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Campioni internazionali

Berrettini si racconta in diretta Instagram con la Evert

L’azzurro sta trascorrendo il periodo di stop forzato del tennis per la pandemia da coronavirus e di isolamento a Boca Raton con la fidanzata Ajla Tomljanovic

di | 09 aprile 2020

Chris Evert

In tempi di coronavirus i social network sono diventati lo strumento per aiutarci a ridurre "il senso di isolamento sociale". Chris Evert ha una famosa Academy a Boca Raton, in Florida, e per rimanere in contatto con gli allievi utilizza le dirette Instagram: esercizi fisici e mentali e conversazioni con giocatori di vertice. Tra questi Matteo Berrettini, che si allena nella struttura dell'ex campionessa americana e che proprio a Boca Raton sta trascorrendo la quarantena a casa della fidanzata Ajla Tomljanovic. I due hanno parlato della vita in isolamento: “Bisogna adattarsi al momento drammatico che il mondo sta vivendo, m siamo felici di passare un po’ di tempo insieme, visto che siamo abituati ad essere sempre in viaggio e impegnati nei tornei. Di solito ci vediamo solo a cena, mentre è bello potersi anche allenare insieme. Spesso siamo nello stesso posto, ma il tennis è la priorità, mentre ora possiamo fare tante cose insieme”. Poi scherzando: “Ero numero 30 del mondo quando abbiamo cominciato a uscire insieme, ora sono numero 8. Ha funzionato bene…”.

Matteo e Ajla si sono detti speranzosi che si possa ripartire a New York con gli US Open a fine agosto, in particolare la giocatrice croata: “Non sopporterei la cancellazione di un altro Slam”. Berrettini si è soffermato sul suo 2019, che lo ha proiettato tra i top ten: “Sono stato sorpreso anch’io da quanto in fretta sono migliorato in classifica. Ho deciso di cambiare qualcosa in me stesso dopo la sconfitta al primo turno a Monte Carlo, dove tanti italiani hanno fatto bene e ho usato i loro successi per incitarmi a cambiare marcia. Ho vinto Budapest e fatto finale a Monaco di Baviera giocando il mio miglior tennis. La semifinale a New York è stata una sorpresa anche per il sottoscritto, ma non mi aspettavo neanche di fare così bene sull’erba, match con Federer a parte. Federer è il mio idolo, probabilmente il motivo per cui sono diventato un tennista, ma ero troppo emozionato per giocare quel giorno, quindi gli ho solo detto: Grazie per la lezione!”. Una crescita che lo ha portato a giocare le ATP Finals di Londra: “Purtroppo mi sono fatto male nel finale di stagione . Addominali e anca, forse perché non ero pronto a giocare così tanti match. Ora sto bene ma tornare in campo è sempre dura”.
Berrettini ha parlato del suo coach Vincenzo Santopadre, che lo segue da sempre: “L’ho incontrato a 14 anni e passo più tempo con lui che con la mia famiglia. Quando abbiamo iniziato era solo per divertirsi, e questo è il segreto, non mi ha mai messo pressione. Il tennis non è uno sprint, è una maratona, mi ripete sempre. E questo mi ha aiutato a mettere su muscoli e a migliorare la preparazione atletica”.

La Evert gli ha quindi chiesto cosa pensa dei Fab Three: “Sono incredibili, sono egualmente dominanti ma in modo diverso. Nadal è il migliore fisicamente e mentalmente, gioca allo stesso modo, che sia sopra 5-0 o sotto 5-0. Federer è il tennis, fa quel che vuole con facilità disarmante. Djokovic invece è una macchina ed è il peggiore da affrontare per le mie caratteristiche. A Londra ho servito il 70% di prime e ho perso 61 62 perché leggeva sempre la mia battuta. E poi ha un rovescio mostruoso”.

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