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Campioni internazionali

Picnic a 220 km/h: sul prato c'è il bomber

Berrettini, Brown, Jarry, Raonic: da Stoccarda a 's-Hertogenbosch il tennis sui prati esalta le doti dei grandi battitori

di | 14 giugno 2019

Stoccarda 2019

Bentornato, servizio. L’erba ridà semaforo verde ai bombardieri, tutti ragazzi di quasi due metri che batttono a oltre 200 chilometri orari, e apre loro nuove strade di successo: dirette, già col primo punto del game, o indirette, aprendosi il campo in modo importante per una sbracciata di dritto o per la volée. Che diventa quasi una formalità. 
Succede a Stoccarda, dove Matteo Berrettini realizza il 90% dei punti dopo aver messo la prima di battuta, senza concedere alcuna palla break a Karen Khachanov, n.9 del mondo, replicando la grossa prova di precisione e concentrazione dell’esordio contro Nick Kyrgios. E cambiando faccia a un torneo che, sulla carta, visto il sorteggio, sembrava problematico. Anche perché il coetaneo 23enne Khachanov è appena entrato per la prima volta nei “top ten”, mentre il romano allenato da Vincenzo Santopadre, da numero 30 Atp, è sulla rampa di lancio verso un nuovo salto di qualità. 

Stoccarda 2019

Il personaggio

Dustin Brown, il Bob Marley del tennis che gioca col particolare copricapo rasta per contenere l'enorme massa di dreadlocks, usa la sua arma paralizzante per buttarsi a rete a più non posso e soffocare Sascha Zverev. Facendo rivivere a coach Ivan Lendl, in tribuna, gli stessi fantasmi che vedeva lui sull’erba nei grandi giocatori di volo, come Cash e Becker. Grazie ai tornei sull’erba, dove ha sorpreso due volte Rafa Nadal, ad Halle 2014 e Wimbledon 20015, il giamaicano-tedesco, emerso dalle qualificazioni da numero 170 del mondo, colleziona così il quarto scalpo fra i “top ten”, a dispetto dei problemi cronici alla schiena e dei 34 anni. Che stridono davvero a paragone dei 22 anni e della prorompente fisicità del connazionale Zverev, numero 5 del mondo in piena crisi psicologica.

Si rivede Milos

Sempre grazie al servizio e quindi ai punti finalmente facili e veloci, dopo la stagione sulla terra rossa europea che ha saltato a piè pari, riappare Milos Raonic, col suo metro e 96. Il 28enne canadese mancava dalle scene dal ritiro nel secondo turno di Miami per l’ennesimo infortunio (al ginocchio). Ricompare da protagonista sull’erba tedesca dov’è stato finalista l’anno scorso e, con 24 ace, doma Jo Wilfred Tsonga, portando il bilancio col moro di Francia sul 5-2 e a 34-19 quello in carriera sui prati.

Bazooka cileno

A Den Bosch, colpo grosso del cileno Nicolas Jarry che sorprende il Next Gen Stefanos Tsitsipas: il nipote di Jaime Fillol, avversario dell’Italia nella trionfale Coppa Davis del ’76, ex numero 14 del mondo, vince il 74% di punti con la prima di servizio, sfruttando tutti i suoi 198 centimetri d’altezza. Anche lui 23enne come Berrettini e in crescita, dopo la finale di Ginevra persa contro Zverev, sovverte la classifica, da numero 60 ed elimina il greco, numero 6. Anche lui promette di far danni sul verde grazie al suo bazooka.
Insomma, sono tornati i bomber, gli omoni che picchiano forte il servizio. Parliamo di palle che diventano proiettili a oltre 220 all’ora. Ufo che spesso nemmeno si toccano, dopo l’impatto col terreno. L'erba è casa loro.

Ginevra 2019

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