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Campioni internazionali

Non solo Kyrgios, i tennisti hanno il cuore grande

L’iniziativa di Kyrgios (200 dollari in favore delle popolazioni colpite dagli incendi di questi giorni in Australia) è solo l’ultima di lunga serie. Sempre per beneficienza Federer e Nadal si sfideranno in febbraio a Cape Town davanti a 50 mila persone e…

di | 03 gennaio 2020

La drammatica situazione degli incendi in Australia ha spinto il mondo del tennis ad attivarsi per raccogliere fondi in soccorso della popolazione e dell'ambiente. Tutto è partito da Nick Kyrgios, il primo a lanciare una campagna personale: donerà 200 dollari per ogni suo Ace nei match dell'estate australiana.

L'appello è stato raccolto immediatamente da molti connazionali e dall'ATP Cup, con 100 dollari devoluti alla Croce Rossa per ogni Ace realizzato nell'intera manifestazione. Il tennis è da sempre attento al sociale grazie alle iniziative lanciate dai giocatori o attraverso le fondazioni create da molti campioni, focalizzate in particolare sul sostegno all'istruzione e alla tutela dei bambini più disagiati.

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Berrettini e “Tennis for Africa”

Matteo Berrettini ha recentemente sposato la causa di “Tennis for Africa”, lanciando una raccolta di fondi sulla piattaforma online “Wishraiser”. Tra i donatori verrà estratto un fortunato che vivrà una giornata da sogno insieme a lui: volerà a Monte-Carlo, incontrerà Matteo e giocherà a tennis con il Top 10 azzurro sui campi del Country Club; un pranzo insieme nella splendida cornice del circolo monegasco concluderà l’esperienza.

“Tennis for Africa” è nata nel 1998 con lo scopo di raccogliere fondi per supportare progetti di sviluppo sociale in vari paesi del continente africano. In particolare l’associazione organizza aste benefiche, tennis camp e borse di studio per consentire l'accesso allo sport e al tennis ai giovani disagiati grazie alla partecipazione dei campioni.

“Sono entusiasta di essere il testimonial di questa campagna - ha dichiarato Matteo -. Noi sportivi siamo fortunati a poter fare quello che amiamo e usare lo sport per aiutare le persone più bisognose dà alla beneficenza un valore diverso”. Il ricavato della raccolta fondi sarà devoluto al progetto “Tennis Welcome Initiative”, per aiutare l’inclusione sociale di ragazzi poveri attraverso il tennis.

“Con le donazioni vogliamo aiutare ragazzi provenienti da famiglie in difficoltà. Offriamo l'accesso al tennis gratuito fornendo racchetta, abbigliamento e un maestro per otto mesi. Ogni bambino viene registrato, e l'accesso ai campi è sempre gratuito. Questa campagna è collegata alle scuole primarie e secondarie in tre località in Kenia, Sierra Leone e Tanzania”, ha spiegato Lorenzo Turchi, presidente di Tennis For Africa.

In 50mila per Roger e Rafa

Il prossimo 7 febbraio a Cape Town (Sud Africa) verrà scritta una pagina storica per la beneficenza e per il tennis. Roger Federer e Rafael Nadal scenderanno in campo per la sesta edizione del “Match in Africa” presso il Cape Town Stadium alla presenza di oltre 50mila spettatori. I primi 48mila biglietti sono stati messi in vendita all'inizio di settembre e sono andati esauriti in 10 minuti. Gli ultimi 2.670 tagliandi sono stati assegnati in modo casuale con un sorteggio tra le migliaia di appassionati che ne hanno fatto richiesta.
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L'attesa è enorme, sarà la prima volta che Federer giocherà nel paese di sua madre. “È un sogno che si realizza per me - ha dichiarato Roger -. Con Rafa, condividiamo non solo l'amore per il tennis ma anche per le buone cause, sostenendo i bambini nella loro educazione e vita. È un privilegio poter contribuire insieme ad altri grandi filantropi alla raccolta di fondi (anche Bill Gates prenderà parte all'evento, ndr), intrattenendo milioni di persone presenti allo stadio e in tv”.

“Sono anni che stiamo lavorando a questo evento - ha dichiarato Janine Handel, direttore esecutivo della Roger Federer Foundation -. L'incasso dell'esibizione sarà devoluto interamente alla Roger Federer Foundation e servirà a finanziare progetti scolastici nelle zone più povere dell’Africa”.

Anche Rafa Nadal è molto curioso di vivere quest'esperienza: “Ho condiviso con Roger molti momenti magici in campo e fuori. Non vedo l'ora di viaggiare con lui a Cape Town e giocare per aiutare i bambini poveri, sarà la mia prima volta in Sud Africa e avere Roger come guida sarà molto divertente”.

La fondazione di Federer in Africa ha investito oltre 13 milioni di dollari per costruire 81 scuole materne nelle aree per più povere di varie nazioni e mantenerne e migliorarne altre 400 già esistenti. Roger segue personalmente il progetto.

“Credo nel potere delle persone. Una buona istruzione rafforza i bambini, consente loro di prendere in mano il proprio futuro. In 15 anni con la fondazione abbiamo raggiunto un milione di bambini, aiutando le loro condizioni di vita e istruzione, ogni anno mi reco in Africa e vedo i progressi”.

