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Campioni internazionali

Nadal in campo, modalità giubba rossa

Rafa rientra nel “1000” canadese, dove ha vinto quattro volte – l’ultima dodici mesi fa, allora a Toronto – ed è il numero 1 del tabellone: “Non importa se non ci sono Djokovic o Federer, io lavoro sul mio tennis e il mio gioco. Rischio infortuni sul cemento? Quando pensi negativamente, c'è più possibilità che le cose accadano"

di | 09 agosto 2019

Rafael Nadal in campo nella Rogers Cup canadese

Rafael Nadal in campo nella Rogers Cup canadese

Ha già scritto quattro volte il suo nome nell’albo d’oro della “Rogers Cup” (2005, 2008, 2013 e 2018) e quindi, con Novak Djokovic e Roger Federer ancora a riposo dopo la storica finale a Wimbledon, è Rafael Nadal il principale favorito per il Masters 1000 canadese, che ad anni alterni si svolge a Toronto e Montreal, sede appunto dell’edizione 2019 al via sui campi in cemento del Quebec. Il maiorchino ha colto il suo primo centro in questo torneo a 19 anni battendo Andre Agassi, mentre dodici mesi fa a Toronto, all'età di 32 anni, è diventato il più vecchio vincitore dell’Open del Canada, imponendosi su Stefanos Tsitsipas nel giorno del 20° compleanno del greco. E proprio il Next Gen ateniese, fresco di best ranking al numero 5 del mondo, capace di superare il campione spagnolo a Barcellona, è l’altra principale testa di serie (quarta) nella parte alta del tabellone, dove è stato sorteggiato anche l’azzurro Fabio Fognini, numero 11 Atp e settimo favorito del seeding, un altro avversario con cui Nadal ha perso quest’anno, a Montecarlo. 

“Penso a lavorare sul mio tennis”

Come suo solito, però, il mancino di Manacor non intende guardare oltre il prossimo match, ovvero l’esordio al secondo turno con il vincente fra l’australiano Alex De Minaur, un paio di settimane fa a segno nel “BB&T Atlanta Open”, e il britannico Daniel Evans, proveniente dalle qualificazioni. “Quando arrivo a un torneo, provo a lavorare sulle mie cose e in particolare sul mio gioco. Non importa se Novak o Roger sono qui o no, ci sono molti grandi giocatori in tabellone, quindi devo solo prepararmi il prima possibile ed essere pronto per scendere in campo", le parole di Rafa, che ha disputato l’ultimo incontro nel tour il 12 luglio, nella semifinale sull’erba londinese contro lo storico rivale Federer.

Rafael Nadal entra in campo

“Cemento? Non posso preoccuparmi prima…”

Nadal si è anche scrollato di dosso le preoccupazioni su come il suo corpo resisterà alle sollecitazioni del campo in cemento. Un infortunio al ginocchio destro lo aveva costretto a ritirarsi nella semifinale US Open dell'anno scorso contro Juan Martin del Potro e a chiudere poi in anticipo la sua stagione, lo stesso problema al ginocchio lo ha indotto a ritirarsi prima della semifinale quest'anno contro Roger Federer a Indian Wells. "Se penso a queste cose quando gioco a tennis, non posso giocare a tennis - ha sottolineato l’attuale numero 2 della classifica mondiale - Penso alla palla, all'avversario e a cosa devo fare per giocare al meglio. Non sono preoccupato. Se succede qualcosa, allora lo accetterò e basta. Non sto ponendo maggiore enfasi su questo aspetto perché quando pensi negativamente, c'è più possibilità che le cose poi accadano".

“Ho cambiato il mio approccio negli anni”

L'approccio più rilassato è qualcosa che lo spagnolo ha acquisito in oltre 15 anni da protagonista nel circuito. Prima Nadal era solito tornare di corsa a Maiorca quando c’erano momenti difficili, ma ora è felice di allenarsi e lavorare per trovare soluzioni. Dopo aver passato alcune settimane a casa dopo il terzo Slam stagionale, il campione spagnolo è fresco e pronto a sfruttare al meglio il suo swing nordamericano. "Sono in grado di capire come divertirmi di più e rilassarmi durante i tornei. Prima, quando perdevo una partita, volevo tornare a casa il più velocemente possibile. Se sono in Europa, sì, torno a casa, ma se sono qui oltre Oceano, non ritornerò se deve giocare per due settimane. E’ qualcosa che sarebbe stato impossibile per me quindici anni fa, ma ho cambiato il mio approccio", riconosce Rafa.

Montecarlo 2019

Felix Auger-Aliassime al servizio

“Spero che Auger-Aliassime arrivi al vertice”

Insieme al mancino iberico, numero uno del seeding a Montreal, un altro dei giocatori più attesi è Felix Auger-Aliassime, che senza dubbio avrà il pubblico di casa dalla sua parte. E anche Nadal mostra una particolare simpatia per il Next Gen canadese, che ha sconfitto quest'anno nel “1000” di Madrid, nel loro primo testa a testa, rimanendo comunque impressionato dalla stella nascente canadese: "Mi piace il suo modo di essere. È un ragazzo molto educato e simpatico. È molto appassionato di questo sport. È uno dei giocatori che mi piacerebbe vedere nella prima posizione e vincere trofei perché penso che se lo meriti". Un’investitura mica da poco per il 18enne talento che sta bruciando le tappe.

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