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Campioni internazionali

"Io, mamma di due numeri uno"

Una chiacchierata a Wimbledon con la prima donna che può vantare due figli che sono stati capaci di arrivare in vetta al ranking mondiale, uno nel singolare e l'altro nel doppio. Lei è Judy Murray, la madre di Andy e Jamie

di | 13 luglio 2019

Wimbledon 2019

Wimbledon 2019

Andy rifà capolino sul tennis, sia pure solo in doppio misto varando il favoloso “MuRena”, insieme a Serena Williams, Jamie paga dazio dopo il divorzio col partner abituale di doppio, Bruno Soares, invece mamma Murray è sempre sulla ribalta. Con la sua lingua tagliente e l’invidiabile personalità, che reciti in teatro con un ipotetico “terzo Murray” (un fratello in realtà inesistente), che offra the e bevande agli eroi della famosa “coda” di Wimbledon, che implori investimenti per i campi di tennis pubblici e all’aperto in Scozia: “I miei figli sono diventati tennisti professionisti di livello, ma per riuscirci sono dovuti evadere dal loro paese, eppure il nostro sistema non si è ancora attrezzato per evitare che il problema si ripresenti”.
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"Il tennis femminile aspetta Coco"

Come mamma di due figli che sono arrivati al numero 1 del mondo si sente particolarmente brava o fortunata?
“Sono stato fortunata che la carriera di Andy fosse in singolare e quella di Jamie fosse in doppio: in termini di armonia familiare è stato grandioso perché in realtà non hanno gareggiato tra loro per molto tempo”.

Ma ora che Andy almeno per un po’ non giocherà in singolare, potrebbe verificarsi un derby in famiglia.
“Dovesse davvero succedere, me ne andrò al pub e aspetterò che qualcuno mi mandi un sms sul risultato. Guardarli sarebbe una tortura”.

Da donna, che suggerimento ha dato Andy per il doppio con Serena?
“Falla contenta. Quella è la chiave per vincere il misto. E’ la regola numero 1, come direbbe qualsiasi allenatore: 'Se l’uomo fa sorridere la donna, tutto è possibile'”.

Altri suggerimenti?
“Lascia che comandi lei, il boss dev’essere Serena”.

Potrebbe esserci un bis?
“Mai dire mai. Io dico che il misto con le star fa bene sia al tennis maschile che a quello femminile. Com’è successo alla Hopman Cup con Bencic-Federer contro Serena-Tiafoe”.

Lei era stata la prima sponsor anche di coach Amelie Mauresmo, per Andy.
“Per lui era perfetta perché anche lei quando gioca aveva uno stile pieno di varietà e di scelte intelligenti. In quel caso non c’era alcuna discussione di sesso. Infatti mi sorpresi tanto, sia per l’interesse che creò la cosa - un campione uomo con un coach donna -, sia per le polemiche che ne seguirono”.

La moda lanciata da Andy ha avuto un’eco molto significativa.
“Infatti, poi, molte tenniste hanno inserito un’altra donna nel team come tecnico”.

Il sesso è superato da altri ragionamenti.
“Infatti, un giocatore sente il bisogno di mantenere la tensione e la concentrazione per un periodo più lungo, per le due settimane dello Slam, e cerca la chiave con l’aiuto di chi ha già vissuto la stessa situazione. Non importa che sia uomo o donna”.

Lei è una paladina delle donne e quindi dello sport e del tennis donne, come fotografa questo momento, senza vere star se non la 37enne Serena Williams?
“Insieme Sharapova, che però non riesce a rientrare sul circuito, Serena è l’unica delle giocatrici al top che si identificano all’interno dello sport e fuori dallo sport. Oggi mancano idoli ed esempi, che se Serena gioca ancora le finali Slam”.

Il campione lo manda solo il Padreterno.
”Il tennis donne è stato particolarmente fortunato con le due Williams e la Sharapova, campionesse globali, promosse dal tennis, che hanno trasceso il tennis. Hanno creato super profili di loro stesse e del loro sport facendo conoscere il tennis anche a gente che non lo praticava e non lo sconosceva, non attraverso i canali tradizionali, ma quelli più di massa. Sostituirle sarà difficile e, temo, lungo”.

Coco Gauff potrebbe essere uno di questi prospetti futuri?
“Mi ha impressionato per come ha reagito alla pressione e all’enorme attenzione del match contro Venus Williams, peraltro sul campo numero 1 di Wimbledon. Mi sembrava il primo Rafa, con quell’espressione così intensa, piena di fuoco e di voglia”.

Wimbledon 2018

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