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Campioni internazionali

Thiem: "Affrontare Rafa a Parigi è la sfida più dura nello sport"

"Cercherò di portare in campo le strategie della mia vittoria di Barcellona e le emozioni positive che sento ora" ha detto l'austriaco in conferenza stampa dopo il successo su Djokovic nella semifinale del Roland Garros. "Complimenti a Thiem" ha detto il serbo. "E' stato difficile giocare con tutto quel vento ma non voglio cercare scuse"

di | 08 giugno 2019

Dominic Thiem

Cominciano a chiamarlo “Thieminator”. Dominic Thiem, primo austriaco con più di una finale Slam all'attivo, torna come l'anno scorso a giocarsi il titolo al Roland Garros contro Rafa Nadal. L'ha battuto quattro volte in carriera, sempre sul rosso. Solo Novak Djokovic vanta più vittorie contro il maiorchino sulla sua superficie migliore. Non è un grande fan di questi soprannomi, però. Preferisce parlare della finale. “Giocare contro Rafa qui al Roland Garros è una delle sfide più difficili nello sport. Contro di lui ho giocato un gran match a Barcellona sei settimane fa (vinse 64 64 in semifinale, NdA). Naturalmente cercherò di usare le stesse strategie anche se al Roland Garros affrontarlo è decisamente più duro. Cercherò di conservare tutte le emozioni positive che sento ora e portarle in campo in finale”.

 

Sarà il tredicesimo incontro in carriera tra l'austriaco e Nadal, in vantaggio 8-4 negli scontri diretti. Sicuro di restare numero 4 del mondo dopo il Roland Garros, Thiem cerca la vittoria numero 249 in carriera, la 55ma in uno Slam. Nadal, alla dodicesima finale a Parigi, la 26ma in uno Slam, può raggiungere le 950 in totale, 260 nei major. E soprattutto festeggiare il diciottesimo titolo in uno dei quattro tornei più importanti del mondo. Vincendo il titolo, diventerebbe il quarto giocatore dopo Rod Laver, Ken Rosewall e Roger Federer a vincere quattro Slam dopo aver compiuto i 30 anni.

 

Thiem si è rivelato decisamente efficace nel contrastare le discese a rete di Novak Djokovic. “Non era il piano di gioco che avevo preparato ma di sicuro è difficile giocare bene al volo con tutto quel vento, soprattutto se a rete devi fronteggiare una palla con molto spin. Poi quando giocavo dal lato controvento, cercavo di giocare uno slice corto sperando che la palla non tornasse indietro. Penso sia stata una buona tattica”.

 

Giocare quattro giorni di fila, contro il giocatore con la miglior percentuale di vittorie di sempre sul rosso, per di più maggiormente riposato, non lo spaventa. O almeno non lo dà a vedere. “E' normale, non è la prima volta che succede nel tennis e certamente non sarà l'ultima. Il nostro sport è così, siamo abituati, non sai mai quando giocherai, a volte pensi di avere un giorno di riposo e poi magari piove e devi tornare in campo. Fino a qualche anno fa, agli Us Open dovevi giocare la semifinale sabato e la finale domenica. Non c'è problema per me”.

Non gli è troppo dispiaciuta nemmeno la decisione di interrompere ieri la partita sul 3-1 in suo favore nel terzo set. “Avevo appena fatto il break quando hanno deciso di sospendere, ero in vantaggio, mi andava bene” ha detto. “Non avevo mai giocato con quel vento, le condizioni erano durissime, pensavano sarebbe venuto a piovere. Fermare il match è stata una buona decisione”.

 

Djokovic non cerca scuse per la sconfitta, anche se le condizioni in cui si è giocata la prima metà del match certo lo infastidiscono ancora. “Faccio innanzitutto i complimenti a Dominic” ha esordito in conferenza stampa. “Ha giocato alla grande, specialmente nei momenti importanti. Ha giocato degli ottimi slice, dei passanti notevoli. Nella parte finale, mi faceva giocare sempre un colpo in più. I dritti molto pesanti per tutto il match sono stati più facili da giocare da un lato del campo. Poi alla fine, quando siamo rientrati per l'ultima volta, c'era un po' meno vento ma comunque stare su un lato del campo dava più vantaggio. In ogni caso, ha giocato un gran tennis, ha fatto capire perché è uno dei più forti del mondo, gli auguro il meglio per la finale”.

 

Spinto dalle domande dei cronisti, è tornato anche sulla prima parte dell'incontro. “Chiaramente è difficile giocare al meglio quando sei praticamente dentro un uragano. Devi sopravvivere alle condizioni, cercare di tenere il servizio, tenere in campo una palla più del tuo avversario. Giocare ieri è stato un po' così. Credo di aver giocato bene nella stagione sul rosso, sono arrivato in semifinale senza perdere un set. Contro Dominic puoi magari augurarti di vincere e di farcela in tre set ma non puoi aspettarti che finisca così. È molto probabile che ti troverai a giocare un match lottato, come poi è stato. Ma non voglio cercare ragioni o scuse per la sconfitta”.

 

Sull'eventuale interruzione per vento, spiega, “non ci sono regole. Nel primo set, quando ho chiesto al supervisor, mi hanno detto che si può giocare finché non iniziano a volare oggetti in campo. Non sapevo che l'ombrello finito in campo al primo game non sia considerato un oggetto volante. Hanno deciso così, conoscono il tennis meglio”.

 

Si era già trovato peraltro in una situazione simile allo Us Open del 2012, nella semifinale con David Ferrer, sospesa sul 5-2 nel primo set per lo spagnolo a causa dell'annunciato arrivo di un tornado: il giorno dopo, Djokovic avrebbe facilmente vinto la partita. Contro “Thieminator” non è andata così.

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