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Paolo Lorenzi, già n.33 del mondo, racconta ad ATPTour.com il suo giovane collega da un punto di vista particolare, quello vissuto insieme in campo: giocarono anche in doppio insieme ad Anversa nel 2019. “Dopo l’allenamento con Jannik, tutti gli altri mi sembrava che colpissero davvero piano”
18 novembre 2021
“Quel giorno pioveva, così siamo andati in un altro club per gli allenamenti” racconta il senese ad Andrew Eichenholtz di ATPTour.com. “Stavamo facendo un esercizio, e di solito io ero uno dei migliori in quello specifico lavoro dalla riga di fondo. Mi sono accorto che questo ragazzo lo stava eseguendo meglio di me, così che alla fine sono andato dal coach e gli ho detto ‘Questo è uno fuori dal comune’. Non è normale quando trovi un giovane di soli 17 anni che riesce già a fare quelle cose meglio di un professionista. Dopo quell’episodio, ho iniziato a seguirlo”.
“È davvero un bravo ragazzo e ho un ottimo rapporto con lui. Quello che sta facendo quest’anno e sensazionale, tutti speriamo che possa continuare a crescere sempre di più negli anni a venire”.
In soli tre anni, Sinner è passato dal perdere nel primo turno delle qualificazioni di quel Challenger all’esordire alle Nitto ATP Finals, prendendo il posto dell’infortunato Matteo Berrettini nel Girone Rosso.
“Credo sia un’opportunità unica. Purtroppo è arrivata grazie all’infortunio di Matteo, Jannik non voleva entrare in questo modo, ma si merita assolutamente di essere il primo alternate” continua Lorenzi. “Siamo in Italia davanti al suo pubblico, quindi è un’occasione da non perdere. Avrebbe dovuto aspettare un anno in più per poter giocare le Finals, mentre così ha la chance di farlo subito”.
“Forse il fatto di essere entrato all’ultimo minuto gli dà meno pressione. Spero che possa divertirsi e giocare un grande tennis perché la superficie è veloce e siamo indoor, sono le migliori condizioni per il suo gioco”.
Sinner ha già ampiamente dimostrato di potersela giocare contro i migliori tennisti al mondo. In questa stagione ha vinto 4 titoli sull’ATP Tour e ha disputato la sua prima finale in un ATP Masters 1000 al Miami Open presented by Itau.
“Sta facendo passi da gigante e molto velocemente, ma non sono sorpreso. Può sembrare strano che vinca i grandi tornei alla sua età, ma in realtà quello che sta facendo è normale perché ci sono alcuni giocatori che hanno qualcosa più degli altri. Lui è proprio uno di loro e mi aspetto grandi cose in futuro” afferma Lorenzi. “Ero con lui quando ha giocato la prima semifinale ad Anversa. Abbiamo anche giocato la semifinale in doppio”.
“Ha vinto il suo incontro di quarti di finale e al giorno seguente aveva la semifinale. Dopo i quarti, c’era il doppio: abbiamo giocato e vinto, ma poi ha voluto allenarsi ancora, per almeno un’ora, perché sentiva di dover lavorare per affinare il suo gioco e crescere. È pronto a diventare uno dei migliori giocatori al mondo”.
Si arriva quasi a dimenticare che Sinner ha compiuto solo 20 anni in agosto, perché si comporta come un professionista navigato.
Continua Lorenzi: “A volte non si pensa che ha solo 20 anni. Ha già guadagnato molto per un ragazzo della sua età. Molti ormai lo riconoscono in giro. Eppure lui continua ad essere un ragazzo molto semplice. Ieri abbiamo pranzato insieme e abbiamo parlato di tutto, ma non di tennis”.
“Mi ha detto ‘Dovrò fare meglio l’anno prossimo. Se fossi stato tra i primi otto non avrei dovuto aspettare nessun altro’. Questa è la chiave del livello che ha raggiunto nonostante sia così giovane”.
Secondo Paolo Lorenzi, ex n. 33 al mondo ritiratosi dopo l’ultimo US Open, tra le doti di Sinner spiccano la incredibile tecnica di gioco e la potenza.
“È come se avesse una racchetta diversa dalla mia. Lo scorso anno a New York ci siamo allenati insieme ogni giorno. Dopo l’allenamento con Jannik, tutti gli altri mi sembrava che colpissero davvero piano. La sua palla arriva velocissima, colpisce in anticipo e ha un’eccellente tecnica che gli permette di far schizzare la palla via dalle sue corde. Credo che la sua tecnica di gioco sia quasi perfetta, tutto parte dalle sue gambe e dal fisico”.
“A volte mi metto a guardare i suoi incontri stando dietro di lui. È come se già sapesse dove la palla gli arriverà e quindi riesce ad arrivarci prima di chiunque altro”.
Lorenzi si complimenta con la squadra di Sinner, capitanata dal coach Riccardo Piatti. Ma conclude affermando che non tutto ciò che l'ex giovane sciatore fa in campo può essere insegnato.
“Sinner è un ragazzo speciale, riesce a fare cose che per tutti gli altri sono terribilmente difficili. Se lo guardi giocare, tutto sembra facile, ma non lo è”.