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Campioni internazionali

Alcaraz, tutto sul futuro: dalle proposte indecenti ai nuovi Fab 3 con Sinner

In una simpatica intervista al programma tv El Horminguero, Alcaraz ha svelato uno degli effetti collaterali del suo trionfo allo US Open. Ha raccontato anche curiosi aneddoti sulla vigilia della finale e la sua passione per Federer e il padel

di | 21 settembre 2022

"E' il momento di continuare a sognare, a vincere tornei. Voglio rimanere il più possibile tra i migliori del mondo". Non si accontenta Carlos Alcaraz, che ha parlato del suo futuro in una conferenza stampa organizzata da BMW, uno dei suoi sponsor. Guarda al futuro, suo e del tennis maschile. E intravede già un nuovo "Big 3", un trio che possa proseguire sulla strada segnata da Novak Djokovic, Roger Federer e Rafa Nadal. Ne farà parte, ha detto, insieme ad Alexander Zverev e a Jannik Sinner. "La nostra sarà una bella rivalità. I nostri incontri sono belli da vedere, da giocare un po' meno - ha scherzato -. Ci scontreremo in grandi stadi, in tornei importanti. Poi siamo amici fuori dal campo, come lo sono Roger e Rafa".

A proposito di Federer, Alcaraz ha confermato la sua ammirazione per lo svizzero, emblema di classe, talento ed eleganza. "E' un regalo per tutti noi che amiamo lo sport" ha detto.

Di Federer ha parlato, con identica ammirazione per la sua storia da giocatore, anche nell'intervista, più leggera, a El Hormiguero (in italiano sarebbe "Il Formicaio"), classico programma della tv spagnola trasmesso su Cuatro a partire dal 2006 al 2011, e da allora in onda su Antena 3. 

"Se Roger si offrisse di allenarmi, direi di no. Non cambierei Juan Carlos Ferrero, che per me è come un secondo padre, con nessuno - ha detto -. Mi dispiace un po' non aver mai giocato contro Federer. Ma è meglio uno 0-0 che uno 0-1 negli scontri diretti". Con Ferrero gioca spesso anche a padel, sport che lo diverte molto anche se, ha spiegato, il coach lo batte spesso.

Il programma El Horminguero, sempre presentato e prodotto dallo sceneggiatore Pablo Motos, vede come presenze fisse personaggi come lo scienziato Flipy e soprattutto le marionette Trancas e Barrancas, che rappresentano due formiche.

Le immagini più belle della finale maschile

A loro ha raccontato un piccolo segreto sul suo ricorso alle palle corte. "A volte le gioco perché ho una strategia, altre perché sono bloccato e non sono cosa fare" ha ammesso. Non è mancata una domanda più irriverente sulle conseguenze dell'essere diventato campione Slam e più giovane numero 1 del mondo da quando il ranking ATP è stato gestito dal computer, nel 1973. Alcaraz non si è sottratto. "E' vero - ha detto - le proposte indecenti sono aumentate su Instagram”.

Nel programma, ha raccontato anche come ha vissuto la vigilia della finale dello US Open, poi vinta contro Casper Ruud. “La sera prima ero molto nervoso - ha detto -. Ero in stanza con mio fratello e abbiamo guardato il film '300'. Non l'avevo mai visto, l'ho fatto un po' per motivarmi". Il film, adattamento cinematografico su una graphic novel ispirata alla battaglia delle Termopili (480 a.C) in cui 300 spartani e poche centinaia di alleati fermarono i settemila uomini dell'esercito persiano, appare come una scelta non casuale alla vigilia della partita più importante della sua giovane carriera.

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Alcaraz, peraltro, lavora molto sulla mente, oltre che sul fisico, con la mental coach Isabel Balaguer. "Sono molto espressivo in campo, sia quando le cose vanno bene sia quando vanno male - ha detto -. Lei mi trasmette buone sensazioni".

Ma per gestire gli effetti di una vittoria che cambia le prospettive servirà ancora tempo. "Non ho avuto il tempo di fermarmi e realizzare quello che ho fatto" ha ammesso Alcaraz che pochi giorni dopo il trionfo a Flushing Meadows era in campo a Valencia in Coppa Davis, dove ha perso contro il canadese Felix Auger-Aliassime la prima partita giocata da numero 1 del mondo. Ora qualche giorno per realizzarlo lo avrà. Il suo rientro in campo è atteso per il torneo di Nur-Sultan, promosso come ATP 500 quest'anno, in programma dal 3 ottobre.

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