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Campioni internazionali

Nole è pronto ma lancia i giovani: "Sinner, Alcaraz e Rune i prossimi Big 3"

Il numero 1 Atp è favorito per il titolo a Monte-Carlo, dove ha vinto due volte ma dove di recente ha faticato: sconfitta con Evans al terzo turno nel 2021, eliminazione con Davidovich Fokina nel match d'esordio dello scorso anno. “Tornare qui è sempre bello – spiega il serbo – perché per chi abita nel Principato è come giocare in casa"

09 aprile 2023

“I prossimi Big 3? Potrebbero essere Alcaraz, Sinner e Rune”. Lo dice aggiungendoci un sorriso, Novak Djokovic, ma quel sorriso finale è più una sorta di protezione nei confronti dei giovani colleghi, piuttosto che una compensazione per un pronostico troppo azzardato. Comincia la stagione sul rosso e il numero 1 è lui, Nole. Numero 1 Atp e favorito per il titolo a Monte-Carlo, dove ha vinto due volte ma dove di recente ha faticato: sconfitta con Evans al terzo turno nel 2021, eliminazione con Davidovich Fokina nel match d'esordio dello scorso anno.

“Tornare qui è sempre bello – spiega il serbo – perché per chi abita nel Principato è come giocare in casa. Certo, il club è totalmente diverso da quello che frequentiamo quando non c'è il torneo, al punto da essere irriconoscibile. Ma è fantastico sentire il calore del pubblico, sentire tutto così vicino e così accogliente. Negli ultimi due anni non mi è andata bene qui, e so per la mia esperienza che sono determinanti le prime partite. Se ne vinci un paio, poi hai tempo di crescere e migliorare la condizione. Non è un segreto che i miei obiettivi siano gli Slam, adesso, perché l'energia che mi è rimasta non è quella di dieci anni fa, e devo concentrarmi su pochi eventi durante l'anno. Ma in realtà parto per vincere in ogni torneo che gioco, questo è sicuro”.

Non c'è Rafa Nadal, che questo torneo lo ha vinto 11 volte. “Da un lato è un peccato, per il torneo e per il mondo del tennis, perché quello che ha fatto Rafa sulla terra è sotto gli occhi di tutti. Averlo è sempre un valore aggiunto. Ma dall'altro lato, se non c'è lui ci saranno maggiori chance per gli altri. Sarà interessante vedere chi sfrutterà meglio la sua occasione”.

E non c'è Alcaraz: “Il fatto che abbia vinto il suo primo Slam sul duro e non sulla terra, dove tutti lo attendevano, è sintomatico di quanto sia forte. Ha mentalità, fisico, lo spirito adatto per stare al vertice a lungo. E si adatta a ogni avversario che ha di fronte. Quella con Sinner, che è già cominciata, sarà una grande rivalità che è destinata a caratterizzare i prossimi anni”.

Tornando a Djokovic, invece, il tempo dei tornei primaverili americani (non giocati, per via delle regole anti-covid) è stato dedicato alla crescita fisica e all'allenamento. “Mi è capitato spesso, nelle ultime stagioni, di arrivare a questo periodo con poche partite nelle gambe... Ma quest'anno almeno ho giocato dei match, anche se non tantissimi. Del resto c'è poco da recriminare, le cose stanno così e bisogna accettarle, spero di riuscire a trovare presto la condizione per arrivare al cento per cento della forma a Parigi”.

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