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Lo spagnolo, sceso al n.4 dopo quattro anni consecutivi da top 3, cercava la condizione per essere competitivo a New York. Ha dovuto ritirarsi per un riacutizzarsi dei dolori al piede sinistro. A suo posto, ripescato Feliciano Lopez
di Enzo Anderloni | 11 agosto 2021
Una volta erano i Fab Four. Poi, dopo la ricostruzione chirurgica dell’anca di Andy Murray, sono diventati i Big 3. Adesso che Rafael Nadal è scivolato al n.4 del mondo e si è dovuto ritirare dal Masters 1000 di Toronto, che cosa resta di quel tris di supereroi?
Mentre Novak Djokovic, n.1 assoluto, si riposa in vacanza con la famiglia in Montenegro (in attesa di dare l’ultimo grande assalto al Grande Slam agli Us Open di New York) e Federer cura gomito e ginocchia, i riflettori erano tutti su Rafa. Il maiorchino, però, salterà entrambi i Masters 1000 sul cemento americano, Toronto e Cincinnati, come Federer e Djokovic.
Lo spagnolo, infortunato alla caviglia sinistra durante la semifinale persa al Roland Garros contro Djokovic, era rimasto fuori da Wimbledon e dalle Olimpiadi, fermo ai box da quel venerdì di giugno (di pochi giorni successivo al suo 35° compleanno) fino alla scorsa settimana, quando si è ripresentato, volenteroso come sempre, al Citi Open di Washington.
Superato al primo turno il veterano Usa Jack Sock, è poi “scivolato” sotto il treno del sudafricano Lloyd Harris, che si era scaldato adeguatamente il giorno prima contro lo statunitense Tennys Sandgren e lo ha eliminato in tre set.
Ironia della sorte il Masters 1000 di Toronto riproponeva a Rafa lo stesso problema: esentato dal primo turno, in quanto testa di serie n.2, aveva un appuntamento al secondo ancora con Lloyd Harris, che questa volta ha battuto all’esordio il canadese Schnur.
Poteva essere una buona opportunità per Nadal che aveva avuto modo di prendere le misure dell’avversario (non si erano mai incontrati in precedenza) e avrebbe monitorare i progressi. Oppure un segnale fortemente depressivo, se lo spagnolo avesse perso nuovamente .
Nella sua carriera, se si escludono i match persi per ritiro (dovuto a infortuni), non ha mai subito due sconfitte consecutive se non nell’ottobre del 2016 (anche allora n.4 ATP) quando venne sconfitto nei quarti di finale del torneo di Pechino da Grigor Dimitrov, n.20 del mondo, e poi venne eliminato al primo turno del Masters 1000 di Shanghai dal serbo Viktor Troicki. Non a caso chiuse lì la stagione, saltando tutti i tornei indoor in Europa, Nitto ATP Finals di Londra comprese. Le classifiche di questa settimana lo vedono fuori dalla Top 3 per la quarta volta da quando ci entrò vincendo il suo primo titolo a Parigi, nel 2005. Dal 2017, con l’ennesimo successo sul “rosso” del Roland Garros era sempre sul podio. Ora ha dovuto scendere.
E non potrà verificare la sua condizione contro Harris in quanto ha docuto dare a forfait a causa del riacutizzarsi del dolore al piede sinistro, quello infortunato a Parigi.
"Ho avuto a che fare con questo problema per un paio di mesi, come tutti sanno", ha dichiarato Nadal. “Certo, non è una bella situazione, dopo tutti i successi che ho avuto qui in Canada, non poter giocare quest'anno dopo l’annullamento della scorsa edizione a causa del Covid-19. È dura, ma oggi è così. Devo fare un passo indietro e cercare di trovare un modo per stare di nuovo bene. Alla fine della giornata, per me la cosa più importante è divertirmi giocando a tennis. Oggi, con questo dolore, non riesco a godermelo e non credo davvero di avere la possibilità di lottare per le cose per cui ho davvero voglio lottare".
“Avrei davvero voluto giocare ma mi sono reso conto che era il momento di fare una scelta: ho deciso di fermarmi e probabilmente nei prossimi giorni sapremo qualcosa di più”
Al suo posto, contro Harris , giocherà il ripescato Feliciano Lopez.
Un gran peccato, anche perchè intervistato dalla CBS alla vigilia degli impegni americani, Rafa era apparso rilassato e disposto a prendere questo suo rientro senza troppi carichi di pressione.
“So di non essere al 100% - aveva spiegato - ma l’obbiettivo è cercare di raggiungere questo 100% in tempo per gli Us Open”
Sull’importanza di centrare a New York un eventuale 21esimo Slam e la pressione del confronto con i rivali storici è stato molto chiaro: “Francamente il fatto che io, Roger e Novak siamo tutti alla pari con 20 Slam conquistati non mi cambia nulla, né in termini di motivazione né in fatto di pressione. Il mio approccio resta lo stesso. Se vinceranno un 21esimo titolo gli dirò ‘bravi, ben fatto’. Ho raggiunto traguardi che nemmeno sognavo di raggiungere. Mi godo il gusto di battermi ma senza pressioni”.
E proprio in tema di pressioni psicologiche e difficoltà nel gestirle ha le idee molto chiare: ”E’ normale se competi essere sotto pressione. E’ normale trovarsi a gestire delle ansie. Ma siamo anche super fortunati a fare quello che facciamo, un lavoro che per tante persone è l’hobby preferito. Ognuno ha il suo modo di gestire la pressione. C’è chi ogni tanto stacca. Chi va avanti sapendo che è un brutto periodo e potrà perdere qualche partita. La mia maniera di gestirla è andare avanti pian piano, senza farmi fretta e lasciando che la situazione si risolva un po’ per volta. Ora per esempio mi sento molto meglio di qualche mese fa”.
Invece dopo essere volato da Washington a Toronto ed essersi allenato un paio di volte non se l'è sentita di riaffrontare la prova del ... Harris. Speriamo ce la faccia a ritrovare salute e condizione prima di New York. Altrimenti, davvero, addio Big 3...
Invece dopo essere volato da Washington a Toronto ed essersi allenato un paio di volte non se l'è sentita di riaffrontare la prova del ... Harris. La sua assenza durerà anche la prossima settimana. In una breve nota sul sito ufficiale, infatti, gli organizzatori del Masters 1000 di Cincinnati hanno annunciato il forfait del maiorchino, campione nel 2013, insieme a quello di Milos Raonic, finalista un anno fa.
Speriamo ce la faccia a ritrovare salute e condizione prima di New York. Altrimenti, davvero, addio Big 3...
ATP MASTERS 1000 TORONTO