Chiudi
Sinner si sta allenando per la nuova stagione che partirà il 6 gennaio dal Challenger di Canberra, in Australia. Gli abbiamo chiesto di parlarci della sua attrezzatura, di come incorda le racchette e si prepara per andare in campo. Cosa beve e cosa mangia. Scopriamolo insieme
di Enzo Anderloni | 07 dicembre 2019
Atp Challenger Canberra, Australian Open, Atp Montpellier, Atp Rotterdam, Atp Marsiglia, Atp Masters 1000 Indian Wells, Atp Masters 1000 Miami, Atp Masters 1000 Monte-Carlo, Atp Monaco di Baviera, Atp Masters 1000 Madrid, ATP Masters 1000 Roma, Roland Garros: potremo seguirlo dall’estate del continente Australe all’inverno europeo, dall’eterna primavera dei campi duri di California e Florida, alla primavera vera e propria della terra battuta di nuovo europea.
Sta lavorando per farsi trovare sempre pronto e noi, curiosi di tutto quello che lo riguarda, gli abbiamo chiesto di raccontarci come organizza la sua attrezzatura, che cosa mette nel borsone, cosa mangia e cosa beve. Insomma che cosa potremmo fare da tennisti di quarta categoria per viaggiare nel nostro circuito regionale pronti a raccogliere la sfida come lui.
Da quanto tempo giochi con la Head Speed?
“Gioco con Head perché è stata la prima racchetta che mi hanno dato in mano da piccolo. Quando è uscita la Speed, l’ho scelta e non l’ho più cambiata”.
La Speed esiste in due versioni, con il reticolo corde più fitto, 18x20 come quella di Djokovic, o 16x19 come la tua. Perché hai scelto questa?
“Sento che con il 16x19 la palla va di più. Per me è fondamentale che la palla vada perché il mio gioco è molto spinto. Il reticolo 16x19 in questo caso è la cosa migliore”.
Quante racchette hai in dotazione? E’ vero che te le incordi da solo?
“La mia dotazione annuale è di 18 racchette. L’anno scorso le ho cambiate tre volte, a gruppi di sei telai per volta. Monto una corda sintetica, l’Head Hawk Touch. Durante i tornei non me le incordo più io ma a Bordighera sì, quando mi alleno, me le incordo da solo”.
Hai una macchina incordatrice personale?
“C’è stato un periodo in cui spaccavo tanto e mi dava un po’ fastidio spendere tutti quei soldi. Anche perché i soldi da piccolo non sono tuoi ma dei tuoi genitori. MI dava fastidio spendere continuamente 10/15 euro per far incordare le racchette. Così ho preso la decisione di comprarmi una macchina per incordare. Ormai ce l’ho da tre o quattro anni. E’ piccolina, funziona bene: da piccolo me la portavo anche dietro ai tornei. E’ una Pro Stringer”.
Hai degli accorgimenti particolari o delle scaramanzie legate alla racchetta?
“No, non sono scaramantico quando si parla di attrezzo”
Per l’impugnatura, che misura utilizzi e come la personalizzi?
“Uso un manico piccolo, n.2 anche se ho le mani grandi. Mi trovo bene e non voglio cambiare: ho provato un n.3 ma non mi piace la sensazione. Sul grip di serie metto sempre un overgrip”.
Le tue calzature sono fatte su misura? Hai dei plantari particolari?
“No, le mie scarpe sono normalissima, di serie. E non ho solette particolari”.
Che cosa non può mancare nel tuo borsone?
“Ho un portafortuna, un piccolo leone che ho comprato quest’anno in aeroporto a Monaco quando stavo per partire per il Kazakistan. Solo quello c’è sempre”.
Durante le partite usi delle bevande o degli integratori particolari?
“Quet’anno ho sempre bevuto solo acqua. Anche quando faceva caldo, solo acqua, al massimo con un po’ di limone dentro, però naturale. Adesso dovremo vedere per l’Australia dove farà molto caldo. Qualcosa che mi aiuti a reintegrare dovrò aggiungerlo sicuramente”.
Capitolo alimentazione. Colazione, pranzo, cena: che dieta segui?
“La mia giornata tipo prevede: per colazione un panino prosciutto e formaggio con un po’ di yogurt. Una cosa normalissima. Poi a pranzo un po’ di carboidrati e la sera proteine. Più o meno è sempre così. Cerco sempre di mangiare tanta frutta e tante verdure. Poi ovviamente qualche volta si può mangiare quello che si vuole. Una pizza alla settimana, giusto per cambiare un po’…”.
Il tuo piatto preferito e quello che… non ti fa impazzire
“Il piatto che preferisco è la cotoletta alla milanese fatta da mia nonna. Non mi fa impazzire un piatto fatto solo di tante verdure. Però è meglio mangiarle”.