Con oltre 50mila spettatori l'esibizione di Cape Town batterà il record stabilito a Città del Messico lo scorso novembre, quando 42mila persone hanno assistito a un match tra Federer e Zverev.

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Le Fondazioni di Djokovic e Nadal

Anche i grandi rivali di Roger, Nadal e Djokovic, sono molto attenti al sociale attraverso le proprie fondazioni. La Novak Djokovic Foundation, nata nel 2007, focalizza la propria attività all'educazione prescolare in Serbia. In dodici anni ha contribuito all'apertura di 43 asili e formato oltre 1.500 insegnanti. “Il modo migliore di cambiare una comunità e migliorare il mondo è dedicarsi bambini”, ha detto Djokovic.

“Un atleta di successo ha un megafono nelle proprie mani. Ogni parola che diciamo arriva molto lontano e risuona nell'orecchio di molti giovani in tutto il mondo. Cerco di essere un esempio e sposare le migliori cause, mi interessa che ogni bambino abbia un uguale accesso alle giuste condizioni per crescere in modo sano e poter sviluppare le proprie capacità”.

Altrettanto attiva la Fundacion Rafa Nadal, che recentemente ha aperto a Valencia un centro per bambini e adolescenti che si trovano in condizioni di vulnerabilità. La struttura seguirà 40 minori di Natzaret, uno dei quartieri con il più alto tasso di giovani a rischio di esclusione sociale, con un programma scolastico e sportivo. Rafael Nadal e sua madre, Ana Maria Parera, hanno creato la fondazione nel 2008.

Maria Francisca Perello, neo signora Nadal e capo delle relazioni istituzionali della fondazione, ha confermato che “Rafael conosce nei dettagli ogni progetto di aiuto, si mantiene aggiornato sulla vita dell’organizzazione e partecipa personalmente ai più importanti processi decisionali”.


A Kevin Anderson l'Arthur Ashe Humanitarian Award 2019

L'ATP lo scorso dicembre ha assegnato a Kevin Anderson il premio intitolato ad Arthur Ashe come “uomo dell'anno” per il sostegno alle cause umanitarie. Il gigante sudafricano si è distinto con molte attività di beneficenza in USA: ha contribuito a “First Serve”, un'organizzazione che aiuta i bambini sotto i sette anni a Palm Beach County; “Dezzy's Second Chance Animal Rescue”, dedicata al recupero di animali in pericolo a South Florida e “Ocean Conservancy's Trash Free Seas Alliance” per ripulire i mari dall’inquinamento.

Da anni Anderson è fortemente impegnato in Zambia con donazioni in aiuto dei bambini più poveri e malati, e recentemente ha patrocinato due azioni in favore di giovani e animali in difficoltà, aiutando a raccogliere 200mila dollari.

“Seguire questi eventi e dare il mio contributo, o aiutare a far crescere la consapevolezza sui molti problemi dell'ambiente e dei giovani è uno dei risultati più importanti che ho raggiunto nella mia vita”, ha commentato Anderson dopo aver ricevuto il premio dall'ATP.

Sempre negli Stati Uniti è molto attivo John Isner, a supporto dei malati di cancro e malattie rare. John ha raccontato la battaglia vissuta da sua madre contro il cancro e l'impatto enorme che la vicenda ha avuto sulla vita della famiglia.

Questo è stato l'input per spingere la sua fondazione a finanziare alcuni ospedali nell'area di Dallas. Nel 2019 un evento importante per la raccolta di fondi a favore della ricerca medica e della Croce Rossa si è svolto a Monte-Carlo, con in campo campioni come Stan Wawrinka, Dominic Thiem, Lucas Pouille, David Goffin e Daniil Medvedev.

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Andre Agassi e il potere dell'istruzione

Impossibile citare tutte le realtà benefiche collegate al mondo del tennis, sono moltissimi i giocatori e giocatrici attenti ai più deboli. Uno dei campioni che più si è distinto nell'impegno sociale però è sicuramente Andre Agassi. L'ex n.1 statunitense da anni si dedica interamente alla sua fondazione, insieme alla moglie Steffi Graf, focalizzando i suoi sforzi sull'istruzione. “La Agassi Foundation for Education si prende cura dei bambini più sfortunati ed emarginati in America”, ha dichiarato Andre in una recente intervista.

 

“È un impegno costante, tutti i giorni della mia vita. Perché l'istruzione? È semplicemente l’unico modo per cambiare il futuro di una persona. Lo dico anche per la mia esperienza personale, mio padre non mi ha dato possibilità di scelta. Oggi mi impegno a favore dei giovani proprio perché non ho avuto né istruzione né alternative. Abbiamo investito grandi somme di denaro (oltre 40 milioni di dollari, ndr) per creare scuole e togliere i giovani dalla strada e da situazioni pericolose. Quasi il 100% dei ragazzi seguiti si stanno diplomando al college. Quando un bambino si sente al sicuro e può studiare per il proprio futuro, la fondazione ha vinto”. E il tennis pure.

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