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Campioni internazionali

Chi è Virginia Ruzici, l’angelo custode al fianco di Simona Halep

Fu la prima rumena a entrare in Top 10, vincendo al Roland Garros nel 1978. Oggi è manager e punto di riferimento di Simona Halep, che ha trionfato a Wimbledon - prima rumena di sempre - una settimana fa

di | 16 luglio 2019

Virginia Ruzici e Simona Halep

Virginia Ruzici e Simona Halep a Wimbledon

Il tennis l'ha scelta. Per lei, Richard Williams ha scelto il tennis per le figlie, quando ha scoperto l'entità dell'assegno che aveva incassato per la sua vittoria a Salt Lake City nel 1980. Ha molti ricordi e pochi rimpianti. Virginia conserva ancora la stessa eleganza e i capelli mossi lunghi fino alle spalle del 1978, l'anno del trionfo che ha segnato la sua carriera, al Roland Garros. L’hanno inquadrata spesso e volentieri durante la cavalcata che una settimana fa ha portato Simona Halep al secondo titolo Slam in carriera, il primo a Wimbledon per una rumena. Virginia Ruzici è la sua manager, fin dal 2008 e dal successo al Roland Garros Junior. Ma è molto di più, un punto di riferimento.

Dal pallone al tennis

Da piccola, a Campia Turzii, in Transilvania (che resta nelle note della storia nazionale perché nel 1601 fu assassinato Michele il Coraggioso, primo sovrano unificatore dei Principati danubiani di Romania) i passatempi per i bambini nei primi anni Sessanta non sono poi molti. Virginia fino a otto anni gioca a pallone con i maschi, e non se la cava per niente male. Un giorno, un uomo le bussa sulla spalla. “Non è che ti andrebbe di giocare a tennis?”. A Campia Turzii, a tennis non ha giocato praticamente mai nessuno. Ma quell'uomo ha aperto un piccolo centro con due campi praticamente attaccato a casa sua.

virginia ruzici

E Virginia, che ha energie da spendere e curiosità da vendere, prova. Male non le va. Vincerà 12 titoli WTA di singolare e 16 di doppio, giocherà almeno i quarti in tutti gli Slam e nel 1979 salirà al numero 8 del mondo: prima di Simona Halep è la posizione migliore per una rumena nella storia di questo sport.

Il primo titolo

È un'atleta naturale. Nel 1973 è la star della Romania che per la prima volta gioca la Fed Cup. Arrivano in semifinale. Virginia, che come tutti gli sportivi del blocco sovietico non è proprio libera di viaggiare, scopre il mondo. Vince il primo titolo nel 1975, a Mahwah. Ne conquista solo un altro prima del Roland Garros che le cambia la vita. Sa di avere un'opportunità, perché quell'anno non c'è Chris Evert. Perde un solo set nel torneo, nel quarto di finale contro Fiorella Bonicelli, la prima donna che l'Uruguay mandò a giocare all'estero, come ha raccontato all'agenzia Efe. Ha perso molte feste dei 15 anni, un evento in America Latina, ma in cambio ha vinto il Roland Garros in doppio misto nel 1975 e in doppio nel 1976.

virginia ruzici

Trionfo a Parigi

In finale affronta Mima Jausovec, la campionessa in carica che prima della finale partecipa a una sfilata con le vincitrici delle passate edizioni. Sono grandissime amiche, e insieme vinceranno il torneo di doppio in quel 1978.

Per Jausovec, però, i legami in campo si mettono da parte. Chiedere a Martina Navratilova, che l'ha molto aiutata da giovane e ha perso solo una volta al primo turno a Wimbledon, proprio contro di lei. Ruzici martella col dritto contro il rovescio dell'amica, il suo punto debole, e presto si ritrova avanti di un set e di un break, 6-2 2-1 e servizio.

Nel primo punto del game successivo, tira un dritto che sembra lungo a tutti, Jausovec compresa, ma non alla giudice di linea. La slovena, che allora giocava per la Jugoslavia, mette il suo colpo in rete. Guarda l'arbitro, poi guarda l'amica: diglielo anche tu, l'hai vista che è fuori. Ruzici, che dall'amica ha sempre perso in carriera, va dall'altro lato del campo e si prepara a servire.

“In campo devi dimenticarti dell’amicizia - dirà -. Io ero dall'altra parte, non potevo dire se era fuori o no. E non potevo darle quel punto, avrebbe potuto anche farmi perdere la partita”. Contro l'amica, Ruzici vincerà anche il suo ultimo titolo in carriera, a Bregenz nel 1985.


Con l'aiutino...

Le piacciono le lingue, si porta libri da leggere durante i tornei. Nelle persone, dice, ammira la modestia e l'onestà. Dopo Parigi, nel 1978 raggiunge i quarti a Wimbledon, e va 5-2 contro Evonne Goolagong. Gioca su una nuvola, quando sente un urlo. Goolagong va verso la panchina, nella confusione, in assenza di bodyguard o controlli, il marito furtivo entra in campo e le dà un aiuto medico non consentito. Virginia comincia a pensare negativo e perde. Due anni dopo, nel 1980, conferma che l'exploit del 1978 non è un caso isolato. Torna in finale a Parigi. Stavolta però Chris Evert, che l'ha sconfitta 22 volte in carriera, c'è. Ruzici vince tre game. Continuerà però, in altri ruoli, ad attraversare col passo leggero e poco invadente la storia dello sport che l'ha scelta. Anche seduta in tribuna a Wimbledon, vigilando sulla ‘sua’ Simona.

virginia ruzici

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