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Campioni internazionali

Quando Federer non suda

Lo svizzero torna sul Centrale di Roma dopo tre anni e gioca un match efficiente contro il portoghese Joao Sousa. Vince in due set e regala alcuni dei suoi colpi di genio. A seguire il match il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti

di | 16 maggio 2019

Roger Federer

Roma lo aspettava da tre anni. Federer li ripaga con un primo set di rodaggio, qualche colpo di genio e un secondo in controllo. Basta per battere 6-4 6-3 Joao Sousa, portoghese dal tennis regolare che però non genera abbastanza vincenti per ambire alla quinta vittoria contro un top 10. Le cinque palle break mancate nel primo set, le sette complessive, diventano poi un'ulteriore, insostenibile zavorra.

Federer, quattro volte finalista, tornerà in campo contro Borna Coric che ha sconfitto tre volte su cinque, da ultimo nella semifinale a Dubai di quest'anno, che ha anticipato il suo centesimo titolo in carriera.,

Per lui si è mosso anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, presente in tribuna sul Centrale. Federer gioca una partita efficiente con servizio e dritto con cui ottiene 17 vincenti a 6, e questo fa la differenza a parità di errori gratuiti (18) e sostanzialmente anche di forzati (Federer ne commette uno in meno, 26 a 27). Lo svizzero, che non giocava al Foro dalla sconfitta contro Dominic Thiem nel 2016, completa 13 punti sulle 15 discese a rete e ne vince due in più negli scambi corti. Ma quando il palleggio si allunga tra 5 e 9 colpi, Federer ne vince 26 e Sousa 9

L'inizio diesel di Federer, che commette sette errori forzati nei primi tre game, porta Sousa due volte s palla break sull'1-2. Lo svizzero, che ha vinto il 75% dei punti quando ha messo la prima su una palla break nei Masters 1000 del 2019, azzera le occasioni col primo punto a rete e il quarto vincente di dritto.

Sousa carica la prima, fa pochi vincenti ma sbaglia meno, prova a stare in partita senza troppo regalare a un avversario che comunque induce a ridurre i margini di sicurezza. Quando Federer si anima, il Centrale si scalda. L'eco dei tifosi che esultano riempie il viale del Foro Italico. C'è anche chi si inchina, quasi in venerazione, dopo la sfida tutta slice e smorzate che gli vale il break del 4-3. E' un Federer da rodaggio, che salva altre tre palle break di fila e le alterna con fugaci invenzioni d'artista.

Sousa ha il merito di stare in partita e non derogare dal piano di gioco. Nei turni di battuta cerca di evitare il palleggio da fondo, serve a uscire per avere così più angolo sull'eventuale colpo successivo. Quando si trova a salvare due set point al servizio sul 3-5 non cerca la sorpresa, preferisce l'efficienza. Ma la chiusura del set è rimandata di un game. Fa più gioco Federer, i 17 vincenti a 3 e i 12 gratuiti a 8 lo confermano. Sousa, più vulnerabile dal lato del rovescio, tiene negli scambi brevi (21 pari sotto i 5 colpi) ma lo svizzero ne vince il triplo in quelli medio-lunghi, tra 5 e 9 colpi (15 a 5).

Sousa, alla dodicesima sconfitta nelle 13 partite ATP in cui ha perso il primo set in stagione, inizia anche il secondo set sotto di un break. Il portoghese, solo ottantesimo nelle ultime 52 settimane per percentuale di palle break salvate nel circuito maggiore, vede il match complicarsi. Federer scivola verso la vittoria numero 33 nella Roma che lo abbraccia, lo invoca, lo celebra.

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