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Campioni internazionali

Parole da Slam - Zverev: “Alcaraz e Sinner hanno già preso il nostro posto”

“Io non mi considero più un giovane, adesso ci sono altri che stanno emergendo. Ma i migliori di tutti restano Rafa, Roger e Nole: è un bene che giochino ancora”. Il tedesco si trova sempre più a suo agio a Parigi: “Adesso diventa sempre più tosta”

04 giugno 2021

Alexander Zverev

Alexander Zverev dà l’idea di essere sempre più a suo agio sul rosso di Parigi: “A essere onesti sono molto contento di aver giocato sullo Chatrier e che il match, nonostante la pioggia, non sia stato interrotto e che sia proseguito con il tetto chiuso. Mi sentivo bene in campo, adesso le cose cominciano a farsi serie e le partite si fanno sempre più dure, così come gli avversari. Ora è il momento di cambiare marcia e di giocare il proprio tennis migliore. A partire dalla sfida di prossimo turno contro Nishikori, a Madrid ho giocato un gran match - come tutto il resto del torneo - mentre a Roma siamo stati in campo a lungo, tre set di battaglia. Un match lungo con punti altrettanto lunghi. Sarà difficile, non c’è dubbio, anche perché lui arriva più riposato di me (il giapponese ha superato lo svizzero Laaksonnen dopo un solo set di gioco, per ririto, ndr)”.

Poi un pensiero su vecchia e nuova guardia, a partire da Roger, Rafa e Novak: “Credo sia molto bello che siano ancora nel circuito, tutti li amano e tutti li apprezzano. Siamo tutti contenti che giochino ancora, dai fan a noi giocatori. Per quanto mi riguarda, io non mi sento più della nuova generazione. Non siamo più io e i miei coetanei i giovanissimi. Gli Alcaraz e i Sinner hanno preso il nostro posto. Sono loro la nuova generazione: io non mi considero già più giovane. Detto questo, sono felice anche che nel 2021 su quattro Masters 1000 giocati tre li abbiamo vinti ‘noi’: Hurkacz, Tsitsipas e io. Adesso anche noi vinciamo i tornei che contano, non ancora i Grand Slam, certo, anche se agli Us Open penso di esserci andato davvero molto vicino e poi quel torneo l’ha vinto Dominic (Thiem, ndr), non so se lui vada considerato della generazione dei Nadal o della mia. Adesso comunque tocca a noi rompere gli schemi del tennis, anche nei major. A dirla tutta, loro (Nadal, Djokovic e Federer, ndr) sono ancora i migliori. Nessuno può metterlo in dubbio”.

Ruud il grande deluso: “Bisogna accettarlo”

"Non nego che sia dura accettare una sconfitta del genere, però fa parte del gioco”. Così il norvegese Casper Ruud riassume la battaglia in cinque set persa contro lo spagnolo Davidovich Fokina che, dopo una grande stagione sul rosso, ne smorza gli entusiasmi nella prima settimana Slam. “Devi accettarlo, senza rimuginarci sopra troppo. Fortunatamente nel tennis ci sono possibilità di rifarsi molto spesso, senza stare a pensare eccessivamente a quello che è stato. Non è mica la fine del mondo. Poi giocare contro David è molto difficile, perché è un avversario particolare perché non sai mai cosa potrebbe tirar fuori dalla racchetta. Vincenti, passanti, palle corte, chi più ne ha più ne metta. Vero anche che ogni tanto può commettere anche degli errori che non ti aspetteresti e quelli vanno sfruttati".

"Nel quarto set, per esempio, io ho giocato bene mentre lui è calato molto, così il parziale è andato via piuttosto spedito. Poi nel quinto è tornato a giocare bene. In ogni caso fa molto male perdere dei set così tirati, nel primo e nel terzo ho perfino avuto dei set-point. Ci sono andato parecchio vicino a vincere, comunque, sul 5-5 nel quinto se, potessi tornare indietro, giocherei incrociato e non lungolinea, magari sarei salito io a condurre per 6-5. Ma col senno del poi è sempre tutto facile. In campo provi a vincere ogni punto nel modo che ti sembra il migliore in quel momento. Ma non è sempre facile giocare il punto perfetto nel momento cruciale. Purtroppo per me oggi il mio avversario è stato più bravo proprio nei punti più importanti”.

Serena Williams: “Solo io sono… io!”

 

“Ho avuto una stagione piuttosto complicata sulla terra rossa fin qui, sono contenta di essere riuscita a vincere oggi ma sono dovuta rimanere molto concentrata per farcela”. Sono le parole scelte da Serena Williams per commentare il suo 6-4 6-4 sulla connazionale Danielle Collins. “Non  so se è stata la mia miglior partita qui a Parigi, però certamente sono contenta di come ho fatto girare le cose nel secondo parziale. Danielle non mi ha regalato nulla, io mi sono guadagnata tutto, punto su punto. Questo è un aspetto molto positivo che mi porto dietro per il prossimo turno. Anche perché qui l’atmosfera è sempre meravigliosa, mi sembra sempre di giocare meglio quando arrivo in questo ambiente”.

Non abbastanza da diventare per forza di cosa la favorita, a questo punto: “C’è ancora tanto tennis da giocare, anche perché ormai in questo sport non c’è niente di facile. Devi sudarti tutto fin dal primo punto del primo turno. In particolare questa settimana sento di ‘aver bisogno’ di vincere delle partite, di vincere dei set, dei game. Ma anche di giocare delle partite dure, di dare battaglia fino in fondo, di recuperare svantaggi. Per questo ogni tanto in campo mi scuoto e mi tiro degli urlacci. Ho bisogno di ritrovare me stessa, di ritrovare chi sono. Nessun altro là fuori è Serena Williams. Solo io, e questo mi piace molto”.

Lo sa anche Elena Rybakina, che è cresciuta guardandola in tv, Serena. “Anche io da giovane giocavo contro avversarie che erano state di grande esempio per me, è una ruota che gira. Adesso mi trovo spesso in quest’altra situazione. Ricordo che quando giocavo contro qualche mio idolo, io volevo vincere a tutti i costi. E sono certa che anche per le mie avversarie di oggi sia così”.

Fabio Fognini: “L’analisi è semplicissima”

Analisi tanto stringata quanto lucida, quella di Fabio Fognini sulla sconfitta patita dall’argentino Federico Delbonis: “Beh, direi che l’analisi del match è chiara: ho giocato molto male. Non sapevo come vincere. Lui - Delbonis, ndr - è stato molto solido, si vede che è in fiducia. Ma io ho giocato proprio male. Ecco tutto”.

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