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Non tutti si ricordano che da giocatore è stato un top 10: ora il cileno guida il team di Coppa Davis del suo Paese. Ma allo stesso tempo siede all'angolo dell'austriaco Dominic Thiem, n.4 del mondo. In una carriera professionistica che gli ha regalato gioie e delusioni, spicca l'Oro olimpico di Atene
di Alessandro Mastroluca | 28 febbraio 2020
Il giorno dopo, Massu torna in finale, stavolta per giocarsi l'Oro in singolare contro lo statunitense Mardy Fish. Eppure, prima delle Olimpiadi, non aveva vinto nemmeno un match sul duro, la superficie su cui si disputa il torneo ad Atene. Qualcosa nella capitale greca, che Massu non aveva mai visto prima di atterrare per i Giochi, inverte il corso della storia.
In finale, Massu è stanco ma Fish è fin troppo emozionato nel primo set: 6-3 per il cileno. Massu però ha dormito poco e male la notte prima. Ha un dolore alla coscia, fa fatica a spostarsi con la sua abituale velocità. Piuttosto rapidamente, Fish sale due set a uno. “Dopo il terzo set, pensavo che avrei perso, praticamente non riuscivo a muovermi”, ammette dopo la partita. Il pubblico però lo incita. Prende le sue parti. “Mi avete fatto sentire come se fossi un giocatore greco” racconta, ancora emozionato, dopo il match.
DA GIOCATORE A COACH: LE FOTO DI NICOLAS MASSU
Inizia un'altra partita. Massu diventa l'Aristotele dei tempi moderni, venuto ad Atene per ricordare che i traguardi ottenuti con fatica poi si godono di più. Massu cambia il destino, un colpo alla volta, fino al match-point che emoziona tutti, compreso il telecronista Fernando Solabarrieta, che commenta emozionato, commosso, felice. “E' fuori! Fuori questa palla! È oro per il Cile, è oro per Nicolas Massu! Non stiamo sognando, è tutto vero! Sto piangendo! Viva Cile!”. Piange lui, piange Massu in campo, piange la nazione tutta. Quel successo gli permette di realizzare anche l'altro sogno, entrare tra i primi dieci del mondo.
Il cileno, primo avversario che Stan Wawrinka abbia sconfitto in uno Slam, raggiungerà gli ottavi allo US Open 2005, il suo miglior risultato Slam. Ma l'ultima parte della carriera è l'appendice di quella finale, del momento in cui è entrato nella storia. “Quando sei un guerriero nato, cerchi sempre di dare il meglio”, ha spiegato. “Ho vinto partite e finali in cui ero in svantaggio e ho perso partite che avrei dovuto vincere. Il tennis è così. Devi lottare per ogni punto perché non sai mai che può succedere. Bisogna crederci sempre, perché niente è impossibile”.