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L'argentino non si è arreso definitivamente all'ennesimo infortunio e proverà a tornare ancora. Ma non agli Australian Open, che salterà. Così, al riparo dai riflettori, continua a sperare di aggiungere altri capitoli a una storia che è parsa più volte sul punto di finire
di Lorenzo Andreoli | 11 gennaio 2020
“Ognuno ha una favola dentro che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti”, scriveva così, Pablo Neruda. Le fiabe, si sa, sono belle proprio perché succede sempre qualcosa di magico, di impossibile. Anche se in quella di Juan Martin Del Potro, che è fermo dall'estate scorsa per colpa di una frattura della rotula del ginocchio destro patita al Queen's e che non giocherà nemmeno gli Australian Open, per la svolta bisognerà aspettare ancora un po'.
L'argentino è uno di quei ragazzi ai quali si vuol bene anche solo dopo averci scambiato quattro chiacchiere, uno di quelli che restano come sono, illuminati o meno dalle luci della ribalta. Una serie infinita di infortuni gli ha impedito, fino ad ora, di arrivare più in alto di tutti. I suoi occhi, però, hanno ancora voglia di provare a leggere il finale più bello che c’è. Anche adesso che - è arrivata l'ufficialità - è costretto a ritardare ancora una volta il rientro e a saltare pure lo Slam di Melbourne.
#PatinandoPorUnSueño 🛹😂💪🏽 pic.twitter.com/ic7JmVnlNX
— Juan M. del Potro (@delpotrojuan) 6 dicembre 2019