Djokovic, niente deroga senza vaccino: salta Miami

Dopo Indian Wells, Novak Djokovic deve rinunciare anche al Miami Open, per il secondo anno consecutivo. Negata al serbo la deroga richiesta che gli avrebbe permesso di entrare negli Stati Uniti nonostante non sia vaccinato contro il COVID-19.

"Abbiamo tentato di far sì che Djokovic fosse ammesso attraverso un'esenzione, ma non è accaduto" ha detto il direttore del torneo, l'ex Top 10 USA James Blake, a Tennis Channel, come riporta l'agenzia di stampa Reuters.

"Siamo uno dei più importanti tornei del mondo, vorremmo avere in campo tutti i migliori giocatori - ha proseguito Blake - Abbiamo fatto tutto il possibile, parlando anche il governo, ma la decisione non era nelle nostre mani".

In favore della presenza di Djokovic a Miami si era mosso anche il Governatore della Florida Ron DeSantis, considerato il principale rivale di Donald Tramp tra i repubblicani nella corsa alla Casa Bianca nel 2024. Anche altri due senatori, oltre alla Federtennis USA (la USTA) e a diversi tennisti si erano mostrati favorevoli alla concessione di una deroga per il numero 1 del mondo, che a Miami ha vinto il titolo sei volte, meno solo di Roger Federer.

Ma il governo USA menterrà in vigore l'obbligo di vaccinazione contro il COVID-19 per tutti i viaggiatori stranieri almeno fino all'11 maggio.

Attraverso un suo rappresentante, scrive la Reuters, Djokovic ha fatto sapere che non commenterà la sua esclusione dal Masters 1000 di Miami.

Il numero 1 del mondo tornerà in campo a Montecarlo, nel primo Masters 1000 sulla terra rossa, in programma il 9 aprile. Poi sarà al via del nuovo Srpska Open a Banja Luka, in Bosnia per continuare la sua preparazione in vista dei grandi appuntamenti sul rosso di maggio: il Mutua Madrid Open, gli Internazionali BNL d'Italia e il Roland Garros.