-
Campioni internazionali

Sakkari, il fascino della rimonta

A distanza di 12 mesi Maria mette a segno a San Jose un'altra clamorosa rimonta annullando anche un match-point alla Svitolina. Tutto merito del suo spirito indomito e ... di coach Tom Hill

di | 03 agosto 2019

Madrid 2019

Madrid 2019

Il tennis donne è ricco di rimonte, anche clamorose. Fa parte del fascino di questo sport declinato al femminile, dove la componente emotiva è tanto importante e varia in modo anche drastico e improvviso. Il piccolo miracolo siglato dalla 24enne Maria Sakkari nei quarti di San José contro Elina Svitolina è quasi epico, perché la degna figlia della guerriera Sparta e di sua madre, l’ex top 50 Wta Angeliqui Kannellopoulu, ha rovesciato il match da 1-6 2-5, salvando quattro match point, sovvertendo anche il pronostico, da numero 30 del mondo contro la numero 7, contro la quale aveva appena perso a Wimbledon. Diventando la giocatrice numero 32 (!) nei primi sette mesi dell’anno ad aggiudicarsi una partita salvando almeno un match-point. Eppure la cosa più clamorosa non sta nemmeno nella chiave della svolta, l’indottrinamento di coach Tom Hill al time-out tecnico della disperazione chiesto dalla greca sull’1-6 1-4, “quand’ero a un solo passo dall’eliminazione”. La grande amica di Stefanos Tsitsipas piagnucolava: “Non sento la palla, sbaglio tutto anche col dritto che è il mio colpo migliore”. E il suo angelo custode la spronava, placido e tranquillo come se il punteggio fosse favorevole: “Prova a cambiare, sii aggressiva tu, sennò ti attacca lei, se hai rimontato una volta - ti ricordi a Rabat contro Konta dove quest’anno hai vinto il tuo primo titolo? - puoi farlo ancora. Non ti preoccupare, capita a tutti di non sentire la palla, spingi, attacca, varia, rischia, anche se sbagli non fa niente, ma non lasciare più a lei l’iniziativa”.

Internazionali BNL d'Italia 2019

Poche parole dette al momento giusto, la fiducia che viene inalata misteriosamente, e Maria ha messo le ali, ha recuperato l’insperato 6-6, ha dominato il tie-break e poi ha tenuto coi denti il break d’inizio terzo set, chiudendo la partita euforica per 1-6 7-6 6-3. “Sono super eccitata di come ho gestito le cose e ho rovesciato la situazione, così come di essere tornata in semifinale in questo torneo che mi piace tanto e del quale conservo ottimi ricordi”. Come la prima finale Wta della carriera, personale, e del tennis greco al femminile, dieci anni dopo Hobart 2008, quando Eleni Daniilidou nella sfida per il titolo superò per rinuncia Vera Zvonareva.

Internazionali BNL d'Italia 2019

Il miracolo vero della Sakkari è che l’anno scorso, sempre a San Josè, le è successa una cosa analoga, dopo un time-out selvatico sempre col coach guru. In semifinale quand’era sotto 6-3 4-1 contro Danielle Collins (di cui Tom Hill era stato la guida), si era sentita dire dal suo suggeritore-motivatore preferito: “Divertiti, non hai più nulla da perdere”. Lei avevo ribattuto, disperata e sconsolato: “Come posso divertirmi se gioco così?”. E l’allenatore, serafico, l’aveva incitata: “Devi provare a rispondere meglio sulla sua seconda, azzera tutto, gioca come sai e, soprattutto, divertiti. Scommettiamo che se che cominci a colpire la palla con un po’ di intensità le cose cambieranno?”. Ed era finita 3-6 7-5 6-2. Simile, molto simile all’impresa contro Svitolina.
Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti