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Il bombardiere russo, assente dal circuito da un po', prepara il rientro sull'erba. Dal grip alla fase di accelerazione passando per apertura e preparazione, tutti i segreti dell'esecuzione del colpo forte del giovane russo che riparte dall'erba dopo i problemi fisici che l'hanno tenuto ai box
di Gennaro Volturo * | 14 giugno 2019
* I.S.F. R. Lombardi
Uno dei tennisti più importanti delle nuove generazioni è il russo Andrey Rublev che, negli ultimi anni ha migliorato costantemente le sue performance, anche in relazione alle esecuzioni tecniche. Adesso si è fermato ai box per un po', costretto a star fermo per una serie di guai fisici ma sui social ha annunnciato che sta preparando il rientro. Nel frattempo noi analizziamo gli aspetti tecnici più rilevanti del suo turbo-diritto (guarda la foto qui), il punto di forza di Andrey Rublev.
Il finale di movimento di Rublev offre degli spunti tecnici molto interessanti. In particolare si può rilevare come la torsione del tronco sia molto controllata e ciò soprattutto grazie all’azione svolta dall’arto non dominante. L’angolo di flessione dell’avambraccio sinistro è piuttosto accentuato ma il gomito non supera la linea delle anche e le dita sono rivolte in avanti (immagine 6).
In tale modo è possibile controllare i gradi di libertà di movimento del tronco e ciò si evidenzia osservando l’angolazione dell’anca destra che nella fase di impatto (immagine 5) è in posizione arretrata rispetto a quella sinistra per allinearsi alla stessa solo in corrispondenza della fase di recupero. Probabilmente tale meccanica esecutiva rende conto di come Rublev, non avendo ancora tanta massa muscolare con cui applicare forza, cerchi di sfruttare soprattutto i segmenti corporei più veloci che possono garantire un’elevata accelerazione dell’attrezzo in tempi brevi.