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Lo svizzero, dopo quasi 25 anni, esce dalla classifica mondiale, avendo perso i 600 punti che gli rimanevano dal torneo di Wimbledon del 2019. Ma la storia del basilese tra i pro non è ancora finita: è stato lui stesso a dirlo, annunciando i prossimi impegni
di Cristian Sonzogni | 11 luglio 2022
Dal ventidue settembre 1997 all'undici luglio 2022: dentro a questo tempo lunghissimo, quasi 25 anni (quelli che normalmente vengono indicati per definire una generazione), Roger Federer ha iniziato e (momentaneamente?) concluso il suo percorso dentro alla classifica Atp. Ci entrò per la prima volta che aveva 16 anni, occupando il gradino numero 803, e ne è uscito oggi dopo che sono scaduti gli ultimi 600 punti rimasti, la metà di quelli conquistati nell'edizione 2019 di Wimbledon, congelati per tre anni grazie alle nuove regole dettate dalla pandemia.
L'uscita dal ranking mondiale non è comunque sinonimo di ritiro. I fans hanno tutto il diritto di preoccuparsi, visto che il loro idolo va verso i 41 anni ed è ormai alle battute finali della carriera. Ma allo stesso tempo possono essere moderatamente sicuri che avranno ancora delle chance di rivederlo all'opera. Roger ha confermato la sua presenza (almeno in doppio) nella Laver Cup di Londra, in programma dal 23 al 25 settembre.
E soprattutto sarà presente, se la salute lo assisterà, anche al torneo di Basilea, l'appuntamento di casa dove ha mosso i primi passi da professionista e dove da piccolo ha anche partecipato nel ruolo di ball-boy. In quel caso, l'appuntamento è fissato per lunedì 24 ottobre, con martedì 25 che dovrebbe essere la data prefissata per l'esordio di Sua Maestà. Non a caso, i biglietti per il torneo in quella giornata sono introvabili da tempo.
Roger è rimasto top 100 (era numero 97 prima dell'inizio dei Championships) fino all'ultimo, fino alla scadenza fissata per la conclusione di questo Wimbledon, curiosamente privato dei punti Atp in una coincidenza che pare accomunare per l'ennesima volta il campione elvetico e il Tempio del tennis. Lì sulla sacra erba di Church Road, in realtà Roger ci ha camminato pure quest'anno, ma soltanto per le celebrazioni dei 100 anni del Centre Court.
Lui, quando si stava festeggiando il giardino dove ha vinto per ben 8 volte, non poteva certo mancare. E sfoggiando quella classe che gli è innata (persino quando veste in borghese), ha annunciato che gli piacerebbe tornare lì da giocatore, almeno un'ultima volta, prima di salutare definitivamente il Tour.
Dunque tutta questa attenzione sulla classifica conta fino a un certo punto. Che Federer, da tempo ormai, avesse abbandonato l'idea di giocare un'intera stagione, si sapeva. A quel punto, per uno come lui, essere numero 40 Atp, 97, 500, o non esserci proprio, cambia ben poco. Resta da capire per quanti eventi ancora Roger ci vorrà provare.
Parliamo di Slam, di Laver Cup, di poco altro. Ma in un ipotetico approccio a Wimbledon 2023, sembrerebbe impossibile pensare di arrivare allo Slam londinese senza partite ufficiali nelle gambe. Insomma, il calendario del Re potrebbe essere un po' più corposo di quello che si immaginava, anche se in ogni caso si tratterebbe di pochi e selezionatissimi tornei.
Riguardo alla Laver Cup, invece, il discorso cambia ulteriormente. Un po' perché di fatto la manifestazione che oppone Europa e Resto del mondo è proprio una sua creatura. Un po' perché in più di una circostanza Roger stesso ha detto di voler presenziare anche una volta ritiratosi dal circuito pro.
Magari proprio per quella capatina in doppio non così complicata da preparare anche per un semi-pensionato, e annunciata pure quest'anno con Rafael Nadal come partner annunciato. Quindi, federeriani di tutto il mondo, non disperatevi (non disperiamoci): lunedì 11 luglio 2022 non sarà una data come le altre, ma non è nemmeno la data della fine della storia. Quella la deciderà lui, Roger, e non certo il computer dell'Atp.