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Campioni internazionali

Berrettini studia Nadal per battere Djokovic (LE FOTO)

Berrettini si è allenato con lo spagnolo e con Medvedev. Affronterà per la prima volta Djokovic nel primo singolare delle ATP Finals 2019. Nell'altra sfida Federer incontra Thiem. I doppi in diretta su Supertennis

di | 09 novembre 2019

berrettini nadal

Matteo Berrettini alza il sipario sull'edizione 2019 delle ATP Finals in singolare. Per il suo esordio assoluto al Masters, ha di fronte una sfida che può scandire l'inizio di un nuovo tempo: la prima in carriera contro Novak Djokovic. Berrettini si è allenato ieri con un sorridente Nadal, che ha ringraziato anche su Instagram, e stamattina con Daniil Medvedev che ha ben testato il la potenza e l'efficienza del suo dritto. Il numero 1 azzurro scenderà in campo non prima delle 15. Prima, alle 12, in diretta su Supertennis, il doppio Klaasen/Venus contro Ram/Salisbury.

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"SuperTennis", la tv della Fit, trasmette in diretta ed in esclusiva i doppi delle ATP Finals. Questa la programmazione:

domenica 10 novembre LIVE

ore 13 Ram/Salisbury c. Klaasen/Venus

ore 19 Kubot/Melo c. Dodig/Polasek

lunedì 11 novembre LIVE

ore 13 Krawietz/Mies c. Rojer/Tecau

ore 19 Cabal/Farah c. Herbert/Mahut

martedì 12 novembre: LIVE ore 13 e ore 19

mercoledì 13 novembre: LIVE ore 13 e ore 19

giovedì 14 novembre: LIVE ore 13 e ore 19

venerdì 15 novembre: LIVE ore 13 e ore 19

sabato 16 novembre: LIVE ore 13 e ore 19

domenica 17 novembre: LIVE ore 16.30

Quando l'ultimo italiano ha giocato il Masters, si giocava ancora al Madison Square Garden di New York. Apple aveva lanciato la sua seconda generazione di computer, Atari prometteva il lancio del modernissimo 8bit e al cinema è appena uscito Nosferatu - Il principe della notte. Da quel gennaio 1979, con Corrado Barazzutti in campo, l'Italia al Masters ha portato solo il doppio Fognini/Bolelli nel 2015.

Con Djokovic, a Londra c'è l'ex numero 2 del mondo Goran Ivanisevic. "Sa cosa vuol dire competere ai massimi livelli e vincere uno Slam, poi ha un ottimo rapporto con Marian Vajda" ha detto il serbo.

Quando l'ultimo italiano ha giocato il Masters, si giocava ancora al Madison Square Garden di New York. Apple aveva lanciato la sua seconda generazione di computer, Atari prometteva il lancio del modernissimo 8bit e al cinema è appena uscito Nosferatu - Il principe della notte. Da quel gennaio 1979, con Corrado Barazzutti in campo, l'Italia al Masters ha portato solo il doppio Fognini/Bolelli nel 2015.

Con Djokovic, a Londra c'è l'ex numero 2 del mondo Goran Ivanisevic. "Sa cosa vuol dire competere ai massimi livelli e vincere uno Slam, poi ha un ottimo rapporto con Marian Vajda" ha detto il serbo.
Berrettini è uno dei tre debuttanti alle ATP Finals, insieme alla testa di serie numero 3 Daniil Medvedev e alla numero 6 Stefanos Tsitsipas, impegnati lunedì. "E' un grande messaggio per lo sport. Era inevitabile che sarebbe successo, che la prossima generazione sarebbe esplosa. Ma sono contento di essere ancora qui, e penso che Roger e Rafa possono dire lo stesso" ha detto Djokovic, che punta a chiudere la sesta stagione da numero 1 del mondo: eguaglierebbe il record di Pete Sampras. "Le nuove generazioni" dice, "spingono anche noi a migliorarci sempre. C'è costantemente qualcosa su cui lavorare".

