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Campioni internazionali

Andy ritrova la...Cup!

Dopo tre anni Murray ha dato la disponibilità a tornare in Nazionale, anche solo per il doppio, non solo per le Finals di Davis a Madrid in novembre ma anche per la nuovissima Atp Cup il prossimo gennaio. E intanto ha in programma di giocare in singolare a Zhuahi, Pechino, Shanghai ed Anversa

di | 14 settembre 2019

I Murray brothers

I Murray brothers

Dopo tre anni, Andy Murray torna a giocare la Coppa Davis. E’ uno strano ritorno: lo fa nel quadro del totale rientro alle gare anche in singolare dopo la seconda operazione all’anca, lo fa incuriosito sulla più famosa gara a squadre per nazioni rivoluzionata dalla Cosmos di Piqué che si tiene a Madrid del 18-24 novembre, lo fa dando la disponibilità anche per il doppio contro il Kazakistan pur dichiarando che preferirebbe giocare in singolare e lo fa decidendo in extremis di partecipare anche all’inedita Atp Cup di gennaio in Australia. Proprio il paese dove, a Melbourne, ha programmato il grande ritorno negli Slam, dopo aver annunciato il ritiro nel gennaio di quest’anno: “Gli Australian Open sono la mia priorità”. E quindi, sul circuito Atp, ha accettato la wild card al Masters 1000 di Shanghai di ottobre, che giocherà quindi dopo Zhuhai e Pechino, e prima di Anversa.
E’ di certo un Murray diverso quello che per la prima volta s’impegna tante settimane di fila di tornei: “Perché sono in una posizione diversa di sei anni fa, quando mi iscrivevo sapendo che sarei arrivato alla fine in tutti. Ora non so quante partite vincerò, di certo non mi aspetto di portarne a casa 15 nelle tre settimane in Asia. Prevedo che non andrò così bene e punto a una o due successi la settimana. Se poi le cose andassero diversamente e mi accorgessi di star così bene fisicamente, allora mi prenderei un break prima”.
Andy ha sciolto solo ieri le perplessità sulla partecipazione alla neonata Coppa della discordia di gennaio, varata dalla ATP in contrapposizione proprio con la Davis marcata ITF, anche sull’opportunità di usare la classifica protetta - garantita dal circuito pro a chi rientra da infortuni gravi come lo scozzese -, per presentarsi come il numero 1 della squadra britannica. “Sono sempre stato un fautore delle gare a squadre nel tennis”.
Così, si conferma curioso di scoprire anche il nuovo format della Davis, la coppa che ha riportato in Gran Bretagna nel 2015, dopo 79 anni. Riaprendo in parallelo il libro dei trionfi in singolare negli appuntamenti più importanti da parte di un suddito di Sua Maestà, con tre titoli Slam (due Wimbledon, un Us Open), due ori olimpici, un Masters e anche la corona di numero uno del mondo. Anche se oggi è scivolato al numero 328 della classifica di singolare e 89 di doppio.
A Madrid sarà in squadra insieme al fratello Jamie, specialista di doppio, quindi il singolarista Kyle Edmund e la riserva di doppio, Dominic Inglot.

Le condizioni di Andy Murray sono in continuo miglioramento, così come si vede dal suo umore, ma certo l’ex "Fab Four” non è ancora completamente a posto dopo l’operazione all’anca che ha deciso di sostiene dopo l’ennesima delusione per il ko in cinque set nell’esordio agli Australian Open contro Bautista Agut, sia pure in cinque set. Dopo di che, le prime partite ufficiali le ha disputate in doppio, a giugno al Queen’s, insieme a Feliciano Lopez, aggiudicandosi addirittura il titolo, quindi ad Eastbourne quand’ha perso subito insieme all’altro specialista Melo, così come a Wimbledon, in coppia con Herbert, si è arreso al secondo turno, esattamente come a Washington, in tandem col fratello Jaime e a Montreal, ancora con Lopez. Insieme al quale ha ceduto al terzo turno a Cincinnati contro la coppia brit formata dal fratello e dal Neal Stupski.
Invece, in singolare è tornato sul circuito solo ad agosto: a Cincinnati, ha perso d’acchito contro Gasquet 6-4 6-4, così come a Winston Salem contro Sandgren, sia pure con un punteggio più corposo (7-6 7-5), quindi ha ceduto a l’italiano Matteo Viola (n. 240 del mondo) per 3-6 6-4 7-6 nel terzo turno del torneo di casa-Nadal, a Maiorca, scendendo al livello Challenger per giocare qualche partita in più.
Che Murray sarà quello che emergerà da queste ultime partite dell’anno?

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