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Campioni internazionali

9 giugno: benvenuti al Martina Slam

Vincendo al Roland Garros nel 1984 la Navratilova conquistava il quarto Slam consecutivo. E non si sarebbe fermata: avrebbe allungato il suo filotto imponendosi anche a Wimbledon e New York. Una delle tante imprese che la rendono unica nella storia

di | 08 giugno 2020

Martina Navratilova premiata al Roland Garros nel 1984 dopo la vittoria su Chris Evert

Martina Navratilova premiata al Roland Garros nel 1984 dopo la vittoria su Chris Evert

Il 9 giugno del 1984 la cecoslovacca naturalizzata americana Martina Navratilova conquistò a Parigi il suo quarto Slam consecutivo, battendo in finale la statunitense Chris Evert in soli 63 minuti, con il punteggio di 6-1 6-3.

Per il compimento di quell’impresa, un Grande Slam realizzato non all’interno di un anno solare (e dunque non ufficiale), la Federazione internazionale le attribuì un premio speciale di 1 milione di dollari.

Una cifra iperbolica al tempo, se si considera che come vincitrice del torneo il suo assegno fu di 98.550 dollari (nel 2019 l’australiana Ashleigh Barty vincitrice a Parigi incassò 2.300.000 dollari: con quella proporzione il milione di dollari di Martina oggi vorrebbe dire oltre 23 milioni…).

Si può però tranquillamente affermare che la grande Martina si meritò ampiamente quella fortuna, considerando che avrebbe conquisato anche i due successivi “major”, a Wimbledon e New York portando a 6 la sua striscia di Slam come solo la statunitense Maureen Connolly e l’australiana Margaret Court erano riuscite a fare nella storia del gioco (la Connolly aveva realizzato lo Slam pieno nel 1953, la Court nel 1970).

Martina Navratilova vince a Parigi nel 1984 il suo quarto Slam consecutivo

Rievocare oggi quel successo della grande mancina di Praga è l’occasione per ricordare che, grazie all’efficacia del suo tennis offensivo, votato al serve and volley su tutte le superfici, è da molti considerata la più forte giocatrice di ogni tempo.

Insieme alla classe e all’eleganza del suo gioco ci sono risultati clamorosi a supportare i suoi sostenitori.

La Navratilova è stata infatti n.1 del mondo in singolare per 332 settimane e n.1 in doppio per 237 settimane. E’ dunque l’unica tennista nella storia, considerando uomini e donne insieme, ad aver capeggiato entrambi i ranking per oltre 200 settimane.

Con 18 titoli Slam vinti in singolare, 31 in doppio e 10 nel doppio misto arriva a un totale di 59 major, un altro record assoluto. Vanta anche 9 vittorie a Wimbledon, una in più di Roger Federer, il primatista in campo maschile.

Ha realizzato anche quello che viene definito il "Grand Slam Box Set", che consiste nel Career Grand Slam completato in singolare, doppio e doppio misto. Un record che condivide con Margaret Court e Doris Hart.

Per concludere con i suoi numeri pazzeschi, a vantaggio dei più giovani che non hanno avuto la fortuna di vederla in azione dal vivo, c’è il record di tornei vinti, anche questo assoluto: 167 in singolare e 177 in doppio.

E non si può non ricordare il dominio assoluto che, pur in presenza di grandi avversarie come le statunitensi Chris Evert e Tracy Austin, la cecoslovacca Hana Mandlikova, la tedesca Steffi Graf, impose tra il 1982 e il 1986, vincendo 428 delle 442 partite disputate (una media annuale di 83 vittorie e 3 sconfitte).

Nel 1983 arrivò a un passo dalla perfezione: giocò 87 match e ne perse uno solo, contro la 17enne americana Kathy Horvath, n.33 del mondo, negli ottavi di finale del Roland Garros.

Martina Navratilova si imponeva con il suo fantastico gioco di volo anche sulla terra battuta

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