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Campioni internazionali

Bolelli e Fognini, la vittoria più pazza porta a Torino?

Simone Bolelli e Fabio Fognini, con la vittoria rocambolesca conquistata nell'Atp di Umago, si sono ripresi la posizione numero 8 della Race verso Torino. Ma il cammino verso le Finals è ancora lungo. Ecco perché

06 agosto 2022

L’Italia del tennis formato 2022 è un meraviglioso concentrato di successi. Lo è geograficamente parlando, in quanto sede degli eventi più importanti del mondo. Ma lo è anche, se non soprattutto, in virtù delle splendide gesta di coloro che al lunedì vanno in campo e alla domenica successiva (spesso e volentieri) alzano al cielo i trofei. Il Belpaese è il presente, con Berrettini, Sinner e Musetti che incantano alla stessa velocità con la quale migliorano.

Ed è sempre più futuro, con ben 8 dei primi 16 nomi che campeggiano nella Race lungo la strada per le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals. Il Foro Italico è pronto a diventare uno Slam “mascherato”, Bologna si è rifatta il trucco in vista della Davis Cup, Milano è ormai la casa dei giovani e poi c’è Torino, il torneo di maestri. Che l’appetito venga mangiando è la storia più vecchia del mondo e allora perché non provare ad esserci anche in doppio, alle Nitto ATP Finals. Simone Bolelli e Fabio Fognini, evidentemente, sono proprio di questo avviso.

Le dieci migliori coppie della Race 2022

La storia dei 'Chicchi' nasce oltre sette anni fa, quando in quella magica serata di Melbourne del 2015 riuscirono a riportare un Major in Italia 56 anni dopo Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola (vincitori al Roland Garros). Coniugare le esigenze da singolarista di Fabio con quelle da doppista di Simone non è semplice. Ciò che il cuore unisce, a volte la programmazione divide. I due avevano già vinto insieme a Umago nel 2011 e a Buenos Aires nel 2013, ma è in quel 2015 che si inizia a fare sul serio. Le finali di Indian Wells, Monte-Carlo e Shanghai lasciano l’amaro in bocca ma non impediscono alla nostra coppia, tutta colpi vincenti e sorrisi, di strappare il pass per le Finals di novembre.

Nel 2022 è tempo di corsi e ricorsi, con la solita Umago a fare da filo conduttore di una storia più italiana che mai. La scorsa settima ‘Bole’ e ‘Fogna’, parole loro, hanno vinto il tiolo “più pazzo di tutti”. Nella finale sulla terra rossa croata hanno annullato ben 8 match point a Lloyd Glasspool e Harri Heliovaara (6 dei quali consecutivi, nel tie-break del secondo set), imponendosi in rimonta con lo score di 5-7 7-6 10/7. Nel frattempo, a circa 350 km di distanza, Lorenzo Sonego e Pedro Martinez si aggiudicavano il titolo di Kitzbuhel, levando una bella manciata di preziosissimi punti al tedesco Tim Puetz e al neozelandese Michael Venus, diretti rivali di Bolelli e Fognini nella Race.

Il quinto titolo ATP conquistato in coppia ha regalato agli azzurri l’ottavo posto (in teoria, l'ultimo utile) nella Pepperstone ATP Doubles Team Rankings, la classifica basata sui migliori risultati stagionali delle coppie di doppio che determinerà le qualificate alle Nitto ATP Finals di Torino. La strada è ancora lunga ma le certezze non mancano. In vetta (4250 punti) troviamo la coppia formata dall’olandese Wesley Koolhof e dal britannico Neal Skupski, che quest’anno hanno già vinto 5 titoli su tre superfici diverse, seguiti a ruota (3835 punti) dai campioni del Roland Garros, il salvadoregno Marcelo Arevalo e l’olandese Jean-Julien Rojer.

Sul gradino più basso del podio gli incontrastati dominatori della passata stagione, i croati Nikola Mektic e Mate Pavic (3035 punti), che ai 9 titoli del 2021 ne hanno aggiunti altri 4 nel 2022 della continuità. A seguire Granollers/Zeballos (3020), Ram/Salisbury (2710), Kokkinakis/Kyrgios (che di tornei ne giocano pochi ma vanno quasi sempre a segno) e Glasspool/Heliovaara (2200). Alle spalle dei nostri portabandiera (al momento con 2175 punti), ecco Puetz/Venus (2090) ed Ebden/Purcell, questi ultimi campioni a Wimbledon e ai quali verrebbe comunque riservato un posto a Torino qualora chiudessero tra l'ottava e la ventesima posizione. per chiudere, i sempiterni colombiani Cabal/Farah (1875). 

Con uno Slam, tre Masters 1000 e quattro ATP 500 ancora da giocare, i punti in palio sono tanti, ma basterebbe un exploit per mettersi al sicuro. La sensazione è che da qui ai prossimi mesi difficilmente assisteremo a repentini stravolgimenti di coppia, così come è facile immaginare un vero e proprio cambio di passo da parte di chi le Finals è abituato a disputarle e non vorrà mancare un appuntamento così importante. Il veloce, indoor o outdoor che sia, sarà il grande protagonista e le caratteristiche dei 'Chicchi' si sposano bene con la superficie in questione. Fabio e Simone hanno la classifica per disputare i grandi tornei, oltre alla classe e all’esperienza per andare avanti e raccogliere punti determinati in vista di Torino. Serviranno cuore, un pizzico di fortuna e la giusta programmazione. Senza dimenticare il tifo di tutti coloro che hanno imparato ad apprezzarli. 

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