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Campioni internazionali

Zitti tutti parla Berrettini: “Mi sento un Top"

Matteo dopo la vittoria di testa contro Basilashvili: “Per vincere mi sono dovuto scavare dentro e penso di aver tirato fuori tutto quello che ho”. Messaggio a Djokovic e Nadal: “Non credo giocheranno per sempre, sono fortissimi ma qualcosa sta già cambiando”.

11 maggio 2021

Se a Madrid Matteo Berrettini è arrivato in fondo col tennis, col servizio e col drittone, a Roma ha cominciato con tanta testa e mentalità. “Contro Basilashvili è stata più una vittoria di testa che di ‘tennis’. Perché lui ha giocato molto bene e ha sempre tenuto un livello molto alto, dall’inizio alla fine, non era facile per niente. Per vincere mi sono dovuto scavare dentro e penso di aver tirato fuori tutto quello che avevo. Per questo credo di aver giocato e vinto con grande mentalità. Nel primo set ero anche un po’ poco reattivo e soprattutto non mi sono subito abituato alle condizioni. A Madrid era diverso, col servizio e con uno o due colpi il punto lo finivi. Qui c’è da stare attenti magari più alla precisione che alla potenza, cosa che poi ho fatto nel match. La chiave è stata che mi sono attivato mentalmente, poi il tennis è venuto a ruota”.

“Ora affronto Millmann, non ci ho mai giocato e non mi ci sono mai allenato. So che giocatore è ovviamente, un gran lottatore, di grande mentalità. Battere Lajovic sulla terra non è un gioco da ragazzi. Sta molto bene in campo quindi sarà una bella battaglia ma so che è un match che posso vincere, anche grazie alla fiducia acquisita con la vittoria di oggi. Poi qui a Roma ho sempre la mia famiglia accanto, è molto importante per me. A Madrid e a Belgrado sono venuti per le finali, qui sono sempre presenti: è un’arma in più, soprattutto in questi momenti in cui non c’è pubblico. Essere sul Centrale vuoto mi ha messo un po’ di tristezza, avere almeno loro sugli spalti è stata una fortuna”.

Io mi sento top 10 e quello che ho fatto fin qui nessuno me l’ha regalato. Mi merito di essere qui

E sul momento. “Io mi sento top 10 e quello che ho fatto fin qui nessuno me l’ha regalato. Mi merito di essere qui, nella posizione in cui sono. Oggi ho dimostrato che il tennis non è solo colpi, in queste situazioni devi tirare fuori altro. L’aspetto mentale è fondamentale”. Davanti ci sono ancora Nadal, Federer e Djokovic. “Sono tutti e tre veramente forti e non devono certo dimostrarlo adesso, però mica giocheranno per sempre. Qualcosa sta già cambiando, basti pensare che i primi tre Masters 1000 della stagione li hanno vinti altri, è un segnale”.

“Io col Serve & volley? Perché no, non ce l’ho nel mio dna, sono cresciuto in un altro modo. Ho sempre preferito tirare una ‘manata’ di diritto piuttosto che giocare una volée però può essere un’arma in più da mettere nell’arsenale. Non è che da domani mi metterò a giocare servizio e volée, però sicuramente può essere utile nel mio percorso di crescita”.

Lorenzo Sonego colpisce di diritto (foto Sposito)

Lorenzo Sonego

La bella vittoria di Lorenzo Sonego è arrivata su un ottimo giocatore come Monfils, che però era fermo da qualche mese. “Nei momenti momenti importanti questa consapevolezza mi ha sicuramente aiutato mentalmente. Sicuramente è stato un vantaggio per me perché in questo momento sono più abituato a giocare determinati punti in determinati contesti di partita. Questo conta a un certo livello. Anzi, il fatto che a lui mancassero un po’ di partite, in certi momenti, ha dato anche maggior fiducia e mi ha dato uno stimolo in più a non mollare. Giocare con più fiducia significa anche giocare meglio”.

