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Campioni nazionali

Fognini a un passo dai primi 10

Per la terza volta in carriera Fognini è approdato negli ottavi del Roland Garros dove quest'anno ha una motivazione in più: entrare finalmente tra i top ten. "Quel numerino passa dalle prossime sfide", dice il ligure

di | 01 giugno 2019

Fabio Fognini esulta

Fabio Fognini libera la sua gioia

PARIGI - Ottavi al Roland Garros e toto top ten. Il successo in quattro set su Bauitista Agut, gli ha già regalato un assaggio virtuale di quella fatidica soglia. L'ingresso fra i primi 10 del mondo diventerebbe realtà qualora Del Potro uscisse prima di raggiungere l'attuale punteggio del ligure (2785 punti): l'argentino deve arrivare almeno ai quarti. Nella classifica live l'azzurro è al momento al decimo posto: ha superato Isner, assente a Parigi, e lo precede Khachanov, prossimo avversario dell'argentino. Anche se Fabio deve guardarsi da altre minacce più remote: Monfils non deve arrivare in finale e Wawrinka non deve vincere il torneo, lo stesso vale per Struff e Paire. Tutte ipotesi quanto meno improbabili. Sarebbe il terzo italiano dell'era open dopo Adriano Panatta, numero 4 nel 1976, l'anno della conquista degli Internazionali d'Italia e del Roland Garros, e Corrado Barazzutti, salito fino al numero 7 nel 1978.

Intanto analizza la sfida con Bautista Agut vinta per 76 (5) 46 64 61. Una sfida in cui il 32enne ligure, testa di serie numero 9, appena ha alzato il livello ha comandato a piacimento. Ha più talento dello spagnolo e il suo tennis ha più varianti, dalla palla corta ai colpi di volo, senza dimenticare il servizio migliorato notevolmente: 11 in totale gli ace, alcuni dei quali in momenti decisivi. Come nel primo parziale, quando sotto 6-5 ha salvato un set point con una prima sulla riga. "Sapevo che sarebbe stata una partita dura - racconta - infatti siamo stati in campo più di tre ore. Peccato per quel terzo set perso dopo aver chiamato il medical time per farmi trattare la caviglia, ma nel quarto ho alzato ancora il livello e l'ho chiusa senza rischiare più nulla. Ci avevo perso a marzo a Miami sul cemento, ma ero in un momento negativo. I precedenti sulla terra erano a mio favore. Oggi ho servito molto bene e questo nei passaggi delicati del match ha fatto la differenza per scrollarmelo da dosso".

 

Il "numerino" non si dice...

L'obiettivo ottavi è centrato: partiva da nona testa di serie e ha confermato le indicazioni del seeding. E' un Fognini che dopo il trionfo a Monte Carlo è sempre più consapevole della propria forza e ha raggiunto picchi di rendimento straordinari. "Di sicuro quella vittoria ha cambiato le prospettive - sottolinea - ero reduce da alcuni mesi molto negativi in cui non riuscivo ad esprimere il mio tennis. Mi avessero detto che avrei vinto a Monte Carlo mi sarei messo a ridere. Sono alla seconda settimana del Roland Garros per la terza volta in carriera. Ora sono stanco e ho qualche dolorino, ma domani c'è la giornata di riposo e penserò alla prossima sfida". Poi una battuta: "Ora l'obiettivo è il 'crucco'". 

Lunedì sfida Alexander Zverev, testa di serie numero 5. Il tedesco è in vantaggio per 2-1 nel bilancio dei precedenti, ma Fabio si è aggiudicato proprio l’ultimo, ad aprile, negli ottavi del Masters 1000 di Monte Carlo, torneo poi vinto dall’azzurro. "Sarà una partita completamente diversa - spiega - perché qui si gioca al meglio dei cinque set". A chi gli fa notare che Zverev pure qui a Parigi sta alternando alti e bassi (contro Lajovic ha rischiato di perdere dopo essere stato avanti di due set), ribatte: "Sarà, ma è pur sempre il numero 5 del mondo e quando non ci saranno più i vari Nadal, Djokovic e Federer, è il potenziale numero uno. Dovrò entrare nelle sue debolezze, sulla terra rossa è più abbordabile che sul veloce. Cercherò di preparare al meglio questa partita. Trovare quel numerino di cui tutti scrivere passa per queste sfide". 

Un rovescio in allungo di Fabio Fognini

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