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Il canadese è al quarto turno di Wimbledon, torneo dove è stato finalista nel 2016, e non ha ancora perso un set. Può davvero essere lui la mina vagante di questi Championships. E si candida almeno per un posto in semifinale
di Vincenzo Martucci | 06 luglio 2019
Lo rivedi di nuovo ad alto livello, lui che ha vinto il suo ultimo torneo Atp a Brisbane 2016, per poi scivolare in classifica dal numero 3 al 17, e riscopri lo stesso spirito felice, lo stesso sorriso estasiato di chi, a dodici anni, convinse con la sua passione i genitori ingegneri, Dusan e Vesna, a lasciargli provare la via del tennis. Sognava di emulare Pete Sampras, idolo di gioco, di comportamento, di stile, di successi, che lo spingeva a seguire papà al circolo dalle 18.30 alle 21, quando i campi costavano meno, a inseguire le palle impossibili e quasi invisibili che gli arrivavano contro dalla macchina inventata dal genitore col pallino della tecnica. “Prometto che un giorno prenderò anch’io la laurea”.