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Campioni internazionali

Tsitsipas, la bellezza... e il suo rovescio: che sfida con Murray

Il rovescio di Stefanos Tsitsipas è un colpo ammirato e discusso. Piace a chi ama il tennis classico, il gesto a una mano. Ma non sempre è altrettanto efficace. L'approfondimento nella puntata di Colpo da Campione

di | 10 giugno 2022

Per molti appassionati, un tennista è un creatore di forme. Come i poeti, i pittori o gli studiosi dei numeri", nella folgorante definizione del britannico Godfrey Harold Hardy, nel suo capolavoro "Apologia di un matematico" del 1940. "Le forme della matematica devono essere belle (...), la bellezza è la prima prova". Anche il tennis, agli occhi dei tifosi più rapidi dall'estetica del gesto, sembra obbedire allo stesso principio.

Lo dimostra, ad esempio, la fascinazione che suscita il rovescio del greco Stefanos Tsitsipas. Grazie alla sua prima vittoria sull'erba dal 2019, 6-3 6-4 sullo svizzero Dominic Stricker in una partita condizionata dalle interruzioni per la pioggia, il greco ha raggiunto i quarti di finale al BOSS OPEN, ATP 250 di Stoccarda trasmesso in diretta su SuperTennis e sulla piattaforma digitale SuperTenniX.

Alla prima partecipazione a Stoccarda, Tsitsipas ha festeggiato la 35ma vittoria della stagione. Il suo torneo proseguirà con uno dei match più interessanti della settimana, contro Andy Murray. L'ex numero 1 del mondo, due volte campione a Wimbledon, ha sconfitto Alexander Bublik 6-3 7-6(4) recuperando da 2-5 e salvando tre set point nel secondo set. Nell'unico precedente, allo US Open 2021, vinse Tsitsipas in cinque set. Murray fu però molto polemico a proposito degli atteggiamenti del greco e delle sue lunghe pause per andare in bagno, da quest'anno regolamentate diversamente nei tornei.

Dal punto di vista strategico, il gioco del greco si è evoluto, particolarmente sulle superfici veloci, nel segno di una ricerca più frequente del diritto da sinistra per comandare o chiudere il punto. Quando con il suo rovescio classico a una mano, abbinato alla forza muscolare e alla sua altezza che gli consentono di non soffrire le palle alte, ha modo di togliere tempo agli avversari e stringere sulla diagonale, poi si crea le condizioni per girare intorno alla palla e accelerare con il diritto anomalo.

Il suo rovescio è sicuramente un colpo vario, sia in termini offensivi che nelle soluzioni più difensive come lo slice o la palla corta. Variazioni che gli hanno permesso di non farsi trascinare nel braccio di ferro rovescio contro rovescio nel match vinto su Alexander Zverev: un successo cruciale nel cammino verso il secondo titolo consecutivo a Monte-Carlo.

Tsitsipas però è anche meno consistente, meno continuo dal lato sinistro del campo. "Per quanto sia difficile batterlo, il piano di gioco contro Tsitsipas è chiaro: devi attaccargli il rovescio. La palla non viaggia, soprattutto quando le palline sono pesanti" diceva l'ex numero 1 del mondo Mats Wilander, ormai da tempo opinionista in tv per Eurosport, dopo il successo sofferto al secondo turno del Roland Garros contro il tenace Zdenek Kolar.

Tutti i volti (e le maschere) del principe Tsitsipas

Il suo gesto classico, a una mano, attira il gusto dei puristi. La sua altezza (198 centimetri) gli consente di contrastare una palla carica e lavorata, che rimbalza alta nell'angolo sinistro. Ma Tsitsipas non appare come un giocatore facile all'anticipo. Un po' per il movimento ampio, un po' per la fiducia nel diritto giocato da sinistra alla prima occasione, il greco può lasciarsi ingolosire dalla prospettiva di mantenere lo scambio sulla diagonale sinistra e così perdere efficacia con il rovescio. E' quanto successo a Miami, nel match perso quest'anno contro Carlos Alcaraz che di rovescio ha giocato complessivamente meglio, in termini di bilancio vincenti-errori, mostrando colpi più profondi e un più frequente ricorso al lungolinea.

Come poi ha sottolineato Craig O'Shannessy nella sua analisi per il sito ATP, che vi abbiamo presentato nella versione tradotta in italiano, il calo di efficacia nei primi sei e negli ultimi sei game della finale contro Novak Djokovic hanno rappresentato il principale fattore della sua sconfitta agli Internazionali BNL d'Italia.

Il suo rovescio è approfondito in ogni dettaglio nella più recente puntata di Colpo da Campione, in onda su SuperTennis e disponibile come tutta la serie del nuovo ciclo di quest'anno sulla piattaforma digitale SuperTenniX. 

Lorenzo Fares ci guida nell'analisi insieme a Rocco Marinuzzi, docente dell'Istituto di Formazione "Roberto Lombardi", e a Simone Bertino, esperto di video-analisi e consulente dello stesso istituto. L'approfondimento, che prende in considerazione anche l'evoluzione delle strategie del greco nel corso delle ultime stagioni, riserva interessanti considerazioni per quanto riguarda la parte tecnica, ovvero la meccanica del gesto. Bertino, ad esempio, ci tiene a sottolineare l'importanza della posizione della mano sinistra, quella non dominante, tanto nella fase di preparazione quanto al momento di accompagnare il colpo subito dopo l'impatto. E' anche questa armonia di posizioni, questa ricerca di una geometria in movimento, che rende il suo gesto così attraente per gli appassionati, magari un po' nostalgici, dei classici del tennis.

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