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Lo scozzese rientra in singolare dopo otto mesi e cede a Cincinnati contro Richard Gasquet. Giocherà anche a Winston-Salem la prossima settimana. Sarà al via anche a Zhuhai e Pechino. Ma ha rinunciato alla wild card per lo Us Open
di Alessandro Mastroluca | 13 agosto 2019
Ci teneva a questa partita, ma l'investimento emotivo si è scontrato con la realtà. L'intenzione ha prodotto un'applicazione forzatamente macchinosa, più lenta nei movimenti e prevedibile nei colpi. Niente che Murray non avesse già, presumibilmente, messo in conto. Senza la fiducia nel suo fisico, ha giocato spesso il colpo più sicuro. Ma il suo successo, in Ohio, non passava certo per la vittoria. Passa per la sicurezza che non sarà un'avventura, non resterà una passerella isolata. Giocherà Winston-Salem la prossima settimana e sarà in Cina in autunno, alla prima edizione dell'ATP 250 di Zhuhai, che ha preso il posto di Shenzhen dove ha vinto nel 2014, e Pechino, dove ha vinto il titolo tre anni fa.
Ha invece rifiutato l'offerta di wild card per il main draw dello US Open. "Gli organizzatori annunciavano oggi le wild card" ha spiegato, "noi speravamo di poterla bloccare ancora per un po' per vedere come mi sentivo. Avrei dovuto dare una risposta prima di scendere in campo, e non me la sono sentita di accettare. Avrei voluto aspettare di capire come avrebbe reagito il mio fisico almeno dopo un paio di partite. Poi, se oggi avessi accettato ma non fossi stato in grado di giocare sarebbero iniziate le domande: perché ha dovuto rinunciare alla wild card? Qualcosa non va? Qual è il problema? Non sarebbe giusto".