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Campioni internazionali

Scomparso Andres Gimeno, pioniere di Spagna

L'ex numero 3 del mondo, malato da tempo, è morto a 82 anni. "Ha aperto la strada per i giocatori arrivati dopo di lui" ha scritto il presidente della federazione spagnola. E' il più anziano vincitore di sempre del Roland Garros, che ha conquistato nel 1972 a quasi 35 anni

di | 09 ottobre 2019

Andres Gimeno

"Un grande atleta, un pioniere del tennis in Spagna". Così Rafa Nadal ha ricordato su Twitter Andres Gimeno, il più anziano vincitore del Roland Garros, scomparso a 82 anni dopo una lunga malattia a Barcellona. "E' stato un signore nella vita e un campione in pista" ha detto Manolo Santana, l'ultimo dei tennisti ad avergli parlato, come riporta il quotidiano Marca di cui Gimeno era stato collaboratore negli anni Novanta. Negli anni, gli era rimasto vicino come gli amici di sempre, Luis Arilla, Manolo Orantes e Ion Tiriac, il direttore del Masters 1000 di Madrid che l'ha aiutato nei momenti di difficoltà economica e nel 2011 ha organizzato un'esibizione al Palau Blaugrana per raccogliere fondi in suo favore.

Gimeno ha iniziato a giocare con il padre Esteban, maestro al Real Club di tennis di Barcellonaa, il circolo più antico di Spagna. Lavorava lì anche Basilio Arilla, il padre di Luis e Alberto che avrebbero giocato anni dopo in Coppa Davis con Gimeno e Manolo Santana che da bambino rubava i segreti del gioco come raccattapalle al Velázquez Club di Madrid. Gimeno impara presto. Riceve anche aiuti da Carlos Valls, conte di Godò, che volle celebrare con un torneo lo spostamento della sede dello storico RCT a Pedralbes. Il torneo è ancora in calendario, oggi il Centrale è dedicato a Rafa Nadal.

Nel 1954 debutta in Coppa Davis, quattro anni dopo ottiene una borsa di studio dalla federazione e dal club per un viaggio in Australia. Conosce i giovani Rod Laver, Roy Emerson, Ken Rosewall e il loro leggendario allenatore, Harry Hopman. 
All'inizio degli anni Sessanta, Jack Kramer gli propone un'offerta che non può rifiutare: 50 mila dollari garantiti per almeno tre anni. Gimeno diventa professionista. Arriva due volte in finale al French Pro Championships e una volta agli Us Pro Championships, versioni dei tornei dello Slam aperte solo ai professionisti. 

Nel 1969 può tornare a giocare gli Australian Nationals, oggi Australian Open: è iniziata la rivoluzione, gli Slam si sono aperti anche ai "pro". Al terzo turno domina in tre set Ken Rosewall, che sconfigge per la terza volta in tredici incontri. "La sera prima aveva piovuto molto" ha raccontato al sito dell'ATP, "l'erba era molto bagnata così ho giocato con i tacchetti sotto le scarpe. Ken giocava con le classiche scarpe da erba e scivolava molto". La sua corsa si ferma solo in finale contro Rod Laver. che completa il primo capitolo della sua impresa da leggenda: l'ultimo Grande Slam nel tennis maschile. "Andres era un'artista, metteva la palla dove voleva senza tanto top spin" ha ricordato nello speciale che l'ATP ha dedicato al suo Grande Slam. Semifinalista a Wimbledon nel 1970, vincitore del German Open nel 1971 in singolo e doppio, Gimeno entra nei libri di storia nel 1972, a 34 anni, dieci mesi e un giorno. 
E' testa di serie numero 6 del tabellone. Avanza facilmente nei primi due turni, poi rimonta da sotto due set a uno contro Clark Graebner. Ilie Nastase, uno degli avversari più insidiosi nel suo possibile percorso nel torneo, è uscito al primo turno. Nei quarti, completa la sua unica vittoria contro Stan Smith, diventato più celebre per la scarpa che porta il suo nome che per i risultati. Smith è il presidente della Hall of Fame, che ha incluso Gimeno nel 2009. Il suo gioco a tutto campo gli consente di superare il russo Alex Metreveli in cinque set e in finale di battere il francese Patrick Proisy, che in semifinale aveva sorpreso Manolo Orantes, 4-6 6-3 6-1 6-1.

Lascia il tennis un anno dopo, nel 1973. Ha vinto 44 tornei tra singolare e doppio, è salito al massimo al numero 3 del mondo, ha rappresentato la Spagna in Coppa Davis dal 1958 al 1960 e dal 1972 al 1973, vincendo 23 partite su 33.

Dopo l'addio al tennis ha fondato il suo circolo tennis a Castelldefels, vicino a Barcellona. "Oggi siamo in lutto" ha scritto in un comunicato il presidente della federazione spagnola Miguel Díaz. "Abbiamo perso un uomo eccezionale in campo e fuori. Campioni brillanti come lui hanno tracciato la strada per i giocatori che sono venuti dopo".
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