A fine partita uno scambio di vedute a rete col francese: “Credo sia tutto tranquillo tra me e lui, certamente mi ha visto coi crampi e mi ha visto correre molto subito dopo, quindi magari avrà pensato che stessi facendo un po’ di scena. In realtà non è da me fare certe cose. In effetti quando è capitato a me essere nella sua situazione, in altre partite, ho pensato anche io la stessa cosa. Alla fine gli ho anche chiesto scusa, perché a me non va di passare per quello che fa finta, non mi conosce e avrà pensato che potessi farlo. Ma io che cosa potevo fare? Avevo male, non sapevo che cosa fosse e mi sono fatto ‘vedere’. Quando ho scoperto che erano crampi, non mi sono neanche fermato. Ho giocato la mia partita senza dire mai una parola, senza cercare di condizionare l’avversario. Non penso ci sia niente di male, magari era anche un po’ giù per la sconfitta, ci sta”.

Adesso mente al prossimo turno. Il derby azzurro con Gianluca Mager: "Siamo amici, ci conosciamo da tanto e in questi giorni ci siamo fatti il tifo a vicenda, io ero a vedere il suo match, e lui a vedere il mio. Abbiamo giocato diverse volte contro in passato, anche se adesso è molto che non ci incontriamo. Gianluca è molto in forma, soprattutto su questa superficie, ha fatto una grande partita con De Minaur, che è molto ostico e lui è riuscito a dominarlo. Sarà dura”.

Elisabetta Cocciaretto

“Il tie-break che ho perso nel primo set (nel 7-6 6-2 subito dalla francese Caroline Garcia, ndr) è stato molto combattuto e ho avuto diverse chance, che non ho sfruttato purtroppo. Anzi, in realtà mi sono un po’ ‘tirata indietro’, la mia avversaria è stata brava a cogliere l’occasione che le ho lasciato e a portare a casa il primo set. Poi nel secondo ho subito un break ai vantaggi mentre lei al contrario ha continuato a servire bene. Io sono un po’ calata e ho pagato lo scotto psicologico per aver perso il primo set ma a questo livello non te lo puoi permettere, devi sempre dare il massimo in ogni punto e guardare avanti”.

“Da questo match mi porto a casa questa lezione, insieme a quella di programmare meglio i punti in campo, sapere in anticipo come voler giocare in uno specifico momento. Si tratta di una bella lezione da un punto di vista mentale. Oggi tutto questo non l’ho fatto, e credo che in fondo il primo set perso sia dipeso proprio da questo: non ho preso decisioni, mi sono ritrovata un po’ in balia del gioco avversario”.

 

Caroline Garcia ed Elisabetta Cocciaretto (foto Fioriti)

“Adesso mi fermo una settimana prima di andare Parigi, non giocherò a Parma per via di un dolore al ginocchio che mi porto dietro da un po’. Mi è dispiaciuto rinunciare a un torneo di casa, perché ci tenevo molto, ma dopo queste settimane in cui ho sentito dolore, adesso è il momento di curarmi per bene. Anche perché il primo obiettivo di quest’anno è proprio quello di lasciarmi alle spalle questo dolore. Non mi pongo obiettivi di ranking, cercherò di lavorare umilmente giorno dopo giorno e a fine anno raccoglierò quello che avrò meritato”.

Martina Trevisan

“Oggi è stata una brutta giornata, ero molto felice di aver avuto una wild card per giocare qui e per questo ho dato tutto quello che avevo in campo, purtroppo non è stato abbastanza. Ma, come si dice, domani è un altro giorno”.

“Lo scorso anno il Roland Garros è stato per me un torneo un incredibile, sarà molto speciale tornare a Parigi adesso, ho un sacco di bellissimi ricordi, magari anche quei ricordi possono darmi una mano. Purtroppo quest’anno non è partito un granché bene dal punto di vista dei risultati e oggi sono molto delusa, ma di certo c’è che continuerò a lavorare duro. La cosa positiva è che sto facendo moltissima esperienza, e credo che avrò ancora bisogno di farne molta sul campo”.

“La fiducia in questo momento la prenderò dal lavoro che sto facendo, purtroppo i risultati ancora non arrivano. Oggi avevo impostato bene la partita e ce l’avevo pure in mano. Nel momento cruciale però non sono riuscita a rimanere serena, mi sono ‘intesita’, forse anche a causa proprio dell’assenza di vittorie. Il tennis è così, bisogna accettare e andare avanti”.

 

Martina Trevisan al servizio (foto Fioriti)

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