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Campioni internazionali

Serena, la maledizione del tennis donne parte da "Little Mo"

Battuta prematuramente anche a Wimbledon, la minore delle sorellone Williams non riesce più ad essere se stessa dalle semifinali degli Us Open 2015 contro Roberta Vinci. Altre grandi campionesse si sono bloccate all’improvviso: la prima è stata la statunitense Maureen Connolly, negli Anni Cinquanta

di | 30 giugno 2021

Il tennista è appeso a un filo. Lo sa da sempre: dipende da un net, da una riga, da un refolo di vento, da una sensazione. Tutto, nel gioco, nel fisico e nella testa, dev’essere perfettamente al suo posto, come le bottigliette allineate da Rafa Nadal, con l’etichetta girata giusta, davanti alla panchina. Il tennista è superstizioso. Il tennista conosce tante storie di colleghi sfortunati.

Serena Williams, che viene smascherata nelle sue insicurezze già dopo mezz’ora da una scivolata sull’erba di Wimbledon 2021 dov’ha dominato sette volte, sa già di essere condannata dalla maledizione-Roberta Vinci al di là dei suoi acciacchi e dei 40 anni alle porte. Quando la piccola italiana l’ha beffata nelle semifinali degli US Open 2015 ha incrinato per sempre la fiducia e anche la credibilità della regina, concedendole la conquista di altri due Majors in otto finali e stoppandola appena uno scalino prima del record di 24 Slam di Margaret Court.

Nel profondo del suo animo, Serena, che intanto è diventata moglie e madre, ha smarrito la capacità di costringere al volere delle proprie ambizioni quel suo fisico non certamente atletico, ha annacquato l’autentico terrore che incuteva alle avversarie ancor prima di affrontarle sul campo e ha smesso di credere anche lei di essere davvero la più forte tennista di sempre. A dispetto degli sforzi del suo allenatore, Patrick Mouratoglou, e della scarsa credibilità a lungo termine delle rivali.

Il secondo Grand Slam di sempre in singolare fu realizzato da Maureen Connolly, nel circuito femminile, nel 1953

Del resto, sul tennis donne, già così flebile nelle sue certezze, con match e carriere che volano via come piume al vento, la maledizione delle campionesse è cosa nota.

Ricordate “Little Mo” che aveva preso il soprannome dalla corazzata  che era diventata famosa durante la guerra? Maureen Connolly fu la prima a completare il Grande Slam nel 1953 ma, ad appena vent’anni, cadendo da cavallo, si ruppe una gamba, e fu costretta ad arrestare di botto la sua fulgida carriera. Così come un cancro la portò via ad appena trentaquattro anni.

All’alba degli anni 80, Tracy Austin era una bambina prodigio dl micidiale forcing da fondocampo che faceva paura al tennis mondiale ma, a 26 anni appena, dopo due tronfi agli US Open contro le divine Chris Evert e Martina Navratilova, rimase gravemente ferita in un incidente stradale e si fermò nella sua corsa trionfale. Che già aveva avuto dei pericolosi allarme per via delle violente torsioni della schiena.

La più sfortunata in assoluto è stata Monica Seles che, al culmine della netta superiorità sulle avversarie, il 30 aprile 1993, fu accoltellata alla schiena ad Amburgo da un tifoso della grande rivale Steffi Graf. Ricavandone uno choc che l’ha bloccata psicologicamente, accompagnandosi alla morte sofferta e prematura dell’amatissimo papà. Quanti altri Slam avrebbe potuto aggiungere alla collezione di nove Majors?

Monica Seles colpita alle spalle con un coltello da Gunther Parche sul campo ad Amburgo nel 1993

Adesso Serena si lamenta che il destino le ha voltato le spalle così drasticamente. Venus, a sua volta sfortunatissima per aver contratto la sindrome di Sjogren che la debilita fortemente, rilancia la sfida fra sorelle anche per quanto riguarda la cattiva sorte.

In conferenza stampa, mentre tutti insistono come sempre sulla sua età - ha appena compiuto 41 anni - lei si ribella: “Sono stanca di parlare di questo, non potete chiedermi qualcos’altro?”. Chris Evert ne approfitta: “Come va la tua vita sentimentale?”. E Venus: “Sono moooolto single. Potrei anche definirmi una che non può proprio ricevere un invito”. E Chris: “Siamo in due”.

Non entriamo nei dettagli. Però “la signora del tennis”, sfortunata nel primo fidanzamento con Jimmy Connors che la lasciò a un passo dalle nozze, ha poi sposato il collega brit John Lloyd, il cantante/attore Adam Faith, lo sciatore olimpionico Andy Mill e il famoso golfista Greg Norman, anche se solo per quindici mesi. Forse le tenniste non hanno buona sorte negli amori, forse sono troppo difficili loro. La risposta sta nel mezzo.

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