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Campioni internazionali

Maria-story: il tennis è una montagna - foto GALLERY

Sharapova ha segnato un'epoca del gioco. Insieme a Serena Williams, ha spinto il tennis femminile a vette di popolarità enormi. La russa, 36 titoli WTA e 21 settimane da numero 1, è un'icona glamour. Ha promosso se stessa e vinto con la stessa feroce tenacia.

di | 26 febbraio 2020

Maria Sharapova

Maria Sharapova

Maria Sharapova l'inarrestabile alla fine si ferma. Ha detto stop, come il big ben di Portobello in tv. Si ferma dopo cinque Slam, 36 titoli WTA in singolare, 21 settimane da numero 1 del mondo. Dopo aver dimostrato che la voglia di vincere, l'istinto della campionessa, la passione per la competizione, non si saziano all'aumentar dei montepremi.
Ha sempre giocato per dimostrare di essere la migliore, in tutti i campi, dal tennis al business delle caramelle. Insieme a Serena Williams, il nemico numero 1 dopo la finale di Wimbledon del 2004, ha fatto sì che il tennis femminile diventasse un evento, come ai tempi di Martina Navratilova e Chris Evert. Ha spinto il tennis femminile oltre la conoscenza degli appassionati, verso le copertine delle riviste patinate, senza che il gossip ne oscurasse la dimensione sportiva. Nemmeno quando il cantante dei Maroon 5 l'ha definita troppo fredda, e non parlava certo del suo atteggiamento sulle palle break. 

SHARAPOVA, 15 ANNI DA STAR - GUARDA LA GALLERY

Inarrestabile, come il titolo della sua autobiografia (“Unstoppable: my life so far”), ha appassionato e diviso come le donne in carriera. E per tanti, saranno sempre troppi, una donna di carattere ha un cattivo carattere. Non è solo una campionessa che è riuscita ad arrivare al numero uno del ranking, a completare il Career Grand Slam, vincendo il suo primo Roland Garros nel 2012. 

E' un’icona dello star system, una regina del glamour, capace di promuovere se stessa con la stessa fredda, tenace, convinzione con cui ha riallineato il movimento di servizio dopo gli infortuni alla spalla. Con la stessa determinata, quasi fatalista, vocazione al successo con cui è diventata una delle regine degli Internazionali BNL d'Italia dopo essersi sentita a lungo, sulla terra battuta, come una mucca sul ghiaccio.
Ha vinto tre titoli, domato Li Na nel 2012 dopo una finale interrotta per pioggia prima del tiebreak del terzo set, ripresa e finita con i tifosi che lanciano bottiglie sulla terra fradicia perché la finale maschile Nadal-Djokovic viene rinviata a lunedì. Si è attirata simpatie e antipatie per il flirt con Grigor Dimitrov, che era stato anche fidanzato di Serena Williams.
E’ riuscita a mettersi alle spalle pure i 15 mesi di squalifica (era stata trovata positiva al Meldonium in un controllo antidoping effettuato durante gli Australian Open 2016). Ne ha fatto un piccolo business, con tanto di maglia e slogan ironico e battaglieri insieme, "Torno tra cinque minuti".

Per anni l’atleta donna più pagata al mondo, ha raggiunto i 15 milioni e mezzo di fan su Facebook ai quali si vanno ad aggiungere gli 8 milioni e mezzo di follower su Twitter ed i 3 su Instagram. 

Durante la sua assenza dal tour, nei diciotto mesi di squalifica, hanno sentito la sua mancanza non solo i suoi fan ma anche gli organizzatori dei tornei, che fin dal rientro l’hanno subissata di wild card. Al contrario le colleghe che, tranne qualche eccezione, non l’hanno accolta a braccia aperte. 

Il tennis le è mancato. "Quando sono entrata in campo mi sono sentita come una bambina: ho aspettato questo momento per tanto tempo. Per mesi non ho neanche preso una racchetta, ho fatto una vita normale, ho scoperto tante cose: ho imparato molto ma soprattutto sono cresciuta come persona", ha detto a Stoccarda dopo aver sconfitto Roberta Vinci nel suo primo match nel 2017.
La giovane Maria, partita con il padre per gli Stati Uniti con poche centinaia di dollari in tasca, lasciando la madre a casa in Russia, verso il sol di un avvenire incerto, ha sognato una strada e l'ha percorsa tutta, fino al punto esatto in cui si è spenta.

"Guardandomi indietro, ho capito che il tennis è la mia montagna. Vallate e deviazioni hanno segnato il mio percorso, ma dalla cima c'era una vista incredibile. Dopo 28 anni e cinque titoli dello Slam, sono pronta a scalare un'altra montagna, a competere su un diverso tipo di terreno. 
 
Sharapova, che confessava di non essersi mai ispirata a nessun'altra giocatrice del passato perché nessun'altra era così forte da farle pensare di diventare come lei, cercherà nuove vallate e nuove deviazioni. Rientrata dopo la squalifica per tigna, per orgoglio, per dimostrare al mondo che su di lei si stavano tutti sbagliando, la campionessa che ha sempre giocato nascondendo il fuoco sotto uno stile algido e impeccabile, ha capito di dover cambiare orizzonte per restare fedele a se stessa.
"E' importante fare sogni e farli grandi: altrimenti è difficile alzarsi la mattina", ha ripetuto spesso. I suoi, da adesso, non prevederanno più una racchetta, una pallina, un trofeo da sollevare. 

La scheda

Maria SHARAPOVA (RUS)

  • Luogo e data di nascita: Nyagan (Russia), 19 aprile 1987
  • Residenza: Brandenton (Florida - Usa)
  • Altezza: 188 cm
  • Peso: 59 kg
  • Caratteristiche di gioco: destrorsa (rovescio bimane)
  • Professionista dal: 2001
  • Best ranking: n.1 (22 agosto 2005)
  • Titoli del Grande Slam (5): Australian Open (2008); Roland Garros (2014, 2012); Wimbledon (2004); Us Open (2006).
  • Tornei vinti: 36 (tra cui gli Internazionali BNL d’Italia nel 2011, 2012 e 2015)
  • Finali: 23

Maria Sharapova a Roma nel 2018

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