Federer sfida Thiem

Nell'altra sfida del gruppo Borg, in serata Roger Federer affronta Dominic Thiem, uno dei cinque giocatori con un record positivo contro lo svizzero tra chi l'ha affrontato almeno cinque volte (gli altri sono Djokovic, Nadal, Kafelnikov, Corretja).

Federer ha vinto più edizioni e giocato più finali di tutti al Masters. Lo svizzero gioca le ATP Finals per la diciassettesima volta in carriera: solo nel 2008 non è riuscito a superare i gironi. "Non sono l'unico che è venuto qui sperando di vincere il titolo" ha detto Federer nella conferenza stampa della vigilia.
Al coperto ha ottenuto i primi punti ATP e il primo successo, a Milano nel 2001. Quando si gioca indoor, ha detto, Federer si sente sempre a casa. E' il giocatore in attività con più vittorie nei match al coperto, 296 contro 68 sconfitte, e con più titoli vinti indoor, 26, undici in più di Murray che è secondo in questa classifica fra i giocatori ancora sul circuito.

Quando si gioca al coperto, diceva Federer, "devi essere esplosivo, brillante, prendere decisioni velocemente e prendere il comando del punto". Doti che dovrà dimostrare Dominic Thiem. Nelle tre precedenti partecipazioni alla O2 Arena, ha vinto solo una partita all'anno e non è mai arrivato in semifinale. Il lavoro con Nicolas Massu l'ha portato ad essere più aggressivo sul duro, anche in risposta. E' maturato così il suo primo titolo in un Masters 1000, a Indian Wells proprio in finale contro Roger Federer. Nel finale di stagione, poi, Thiem ha conquistato anche il titolo a Pechino, dopo una splendida finale contro Stefanos Tsitsipas, e a Vienna. "E' incredibile come Dominic riesca a imparare velocemente e ad applicare immediatamente in campo quello che ha appreso" ha detto Massu.

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Il doppio in diretta su Supertennis

Il torneo di doppio, che Supertennis trasmetterà interamente in diretta, si aprirà con i match del Gruppo Bjorkman. Alle 13 ora italiana previsto un curioso e inusuale derby. Da un lato, infatti, c'è l'esperto statunitense Rajeev Ram in coppia con Joe Salisbury, londinese cresciuto nel quartiere di Putney. Salisbury, che recentemente si è trasferito nella zona di Peckham, è il secondo britannico diverso dai fratelli Murray a giocare le ATP Finals alla O2 Arena dopo Jonathan Marray, semifinalista nel 2012 con Frederik Nielsen. Dall'altra parte Klaasen, che nel 2016 ha giocato la finale qui con Ram, è in coppia con Michael Venus, neozelandese che vive a Londra e due anni fa ha chiesto alla sua fidanzata di sposarlo proprio sul tetto della O2 Arena. Insieme, Klaasen e Venus hanno vinto quest'anno due titoli, a Halle e Washington.
Alle 19 ora italiana Lukasz Kubot e Marcelo Melo, numeri 2 del mondo, affrontano Ivan Dodig e Filip Polasek. Il brasiliano Melo (203 cm) vorrebbe diventare il campione più alto nella storia del torneo. Il suo compagno, il polacco Kubot, è un prezioso alleato. "Non giochiamo allo stesso modo, abbiamo stili diversi e in campo cerchiamo sempre di fare qualcosa di nuovo" ha detto. Finalisti nel 2017, presenti alle Finals per la terza volta di fila, Kubot e Melo incontrano un passato che ritorna. Perché Dodig ha raggiunto nel 2014 la finale al Masters con Melo. E soprattutto perché Polasek si era ritirato dal tennis nel 2013 per poi ritornare nel 2018. "Solo il nome è lo stesso,però; non lo chiamerei nemmeno un ritorno" ha detto. In questa seconda carriera ha centrato la semifinale di doppio a Wimbledon e vinto il titolo a Cincinnati e Pechino. 
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