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Campioni internazionali

Donne Usa: non solo Keys, aspettando Stephens…

All’ombra del monumento Serena Williams il tennis femminile americano sta crescendo e prendendo un vigore superiore a quello dei colleghi maschi. Dopo la crescita veloce di Sofia Kenin, il ritorno nella top 10 della vincitrice di Cincinnati spera di ritrovare la campionessa degli UsOpen 2017

di | 19 agosto 2019

team usa fed cup 1

Alla vigilia degli Us Open, il tennis donne a stelle e strisce torna a sorridere. Dietro Serena Williams, in evidente difficoltà, rialza la testa imperiosa Madison Keys col successo di domenica a Cincinnati e molte altre ragazze si fanno notare sulla massima ribalta.

Se l’anno scorso era emersa, a 24 anni, Danielle Collins, figlia dello sport universitario, quest’anno, con la finale a Shenzhen, la vittoria a Den Bosch e i quarti a Wimbledon (eliminando Ash Barty allora n. 1 della classifica), è esplosa, a 29 anni, Alison Riske.

Il futuro è sicuramente più luminoso con la stella Cori Gauff, che è già milionaria ma ha ancora 15 anni e deve sottostare alla regola-Capriati e quindi giocare meno tornei come tutte le under 18.

Anche la carriera della 17enne Amanda Anisimova si prospetta radiosa, dopo il quarto turno agli Australian Open, il trionfo di Bogotà e le semifinali al Roland Garros, anche se la picchiatrice, salita al 24 del mondo, accusa un’altra battuta d’arresto, da crescita, da stabilizzazione di un fisico ancora inadatto ai grandi sforzi del professionismo.

Intanto, forza di volontà e lavoro portano alla ribalta la ventenne Sofia Kenin, promossa in otto mesi dal numero 52 al 20 Wta Tour, grazie al successo a Hobart, alla finale di Acapulco, al quarto turno al Roland Garros (battendo Serena Williams), al successo di Maiorca e alle semifinali di Toronto (superando l’allora n. 1 Barty e la 7, Svitolina) e Cincinnati.

Subito sotto, nei valori di classifica, dopo i problemi fisici dell’anno scorso e lo scivolone fuori dalle top 200, s’è rilanciata l’altra piccola lottatrice da fondocampo, la 25enne Lauren Davis, fino a risalire al 69 del mondo, con la coetanea Jessica Pegula che sale al numero 65 sulla spinta delle due finali nei tornei “125” e quindi del successo a Washington, battendo il finale Camila Giorgi. In scia, la 24enne Jennifer Brady, da numero 70 Wta, torna ai livelli di due anni fa e la coetanea Bernarda Pera firma il numero 66, esaltandosi con due semifinali sulla terra rossa europea.

Eppoi c’è quella pazzerella di Sloane Stephens, il talento più puro e discontinuo, regina degli Us Open 2017, numero 3 del mondo a luglio dell’anno scorso dopo la finale al Roland Garros, oggi n. 10, malgrado arrivi a Flushing Meadows con appena un match vinto nel “riscaldamento” stagionale sul cemento nordamericano, battuta subito a Washington e Toronto e massacrata nel terzo turno a Cincinnati dalla Kuznetsova. Intanto ha cambiato gli uomini della sua vita: fuori del campo da tennis, col nuovo fidanzato, il calciatore Jozy Altidore, dentro, con coach Sven Groeneveld. E ha dichiarato guerra ai killer dei social media, bloccando una marea di malignità. Ed alleggerendosi di un po’ di pressione.

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