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I numeri dicono che la crescita nei risultati del russo è andata di pari passo con il miglioramento del rendimento nella risposta al servizio: due anni fa in questa classifica era 53°, oggi è quarto. Ha lavorato molto sul piano fisico e soprattutto migliorato la sua dieta
di Gabriele Ferrara | 21 ottobre 2019
I colpi di inizio gioco stanno diventando sempre più importanti nel tennis ed è proprio lì che Daniil Medvedev (qui una gallery) quest’anno è riuscito a fare la differenza, mettendosi in luce come prima reale alternativa agli storici ‘big’ del circuito (questa settimana il vincitore degli ultimi due Masters 1000 e finalista agli Us Open, giustamente riposa…).
In un’epoca storica in cui quasi tre scambi su quattro non raggiungono i cinque tiri, l’efficienza del servizio e della risposta acquisisce sempre più centralità. Non a caso, tramite l’analisi degli aspetti tecnico-tattici legati a queste situazioni si comprende l’esito di molte sfide importanti.
Allo stesso modo, il russo ha compiuto un salto di qualità notevole anche, se non soprattutto, in queste situazioni di gioco.
Il rendimento alla risposta: una crescita esponenziale - In questa speciale classifica, che tiene conto dei numeri delle ultime 52 settimane, Medvedev è in quarta posizione dietro a Nadal, Djokovic e Schwartzman. Il dato è ancora più impressionante se si pensa che, in tutto il 2018, il ventitreenne di Mosca si era piazzato al trentesimo posto, mentre nel 2017 addirittura al cinquantatreesimo.
Non servitegli al centro - Considerando proprio la risposta, infatti, si nota una differenza interessante tra la percentuale di punti vinti quando deve fronteggiare una prima di servizio esterna da destra, quindi con la rotazione a uscire in slice, dove nel 2019 ottiene comunque un ottimo 43,5% (dati ATP).
In tutti gli altri casi non scende sotto il 46%, risultando mortifero se l’avversario mette una prima al centro, specialmente da destra, dove vince il 51,2% dei punti quando deve far fronte a un primo servizio, arrivando al 62,8 % sulla seconda.
In ogni caso, contro di lui è estremamente consigliato servire esterno da entrambe le parti, in modo da porsi in una condizione di vantaggio per chiudere lo scambio subito dopo.
Infatti, è in queste situazioni che le sue risposte non raggiungono la metà del campo con maggiore frequenza (29%).
Ciò si rivela particolarmente cruciale per provare a contrastarlo negli scambi brevi.
Può migliorare la percentuale di “prime” - Inoltre, il russo può compiere progressi nella percentuale di prime palle in campo. In questo ambito, infatti, nell’ultimo anno ben 66 giocatori hanno fatto meglio di lui, che non supera il 59,2% (dati ATP).
Ciononostante, grazie al proprio servizio vario e preciso, con un lancio di palla che non consente di intuire la direzione prescelta, il russo è bravissimo a prendere l’iniziativa anche nei propri turni di battuta, sfruttando al massimo la sua abilità nel guadagnare campo e nel cambiare in lungolinea in qualsiasi momento, specialmente con il rovescio.
Ha tagliato caramelle e orsetti gommosi - Alla base di questo ci sono la sua elasticità e gli enormi progressi sul piano fisico, ivi inclusa un’attenzione enorme riposta nella dieta, che fino a due anni fa non era curata adeguatamente.
Eliminare dolci come panna cotta, skittles (tipiche caramelline colorate americane n.d.r.) e orsetti gommosi, di cui era ghiotto, è stato decisivo per migliorare la sua efficienza fisica e mentale.
Inoltre, adesso Daniil, anche quando non ha impegni in agenda, lavora ogni giorno per mezz’ora con il proprio fisioterapista per rinforzare gli adduttori, a dimostrazione di un approccio alla professione che fino al 2017 gli era del tutto sconosciuto.
Sarà interessante vedere quanto riuscirà a migliorare ulteriormente e se saprà consolidare la propria posizione di grande giocatore di punta nel 2020.
La sua capacità di cambiare modo di giocare a seconda delle problematiche che deve risolvere in campo lascia ben sperare, mentre la fame di vittorie e la cura per i dettagli devono autorizzarlo a sognare.