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Campioni internazionali

Murray: “Agli US Open ci sarò”

Se lo Slam a stelle e strisce sarà confermato, il 33enne scozzese tornerà a giocare uno Slam in singolare dopo 19 mesi

28 luglio 2020

Andy Murray alla Battle of Brits

Andy Murray alla Battle of Brits

Agli US Open 2020 ci sarà. La conferma viene dallo stesso Andy Murray: “Sempre che la situazione non peggiori“, ha detto lo scozzese in una intervista al Times. L’ex numero uno del mondo, attualmente numero 129 del ranking Atp, tornerà a giocare uno Slam in singolare a 19 mesi di distanza dagli Australian Open 2019, quando dopo il ko con Bautista Agut annunciò in lacrime il ritiro per i noti problemi all’anca e la conseguente operazione.

Il 33enne di Dunblane, trionfatore agli US Open nel 2012, giocherà sempre a Flushing Meadows anche il torneo combined che sostituisce Cincinnati dal 22 al 28 agosto , partendo dalle qualificazioni qualora non gli venisse concessa una wild card. Poi gli US Open collocato nelle sue date originali dal 31 agosto al 13 settembre. “Mi iscriverò a un torneo programmato nella settimana immediatamente precedente a uno Slam per la prima volta da quando avevo 19 anni - ha confermato - ma le opzioni per non presentarsi a New York a secco di partite ufficiali non sono molte. La situazione è ancora complessa in molte parti del mondo, comprese diverse zone degli Stati Uniti, anche se New York al momento sembra osservare una curva europea. Fino a quattro, cinque settimane fa l’idea di salire su un aereo diretto negli Stati Uniti non mi solleticava molto, ma sono entrato mano a mano nell’ordine di idee di tornare a competere e farlo allo US Open mi sembra la soluzione migliore”.

L’USTA professa ottimismo e ha rilanciato l’idea della "bolla" sanitaria. Dopo la cancellazione dell’Atp di Washington ufficializzato qualche giorno fa (sarebbe dovuto cominciare il 14 agosto) e che ritarda di una settimana la ripresa del circuito maschile fermo da marzo, la federtennis statunitense ha voluto rassicurare il mondo del tennis, anche se restano da chiarire le restrizioni di viaggio per i giocatori provenienti dall’Europa che dovrebbero raggiungere gli Stati Uniti.
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