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Campioni internazionali

Federer sotto l'albero: "Il ritiro? Un pensiero che mi motiva"

"Questo pensiero mi spinge a immaginare come risparmiare le forze o reinventarmi per restare più a lungo in campo" ha detto Federer in un'intervista pre-natalizia alla Tribune de Geneve, tradotta e pubblicata da Repubblica

24 dicembre 2019

Federer sul Centrale

Roger Federer non sa ancora quando smetterà. Lo racconta a Mathieu Aeschmann in un'intervista alla Tribune de Geneve pubblicata oggi in traduzione italiana su Repubblica. "Qesta domanda mi incuriosisce, vorrei saperlo io per primo. Questi ultimi 20-25 anni sono passati in un soffio" dice. "Ventiquattro anni fa giocavo l'Orange Bowl, il campionato di tennis del mondo Under 14. Quest'anno ci gioca il figlio di Tony Godsick, il mio agente. Ho 38 anni e mi chiedo: sta per finire tutto? Se fosse vero, il tempo sarebbe volato via davvero velocemente. Ma in questo c'è anche qualcosa di bello e rassicurante: non si dice forse che quando ci si diverte e si fa qualcosa che piace il tempo scorre più rapidamente? Ebbene, deve essere questo il mio caso".
Il pensiero del ritiro, spiega, "è parte integrante del processo. E ha anche la funzione di suscitare altre sensazioni. È grazie a questo pensiero che per esempio provo una gratitudine enorme per tutto ciò che ho potuto vivere. Questo pensiero mi serve da motivazione, mi spinge a immaginare come risparmiare le forze o reinventarmi per restare più a lungo in campo. E poi, mi è utile fare passi avanti rispetto alle mie paure".

Ha preso un impegno per giocare in esibizione in Cina, a Hangzhou, fino al 2023. Questo non vuol dire, ammette, che sarà ancora nel circuito fra quattro anni. "Puoi anche darti una scadenza, mettere fine alla tua carriera perché non sei più in grado di giocare una settimana dietro l'altra, ma sei sempre capace, una volta ogni tanto, di giocare una partita splendida" spiega. 
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Nel 2019 gli è mancato un punto per vincere Wimbledon e cambiare la percezione della stagione in cui è diventato il secondo giocatore dopo Connors a superare i 100 titoli ATP, ha vinto Basilea per la decima volta. Gli è però mancato il grande acuto, il trionfo Slam. La domanda, dice, viene: "Come superare la cosa? Devo cambiare qualcosa? Questa è l'analisi che farò insieme ai miei coach Ivan Ljubicic e Seve Lüthi. Chiederò loro in tutta sincerità se pensano che io debba cambiare qualcosa in fase di allenamento, o qualcosa durante la partita. Se c'è qualche aspetto da aggiustare sul piano mentale, anche fisico, forse, o una tattica. Ecco, la mia sfida fino a metà gennaio sarà proprio questa: comprendere con esattezza le loro indicazioni tattiche". 

Resta però la consapevolezza di vivere una vita speciale, sempre al centro dell'attenzione, anche se a volte tutto questo gli sembra addirittura normale. Dal tennis ha imparato che c'è sempre un'altra opportunità da cogliere. Ha superato le timidezze. "Mi piace proprio conoscere gente nuova, perché tutti hanno una loro storia da raccontare, tutti hanno una loro battaglia da " dice.

Ma la sua priorità oggi, dice, sono Mirka e i quattro figli che per Natale chiedono...

«Scrivono le lettere e ogni tanto troviamo richieste davvero strane. La richiesta più problematica è quella di animali domestici. Non siamo abbastanza stanziali per poterceli permettere, regalarglieli non avrebbe senso»...

Un Natale a Dubai, lontano dalla casa dell'infanzia ma con un clima il più possibile tradizionale.

«Lo festeggerò in famiglia. Abbiamo decorato l'albero e preparato i biscotti natalizi. Quest'anno verranno a trovarci i miei genitori, e quindi sarà un Natale ancora più speciale. Adoro il periodo delle feste di fine anno. Certo, preferirei trascorrerle in Svizzera piuttosto che a Dubai, perché in Svizzera ho tutti i miei ricordi d'infanzia. Avevamo l'abitudine di andare a Berneck (vicino a San Gallo), a casa dei miei nonni»

Perché anche per Roger, Natale è un momento che conserva una sua magia. Da passare con le persone più care.

«Provo un grande piacere a vedere gli altri aprire i doni. Quanto a me, non ho bisogno di grandi cose. Anzi, di nulla. Mi piace moltissimo quando con mia moglie Mirka possiamo rendere felici le persone che ci sono care: i bambini, i nostri amici, i miei genitori, il mio team».

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