Peter McNamara ha perso la partita più dura, quella contro il cancro, che lo minava da tempo, e se l’è portato via a 64 anni, in Germania, dopo un lungo e sofferto tie-break. Il web pullula di saluti per il “tre volte campione Slam di doppio”, cioè agli Australian Open 1979 e a Wimbledon 1980 e 1982, specialità dove l’australiano salito al numero 3 del mondo nel dicembre 1982, ma in singolare era arrivato comunque al numero 7 nel marzo ’83. Collezionando un paio di successi storici, contro Jimmy Connors (Amburgo 1981), Vitas Gerulaitis (Melbourne indoor 1981) e Ivan Lendl (Bruxelles 1983, quando colse il quinto successo individuale in 12 finali). Il suo nome è sempre legato a quello della spalla di doppio, il coetaneo e concittadino di Melbourne, Paul McNamee, con quale aveva firmato i maggiori successi e, complessivamente, 14 dei 19 titoli di doppio. Ma Peter & Paul, i “Super Macs”, sono stati per il tennis molto ma molto di più negli anni 80. Sono stati come “Starsky & Hutch” alla tv, convogliando molti appassionati verso il doppio, identificandosi coi sogni del tennista della domenica, e fotografando tutti i valori migliori della specialità, dalle caratteristiche di coppia che devono assolutamente integrarsi e completarsi, all’amicizia vera, che deve sussistere anche fuori del campo.