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Campioni internazionali

Berrettini sull'erba? Stile Federer, Djokovic e Murray

Meglio di Matteo tra i giocatori in attività solo Roger Federer, Novak Djokovic e Andy Murray. E di poco

di | 15 giugno 2022

Cinque vittorie consecutive dal rientro dopo l’operazione alla mano destra: la ripartenza di Matteo Berrettini è strepitosa. E altrettanto strepitosi sono i numeri dell’azzurro nei toreni sull’erba: ha una percentuale di vittorie dell’82% che, tra i giocatori in attività , lo pone al quarto posto assoluto, dietro solo a Roger Federer (87%), Novak Djokovic (85%) e Andy Murray (83%). Anche il numero assoluto fa impressione: 27 vittorie su 30 partite disputate. Incredibile? No, vero. Andiamo a vederle una per una.

Nel 2019 Matteo esordisce sull’erba da n.30 del mondo e vince il torneo di Stoccarda battendo nell’ordine: Nick Kyrgios (Aus, 36), Karen Khachanov (Rus, n.9), Denis Kudla (Usan.84), Jan-Lennard Struff (Ger, n.38) e Felix Auger-Aliassime (Can, n.21). Con questo successo scala 8 posizioni e si presenta ad Halle: sull’erba tedesca, tanto cara a Roger Federer, batte al primo turno il georgiano Basilashvili (n.17), poi Andreas Seppi (n.69). Nei quarti rirtrova e ribatte Khachanov (n.9). Lo ferma in due set in semifinale il belga David Goffin.

L’ennesimo ottimo piazzamento lo fa arrivare a Wimbledon da n.20 del mondo. Per Matteo è un altro esordio, ma il braccio non trema. Perlomeno fino agli ottavi di finale: supera lo sloveno Bedene (n.85), poi il cipriota Baghdatis (n.135) e al terzo turno l’argentino Diego Schwartrzman (n.24).

Approda così alla seconda settimana, tra i primi 16. Ad attenderlo dall’altra parte della rete trova però un certo Roger Federer. Il suo idolo. L’emozione e l’inesperienza gli giocano un brutto scherzo: resta ammaliato dalle variazioni del primatista di vittorie nel Tempio del tennis (8) e subisce un 6-1 6-2 6-2 che non dimenticherà. Alla fine chiede al grande Roger che cosa gli deve per la lezione ma non perde il sorriso.

Da quel giorno Matteo Berrettini giocherà altri tre tornei sull’erba perdendo una sola partita: la finale di Wimbledon 2021 contro Novak Djokovic. 

La stagione 2020 sui prati viene cancellata dalla pandemia e nel 2021 il romano sceglie di preparare Wimbledon sull’erba inglese, anziché su quella tedesca. Esordisce nel giugno del 2021 al Queen’s Club di Londra, da n.9 del mondo. E’ un trionfo. Batte al primo turno Stefano Travaglia, poi il padrone di casa Andy Murray (5 titoli al Queen’s Club). Procede con un altro inglese specialista, Daniel Evans, nei quarti. In semifinale gli bastano due set per mandare ko l’australiano Alex De Minaur, mentre si deve impegnare fino al terzo set per avere la meglio su un altro ‘briton’, a suo agio sui prati, il mancino Cameron Norrie, allora n.4 del mondo ma nel pieno di un’ascesa che lo porterà fino alle Nitto ATP Finals di Torino.

Il successo al Queen’s è solo la rincorsa verso l’impresa di Wimbledon. Superando nell’ordine: Guido Pella (Arg), Botic Van de Zandschulp (Ola), Aljaz Beden (Slo), Ilya Ivashka (Rus), Felix Auger -Aliassime (Can) Hubert Hurkacz (Pol) Berrettini è il primo italiano nella storia a raggiungere la finale ai Championships. A quel punto si trova di fronte il n.1 del mondo, Novak Djokovic che nel 2021 ha trionfato sia agli Open d’Australia che al Roland Garros. Il serbo punta al Grande Slam e riesce a imporsi anche sull’erba del Centre Court, lasciando però un set all’azzurro: 6-7 6-4 6-4 6-3 il punteggio finale.

Matteo sarà ricevuto dal presidente della Repubblica Mattarella e farà passerella insieme alla Nazionale italiana campione d’Europa per le strade di Roma. Ha scritto un pezzo di storia dello sport italiano.

E quest’anno è ripartito da Stoccarda alla grande, battendo: Radu Albot (Rom), Lorenzo Sonego, Oscar Otte (Ger) e Andy Murray (Gb). Sull’erba è sicuramente uno che gioca per vincere. Sempre. Qualunque titolo, come i più grandi.

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