-
Campioni internazionali

Kuznetsova-Pliskova: che faccia a faccia alle 19.00!

Terzo quarto di finale al WTA di Cincinnati per la russa. Sfida Karolina Pliskova, che insegue la vittoria numero 300 in un main draw WTA. Si incontrarono qui la prima volta, nel 2016. Negli altri quarti derby Keys-Venus Williams, Barty affronta l'amica Sakkari, Osaka testa Kenin

di | 16 agosto 2019

Svetlana Kuznetsova WTA Cincinnati

Vivono di accenti, di ispirazioni, di non scontate gestazioni. Si accendono in momenti di gloria più o meno fugaci che segnano i tempi di due storie di successo con un'impressione finale di resistente rimpianto, come qualcosa di incerto e insicuro. Karolina Pliskova e Svetlana Kuznetsova, che propongono i loro "però" all'elenco dei traguardi raggiunti, si incontrano per la quinta volta, a due anni dall'ultima. 

Come la prima volta

E sarà come la prima. Stavolta non solo per modo di dire. Perché la più datata delle quattro precedenti sfide l'han giocata a Cincinnati, e proprio nei quarti di finale. Vinse Pliskova 63 46 62. Fu la prima di tre vittorie di fila contro top 10. La ceca avrebbe poi eliminato Garbine Muguruza e battuto in finale Angelique Kerber che vincendo sarebbe diventata la muova numero 1 del mondo.

Kuznetsova, che a Cincinnati ha raggiunto i quarti anche nel 2017 ma in otto precedenti partecipazioni non si è mai spinta oltre, ha riempito tutte le zone grigie del non gioco attuale di Sloane Stephens. Il 61 62 in un'oretta di partita certifica una superiorità figlia della sua qualità, di una ritrovata leggerezza di testa, e di una Stephens in fase di involuzione difficilmente spiegabile.
Kuznetsova ha sconfitto al primo turno Sevastova, numero 11 del mondo. Non batteva due top 20 nello stesso torneo dal Masters del 2016, E non gioca un quarto di finale in un torneo Premier proprio da Cincinnati 2017.

"Non mi aspettavo di tornare a giocare così bene così presto" ha detto Kuznetsova, 34 anni compiuti a giugno, al nono torneo dopo un infortunio al ginocchio che l'ha costretta a un'inattività di sette mesi. il tennis, ha spiegato in una lunga intervista pubblicata sul sito della WTA, l'ha resa più matura. Anche attraverso ostacoli e intoppi come il problema del visto, richiesto a febbraio e pronto a luglio ma non in tempo perché potesse andare a giocare a Washington dove aveva vinto il titolo un anno fa. "Non dipende solo dai risultati. Diipende da come sono io, da come inizio a prendermi delle responsabilità. Faccio cose diverse, credo di essere una persona migliore e in campo si vede".

Non è stato un periodo facile, ha raccontato. Non avere molte wild card, pensare di non poter giocare negli Usa per questioni burocratiche fuori dal proprio controllo e rischiare di perdere tante posizioni costringe anche a considerare una ridefinizione o una conclusione della carriera. Non si vede il percorso, ed è difficile limitarsi ad andare. Non conta solo sentire che va, può bastare per il verso di una canzone o per i poeti della Beat Generation. Non si sentiva bene ad attraversare i giorni "like a rolling stone". Poi i pezzi si sono allineati e il percorso è diventato nuovamente chiaro. 

E' tornata alle sicurezze, ha chiesto aiuto al suo ex coach Carlos Martinez, che sta iniziando a lavorare con Daria Kasatkina. Le ha messo a disposizione allenatori della sua academy, le ha promesso che la seguirà anche personalmente quando ne avrà l'occasione. Kuznetsova, che ha spiegato di non aver bisogno di lui a tempo pieno, si è detta più che soddisfatta. E ha messo anche a disposizione la sua esperienza a favore di "Dasha", che pure sembra aver perso di vista la strada giusta per tornare al successo.
 
La sua ricerca della felicità è in fondo una ricerca della semplicità. "Voglio vincere partite. E divertirmi. Poi se mi diverto, anche la vittoria passa quasi in secondo piano. Voglio giocare il mio tennis e sentire buone sensazioni. Non c'è altro".

Pliskova per le 300 vittorie

Pliskova, la sola campionessa nell'albo d'oro del torneo ancora in tabellone delle sei iscritte nel main draw, ha un doppio obiettivo: la sesta semifinale della stagione e la vittoria numero 300 in carriera in un main draw WTA.  Dopo il bye, ha eliminato Yafan Wang e Rebecca Peterson, è sempre in testa nella classifica degli ace (378) e dei punti vinti al servizio (64%). Ha vinto più partite di tutte quest'anno, 42, e potrebbe anche rientrare al numero 1 la prossima settimana. Ma dovrebbe  vincere il torneo o centrare la finale con Naomi Osaka battuta ai quarti. "Mi sentivo fiduciosa, il mio gioco funzionava" ha detto dopo il 75 64 a Rebecca Peterson, accompagnato da 36 vincenti, 29 errori e dal 74% di punti con la prima.

Sfidare Kuznetsova, ha detto, la predispone bene. "Con lei gioco bene, perché ti dà ritmo. Però è molto solida, sbaglia poco. In questo periodo non ha vinto tante partite, ma è più fresco e di sicuro molto motivata" ha detto. "Mi ricordo la partita che abbiamo giocato nell'anno che ho vinto il titolo qui. E so che devo essere molto aggressiva per avere una chance".

Barty sfida Sakkari

Chi vince, incontrerà Ashleigh Barty o Maria Sakkari. La greca si è tirata su da una situazione praticamente compromessa, era sotto di un set e 41 nel secondo contro Aryna Sabalenka che però si è incartata in 17 doppi falli e ha finito per cedere 67 64 64. Barty, in vantaggio 2-1 nei precedenti, ha completato su Anett Kontaveit la settima vittoria in rimonta della stagione, 46 75 75. Sakkari, ha detto, è una delle sue migliori amiche sul circuito. "E' una persona incredibile, non credo ci sia nessuna che possa parlar male di lei. E' una persona genuinamente umile, lavora sodo. E quando persone così hanno la sua dedizione, vengono premiate".

Keys e Kenin, orgoglio born in Usa

Nella parte bassa Venus Williams incontra per la quinta volta Madison Keys. Venus ha vinto l'ottava partita su dieci al terzo quest'anno (26 63 63 a Donna Vekic). Keys, e non per la prima volta, è rifiorita a Cincinnati. E' tornata infatti ai quarti per la seconda volta di fila, grazie al primo successo su una top 5 proprio dalla scorsa edizione del torneo. Il 61 36 75 a Simona Halep è una dichiarazione di intenti, nella corsa verso la sua quarta finale in carriera sul duro.

Delle dieci statunitensi in tabellone, tre hanno raggiunto i quarti. La sorpresa è Sofia Kenin che evidentemente ha preso gusto a battere Svitolina. Una settimana fa, a Toronto, aveva rimontato da 04 nel primo set. Stavolta non ne ha avuto bisogno, ha chiuso 63 76 e festeggiato la 34ma vittoria della stagione. A Toronto, si è spinta fino alla semifinale dopo aver eliminato anche Ashleigh Barty, diventando la più giovane statunitense a battere una numero 1 del mondo in otto anni. Per replicare la semifinale, dovrà superare Naomi Osaka, in corsa per tornarci al numero 1 del mondo, che l'ha battuta al Roland Garros l'anno scorso nell'unico precedente a livello di circuito maggiore.
Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti