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Per un’ora e mezza buona la numero uno del mondo è la controfigura di sé stessa, poi si scuote e riproporziona la Schimiedlova. Contro la Azarenka al prossimo turno ci vorrà una versione decisamente migliore di Naomi. Perde un set anche la Halep mentre archiviano la pratica-esordio in scioltezza sia Sabalenka che Keys
di Tiziana Tricarico | 28 maggio 2019
NAOMI CERCASI - Per quasi un’ora e mezza la Osaka deve aver visto le streghe sul “Philippe Chatrier”. Ma da dove mai era saltata fuori quella valchiria bionda al di là della rete? La verità è che Naomi era rimasta con la testa nel suo mondo un po’ surreale. Come giustificare altrimenti il “bagel” siglato da un servizio vincente della Schmiedlova in appena 20 minuti? Poi per fortuna la giapponese si è svegliata, quasi sull’orlo del baratro, cioè a due punti dal clamoroso ko: ha ballato un po’ sul precipizio, quindi ha ristabilito le gerarchie.
LA GIOCATRICE DA BATTERE - La giapponese è arrivata a Parigi come la giocatrice da battere, non tanto in virtù dei suoi risultati sul “rosso” - semifinale a Stoccarda (dove non è nemmeno scesa in campo contro la Kontaveit), quarti a Madrid (stoppata dalla Bencic) e a Roma (forfait contro la Bertens) - quanto piuttosto perché è stata lei a portarsi a casa gli ultimi due trofei Slam, trionfando a New York e concedendo il bis a Melbourne, guarda caso sempre sul cemento. Ma bisogna ricordare che Naomi proprio sulla terra del Roland Garros si mise in evidenza per la prima volta nel 2016 raggiungendo il terzo turno (poi bissato lo scorso anno). E stavolta è obbligata a fare di meglio se vuole difendere il trono mondiale dagli assalti di Karolina Pliskova e Kiki Bertens.
Il suo match di primo turno contro la slovacca Anna-Karolina Schmiedlova, 24enne di Kosice numero 90 Wta, è stato tutt’altro che esaltante. Ha perso 6-0 un set nel quale non ha avuto nemmeno una palla per aggiudicarsi un gioco. Nella seconda frazione è schizzata avanti 3-0 dopo aver brekkato a zero la sua avversaria nel secondo game ma dopo una breve interruzione per pioggia si è fatta riagguantare sul 3 pari. Ha perso di nuovo il servizio nel nono ed ancora nell’undicesimo gioco ma la Schmiedlova non ne ha saputo approfittare: nel dodicesimo gioco è solo riuscita ad arrivare per quattro volte a due punti dal successo, ma nulla più. Invece la Osaka ha pareggiato il conto dei set aggiudicandosi il tie-break per 7 punti a 4 e poi nella terza frazione, finalmente col braccio libero, ha dilagato strappando per tre volte la battuta alla slovacca: 06 76(4) 61 lo score, in un’ora e 54 minuti. Alla fine a referto per la giapponese 10 ace, 36 vincenti ma anche ben 38 gratuiti.
Un set ceduto, più che altro per distrazione, anche da Simona Halep: la campionessa in carica (la 27enne rumena di Costanta ha giocato anche le finali del 2014 e del 2017), numero tre del ranking e del seeding, si è imposta per 62 36 61, in poco più di un’ora e mezza di gioco, sull’australiana di origini croate Ajla Tomljanovic, numero 47 Wta. In uno dei match d’esordio più a rischio ha faticato solo nel primo parziale la bielorussa Aryna Sabalenka per vincere il suo primo match in carriera al Roland Garros: la 21enne di Minsk, numero 11 del ranking e del seeding, ha sconfitto per 75 61, in un’ora e 32 minuti di gioco, la slovacca Dominika Cibulkova, numero 41 Wta. Ha impiegato invece appena 56 minuti la statunitense Madison Keys, numero 14 del ranking e del seeding, semifinalista dodici mesi fa, a sbarazzarsi per 61 62 della russa Evgeniya Rodina, numero 70 Wta.