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Campioni internazionali

12 giugno: Billie Jean, infinitamente grande

Nel 1983 la King si aggiudicò a Birmingham l’ultimo titolo di una strepitosa carriera, ricca di 39 titoli Slam, cominciata nel 1959. Un record di longevità agonistica: avrebbe compiuto 40 anni pochi mesi dopo

di | 11 giugno 2020

Billie Jean King riceve da Barack Obama nel 2009 la Medal of Freedom la più alta onerificenza per un civile negli Usa

Billie Jean King riceve da Barack Obama nel 2009 la Medal of Freedom la più alta onerificenza per un civile negli Usa

Il 12 giugno del 1983 la statunitense Billie Jean King si aggiudicò a Birmingham l’ultimo titolo di una carriera strepitosa che, tra unfinità di recordo, comprendeva 12 vittorie in singolare in tornei del Grande Slam, 16 in doppio e 11 in doppio misto.

Battendo quel giorno nella finale della Edgbaston Cup la connazionale Alycia Moulton (21 anni), in soli 58 minuti con il punteggio di 6-0 7-5, divenne anche la giocatrice più anziana di sempre a imporsi in un torneo Wta: aveva infatti 39 anni, 7 mesi e 23 giorni.

La grande campionessa, che era stata fondatrice della stessa Wta (Women Tennis Association), avrebbe giocato il suo ultimo match ufficiale 5 mesi più tradi agli Open d’Australia (allora erano l’ultimo Slam stagionale) poco dopo aver compiuto 40 anni, il 22 novembre di quello stesso anno.

Era il secondo turno del torneo e a batterla fu la francese Catherine Tanvier. Dopo il successo a Birmingham, Billie Jean era riuscita anche a raggiungere la semifinale a Wimbledon, superata solo dalla giovane statunitense Andrea Jaeger.

Niente male per una signora che aveva esordito negli Slam agli Us Open del 1959, quando aveva solo 15 anni. E che sull’erba di Wimbledon si era imposta ben 6 volte, la prima nel 1966 in piena epoca delle racchette di legno o al massimo in metallo.

Le sue battaglie per la parità di diritti tra i sessi, l’uguaglianza dei montepremi tra uomini e donne; l’impegno non solo per la nascita della Wta ma anche per il lancio del primo circuito professionistico femminile, sponsorizzato dal marchio di sigarette Virginia Slims, ne hanno fatto un personaggio di riferimento umano e sociale oltre che sportivo.

Non stupisce dunque che dopo l’inserimento nella Tennis Hall of Fame del 1987 abbia ricevuto, nel 2009, da Barack Obama la Presidential Medal of Freedom, la più alta onoreficenza che un civile possa ricevere negli Stati Uniti.

Inoltre nel 2006 l’impianto tennistico di Flushing Meadows a New York, che ospita gli Us Open, fu ribattezzato Billie Jean King National Tennis Center.

Grande Billie Jean, a 76 anni ancora attivissima e ancora un simbolo.

E’ stata la prima, durante il lockdown, a rispondere positivamente all’idea di Roger Federer di una fusione tra Atp e Wta.

Sono d’accordo. Lo dico dai primi Anni Settanta. Una sola voce, uomini e donne insieme, questa era la mia visione per il tennis – ha scritto entusiasta su Twitter – La Wta da sola è sempre stato il piano B. Sono felice di sapere che la vediamo nello stesso modo. Facciamo in modo che questa cosa succeda”.

Billie Jean King nel 1983

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