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Campioni internazionali

Thiem, il terzo uomo di Parigi

Il match d'esordio non è stato proprio esaltante, ma contava portarlo a casa e lui l'ha fatto. Ora la domanda è: Bum-Bum Thiem, il terzo pretendente al titolo del Roland Garros è davvero cresciuto?

di | 28 maggio 2019

Roland Garros 2019

Roland Garros 2019

Dominic Thiem, che supera a fatica al Roland Garros Tommy Paul e si propone al test in fotocopia contro Alexander Bublik, ha la faccia da bravo ragazzo e le reazioni semplici e comprensibili del ragazzo della porta accanto. E’ fidanzato con una collega carina e umanissima, Kiki Mladenovic, che lo coccola come un pulcino. Proprio come fa il pubblico, ovunque, nel mondo. “Domi” ha passioni comuni ai ragazzi di 25 anni come lui, dai video games ai film di Netflix. Ha una forza e un talento tennistico da “top ten”. Ha una maturazione in via di definizione, sia come atleta, con la classifica-record di numero 4 del mondo, che come uomo, con la consapevolezza che anche lui può competere negli Slam, dopo la finale raggiunta l’anno scorso al Roland Garros. Sta talmente crescendo che ha staccato dopo quindici anni il cordone ombelicale con “papà” Gunter Bresnik, il tecnico che l’ha svezzato come già aveva fatto con Boris Becker e Steffi Graf, ed è passato a una guida totalmente opposta, l’ex pro selvaggio e sconsiderato Nicolas Massù, già 9 del mondo, famoso per il doppio oro olimpico-record ad  Atene 2004, “che è nato sulla terra ma ha vinto sul veloce”. Un diavolo in campo, anzi, “el vampiro”.

Pause preoccupanti

Thiem temeva molto i muscoli del 22enne yankee Paul, campione al Roland Garros juniores 2015, che sta rialzando la testa solo adesso. Così come teme, giustamente, la nuova impennata del quasi 22enne russo-kazako Bublik. Sono due tipi che, proprio come lui, stanno sgomitando alla ricerca della propria identità. Dopo essersi accettato finalmente allo specchio ed aver definito il prezzo da pagare per il successo. Perché Domi ha due vizietti pericolosi: non possiede una smisurata ambizione e, in campo, accusa pause preoccupanti. E, se gioca male e delude sé stesso, può proprio sparire per la costernazione del suo “angolo”. Gli succedeva prima e gli succede ora, malgrado i successi stagionali di Indian Wells e Barcellona, malgrado abbia imparato a selezionare impegni ed obiettivi. Gli è successo anche contro Paul. “Solo col recupero da 0-4 al tie-break, ho acquisito fiducia e spirito combattivo. E, finalmente, nel quarto set, mi sono liberato, ho giocato più veloce e duro, e gli ho reso le cose più difficili, muovendo molto di più il mio avversario”.

Obiettivo Slam

Massù è stato chiamato per aggiungere varietà alla macchina da guerra-Thiem. “Negli ultimi anni mi sembrava di giocare sempre lo stesso, e miei avversari sapevano troppo bene dove attaccarmi. L’obiettivo è diventare più imprevedibile”. A partire da Rafa, che ha battuto quattro volte sul rosso, ma col quale ha perso tre volte su tre al Roland Garros senza raccogliere un set. Anche se il deludente 6-4 6-3 6-2 della finale di Parigi 2018 sembra lontanissimo: “C’è sempre qualcosa di diverso nel giocare contro Rafa al Roland Garros al meglio dei cinque set, invece che al meglio dei tre. Cercherò di batterlo. Sapendo che resta il favorito, e subito dopo Djokovic, ma che c’è un gruppetto di 4-6 di noi che può vincere tutte le settimane un grosso torneo. E io rispetto a un anno fa sono molto cresciuto”. Si auto-incita: “Cinque anni fa non avevo aspettative di vincere uno Slam, ero 70-80 del mondo e i miei obiettivi erano altri, se mi avessero detto che sei arrivato fra i top 5 non ci avrei creduto, adesso ho obiettivi molto più ambiziosi. Devo solo stare tranquillo, quanto costa vincere a certi livelli, so che i miei risultati sulla terra degli ultimi anni sono buoni, so che sono duro da battere, se sono al 100% e bello carico”. La sfida è chiara: “Vincere uno Slam è il più grande obiettivo della mia carriera, e penso che le mie chances siano più alte a Parigi, perciò questo, di anno in anno, è il mio torneo più importante”.
I dubbi restano. Chissà che la verifica contro Bublik vada meglio e lo conforti. Evitandogli di sperperare energie preziose.

Roland Garros 2019

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