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Campioni internazionali

Parole da Slam - Rogers: “Sono Shelby, risolvo problemi…”

La statunitense che ha eliminato Ash Barty. “Sono felicissima per come ho saputo fare problem-solving contro una giocatrice che è n.1 al mondo non a caso”. Ferrero: “Alcaraz tira fortissimo, anche troppo”. Berrettini: “Alzare il livello al quinto set non è mai facile”.

05 settembre 2021

Shelby Rogers

Shelby Rogers

Shelby Rogers è ancora frastornata dal tie-break che le ha consegnato la vittoria su Ash Barty al terzo set: “Non ho ancora capito bene che cosa stia succedendo a dire la verità”, esordisce sorridendo in conferenza stampa. “Ho il battito ancora accelerato. Lo scorso anno avevo fatto bene, così adesso mi sono trovata ad affrontare una pressione del tutto diversa. Il tennis, poi, è uno sport di alti e bassi, proprio quando pensi che non riesci a tirare una palla in campo, ti arriva una settimana così, come questa e torni ad amare alla grande quello che fai. Ti diverti e speri di continuare così, ecco perché non ho alcuna intenzione di fermarmi qui”. La chiave per battere la numero 1 del mondo? “All’inizio ho cercato di mescolare un po’ le carte, giocando qualche palla più alta, ho cercato di restare paziente quando usava il suo slice perché so che è molto regolare in quell’aspetto del gioco”.

“Nel secondo set poi ha alzato il livello di gioco, cosa che fa sempre, voglio dire è la prima del ranking per un motivo… In quel momento ho cominciato a colpire un po’ più forte, ho trovato dei vincenti. Sono molto felice per le qualità di problem-solving che ho dimostrato in campo stasera. Ash è una delle giocatrici più professionali che abbia mai conosciuto, ed è anche un’ottima persona, è anche molto divertente, piacevole da frequentare, una ragazza coi piedi per terra, è una delle persone che preferisco. Incoraggia sempre tutti, porta molta energia positiva. Quello che è riuscita a fare quest’anno è incredibile”.

Adesso Shelby si porta sulle spalle il peso di essere l’unica, l’ultima, americana rimasta in corsa nel tabellone femminile. “Non ci voglio pensare troppo, mi concentro solo sul fatto che voglio provare a battere ancora tutte le altre ragazze in gara, match dopo match”. Il prossimo sarà contro la britannica Emma Raducanu. “Farò un po’ di scouting preciso sul suo gioco nelle prossime ore, ma so che non sarà per niente facile, sarà una battaglia, è in un ottimo momento. Ma io mi sento pronta. Dovrò giocare un gran bel tennis, e in fondo è la cosa bella di questo sport, ogni partita che giochi, devi cambiare quel che fai a seconda dell’avversaria che affronti. Adattarsi è la chiave”.

Barty: “Non mi dispiace perdere contro Shelby”

“Non è mai bello perdere quando hai delle occasioni importanti per chiudere il match al servizio. Poi perdere al tie-break decisivo è molto dura da mandare giù, anche perché ero riuscita a mettere la partita sui binari che volevo, peccato. Così è, cercherò di riprendermi il prima possibile nonostante la delusione. In una partita così ci sono molti momenti chiave, ogni punto ha una pressione speciale verso la fine, è naturale quando il traguardo è così vicino. Se riguardo al match riesco a trovare un sacco di ‘e se…’, millimetri che avrebbero potuto indirizzare diversamente l’esito dell’incontro. Va accettato, ogni tanto va così ed è anche per questo che si riesce a smaltire la delusione piuttosto in fretta”.

Soprattutto quando perdi contro un avversario che rispetti molto: “Mi è sempre piaciuta Shelby, è una delle ragazze che rispetto di più nell’ambiente, una persona incredibile, oggi ha lottato alla grande e si vedeva che si divertiva nel farlo. Anche io, a essere sincera, mi sono divertita, a prescindere dal risultato. Ci deve essere un vincitore e uno sconfitto, è così che funziona, ma ogni tanto non ti dispiace molto perdere contro certe giocatrici, Shelby è una di queste”.

Coach Ferrero: “Alcaraz deve capire quando tirare più piano”

“A Carlos piace molto essere costantemente aggressivo, questo è certo. Da quando lo conosco, cioè da quando ha 14, 15 anni, so di che cosa è capace e qual è il suo potenziale. Chiaramente per essere così aggressivo devi essere bravo a controllare te stesso, e non è facile. In testa ti vengono molto idee, su quello che potresti e vorresti fare in determinate situazioni, e questo potrebbe portare a non seguire più il piano originario. Sta cominciando a trovare questo equilibrio, che è molto importante. Ovviamente ha soltanto 18 anni e deve diventare molto più maturo, deve imparare a controllare meglio le emozioni in campo e soprattutto quando deve tirare al 100% del suo potenziale e quando, magari, all’80%, utilizzando anche le rotazioni. Sta lavorando proprio su questo e lo sta facendo bene, la strada è quella giusta”.

Matteo Berrettini: “Al quinto set ho alzato il livello”

“Sono molto felice della vittoria contro Ivashka, era un match molto difficile, contro un avversario tosto, in condizione e in fiducia vista la vittoria a Winston-Salem. E poi stava giocando bene anche prima della stagione americana, sapevo che non sarebbe stato per nulla semplice batterlo. Ho dovuto certamente alzare il mio livello per riuscirci, cosa che ho fatto nel quinto set, ma sia mentalmente che fisicamente non è stato facile. Non sentivo grandissime energie nelle gambe e nel corpo, non so per quanto tempo ne avrei avute ancora, così ho cercato di dare uno strappo e sono contento di avercela fatta”.

Jannik Sinner: “La chiave? Essere presenti”

“Contro Monfils non era facile, ho giocato bene i primi due set, ma anche nel terzo, poi Gael ha cominciato a mischiare un po’ il suo gioco e io ho fatto qualche errore di troppo, che però è abbastanza normale. Così ho dovuto ritrovare me stesso, essere ben presente nel momento. Contro Zverev non sarà facile, dovrò recuperare bene fisicamente, ma anche mentalmente. Per me è la prima volta nella seconda settimana di questo torneo, quindi sono molto felice ovviamente, ma io voglio sempre migliorare di volta in volta, fare sempre meglio. Sascha è in ottimo stato di forma, difficilmente perde una partita negli ultimi tempi…”.

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