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Campioni internazionali

Murray: “Potrei smettere se fra un anno sarò ancora numero 100”

Andy deve ritirarsi dal secondo torneo di Colonia per un problema all’anca: “I risultati non sono quelli che vorrei. Se sono in grado di competere con i più grandi giocherò il più a lungo possibile ma non continuerò solo perché mi piace tanto il tennis”

di | 19 ottobre 2020

Andy Murray

Andy Murray

Il realismo e l’autocritica hanno sempre fatto parte del bagaglio di un campione come Andy Murray e non gli fanno difetto neppure ora che fatica a ritrovare la forma migliore dopo l’intervento chirurgico all'anca effettuato all'inizio del 2019.
Dopo la secca sconfitta rimediata al primo turno al Roland Garros contro Stan Wawrinka e l’uscita di scena all’esordio anche a Colonia per mano dello spagnolo Fernando Verdasco, lo scozzese ex numero uno del mondo ma attualmente numero 115 ATP è stato costretto a ritirarsi dal secondo torneo indoor in programma nella città tedesca - avrebbe dovuto affrontare il serbo Danilo Petrovic al primo turno - per il riacutizzarsi di un infortunio nella regione pelvica che si era manifestato per la prima volta agli US Open a inizio settembre. L’ecografia effettuata dopo il suo ritorno nel Regno Unito ha rivelato una tendinite dell’ileo psoas, il muscolo che unisce la parte bassa della schiena alla parte superiore della gamba, in sostanza nella zona dell'anca, quella che sta tormentando da tempo il britannico. "Ho cercato di gestire il problema in allenamento e nelle partite, ma purtroppo dopo il match a Colonia della settimana scorsa il dolore si è fatto di nuovo più acuto. E dopo aver giocato alcuni punti in allenamento ho realizzato di non essere in condizioni tali da poter scendere in campo", ha spiegato Murray in un videomessaggio postato su Facebook annunciando il proprio forfait.

Dopo questo ennesimo stop, in una stagione assai complicata anche pe via della pandemia, lo scozzese ha ammesso che è necessario un miglioramento dei risultati se vuole continuare la sua carriera professionistica. "Voglio provare a giocare partite e partecipare a tornei perché il mio corpo tende a sentirsi meglio dal punto di vista fisico più gioco. I risultati in campo non sono certo quelli che vorrei avere – le parole del 33enne britannico intervistato dal quotidiano tedesco ‘Sueddeutsche Zeitung’ - Se tra un anno sarò ancora il numero 100 al mondo, continuerò a giocare? Forse no".

Come gli appassionati ricorderanno, Murray agli Australian Open del 2019 aveva annunciato in lacrime che il problema all’anca lo avrebbe costretto a porre fine a una carriera che include due trionfi a Wimbledon (nel 2013 e 2016), due medaglie d'oro olimpiche e il titolo agli Us Open 2012, poi però si era deciso a una seconda operazione e dopo alcuni mesi di stop si era ripresentato nel tour. Tuttavia, nonostante abbia alzato il trofeo dello “European Open” ad Anversa dodici mesi fa, continua a dover convivere con problemi fisici. "Spero di riuscire ad avere una classifica molto migliore, vincere costantemente le partite e mettermi alla prova con i più grandi - ha aggiunto Andy - Se posso farlo giocherò il più a lungo possibile. Ma se avrò difficoltà e non vincerò niente, non continuerò solo perché mi piace tanto giocare a tennis. Se non sono più convinto di poter vincere un torneo come quello di Colonia, può essere un motivo importante per smettere". 

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