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Campioni internazionali

Federer-Nadal, la storia infinita

Si incontrano per la 39ma volta, la prima da Shanghai 2017. Lo spagnolo è avanti 23-15, ma lo svizzero ha vinto le ultime cinque sfide. Riviviamo per immagini i capitoli della rivalità che ha segnato l'era moderna del tennis

di | 07 giugno 2019

Roger Federer e Rafa Nadal, Indian Wells 2012

Roger e Rafa, Federer e Nadal. Due buoni compagni di viaggio, due destini collegati in una stessa storia. Perché non si vive di soli record, si vive di emozioni, di senso di appartenenza, di identificazione. Ogni storia ha bisogno di eroi, di conflitti, di prove da superare. Le grandi storie lasciano una traccia, tracciano un sentiero nel tempo, lasciano emozioni che possono confondersi ma non possono mai perdersi. Da quel primo incontro a Miami nel 2004, Nadal e Federer hanno raccontato due modi diversi di essere speciali, rappresentato due modelli di riferimento, ridefinito gli stili e i confini dell'epica del racconto sportivo. Ogni loro partita ha arricchito una narrazione che supera i confini dello sport, che parla di rispetto e di superamento dei limiti. È diventata la prima rivalità tennistica nell'era dei social, ha appassionato e diviso i tifosi ancor più dei protagonisti.

 

Bastano i numeri per spiegare la bellezza e l'importanza del duello, non basta la psicologia per spiegarne l'andamento. Si incontrano per la 39ma volta. Trentanove capitoli, trentanove scalini verso la gloria. Nadal è avanti 23-15 negli scontri diretti, ma ha perso le ultime cinque. La storia dimostra come ognuno riesca a tirar fuori il meglio dall'altro, in un clima di assoluto rispetto reciproco. “Quando vai in campo contro Roger, sai che stai per sfidare un giocatore incredibile” ha detto Nadal nel 2014.

 

“Abbiamo stili diversi e abbiamo vinto tanto, la combinazione rende speciale ogni nostra sfida” diceva Nadal dopo l'Australian Open 2017. Era il giorno dell'ultima rinascita di Federer, rientrato da sei mesi di stop e capace di diventare il più anziano campione Slam dopo Ken Rosewall. “Se esistesse il pareggio, mi piacerebbe condividere il trofeo con lui” confessa Federer. Non è solo una dichiarazione di facciata. “Nadal è incredibile, ha colpi che non possiede nessun altro: è unico, speciale. Ha l'abilità fisica e mentale per reggere un livello altissimo settimana dopo settimana, per anni. L'ha fatto sembrare facile, ma non lo è”.

 

Lo sport ha bisogno di eroi e di anti-eroi, perché è sempre la somma che fa il totale. E la somma è diversa per natura, superiore per qualità, alla giustapposizione delle parti.

 

Nadal, dirà Federer a Shanghai, “mi ha resto un giocatore migliore, mi ha spinto a ripensare il mio gioco, a tornare sul campo di allenamento per cambiare qualcosa”. I fotogrammi delle 38 sfide, le pagine bianche ancora da riempire, diventano un codice attraverso cui interpretare la potenza vitale dello sport, il senso della fatica che unisce il sogno al sacrificio, la scelta di vita che si sublima in un breve attimo di gloria. E non c'è attimo che sia uguale all'altro.

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Rafa Nadal e Roger Federer
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