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Campioni next gen

Dalla Finlandia verso i Top 100 (e oltre)

Anno nuovo, stessi risultati. Emil Ruusuvuori ha aperto il 2020 con l’ennesima finale challenger e si avvicina a grandi falcate verso i migliori. Il classe ’99 finlandese promette di essere tra i Next Gen più in vista della stagione

di | 15 gennaio 2020

Emil Ruusuvuori

Anno nuovo, stessi risultati. Emil Ruusuvuori ha aperto il 2020 con l’ennesima finale challenger e si avvicina a grandi falcate verso la Top-100. Il classe ’99 finlandese ha sconfitto nettamente, nel suo cammino a Bendigo, anche il campione ‘Next Gen’ Jannik Sinner, palesando doti atletiche e tennistiche (soprattutto di timing) fuori dal comune. E chissà che Ruusuvuori non possa succedere nell’albo d’oro del torneo lombardo proprio all’altoatesino. “Le Next Gen Atp Finals sono in effetti un obiettivo stagionale - racconta il suo coach Federico Ricci -. Personalmente sarei molto felice di seguirlo a Milano, che è la mia città”. Nei primi 5 mesi dell’anno, Emil difenderà la miseria di 50 punti, la scalata al ranking Atp è lanciata.

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Allenamento a casa Nadal

L’esplosione di Ruusuvuori è giunta nella seconda parte del 2019, quando il finlandese ha conquistato ben 4 titoli challenger, di cui uno a casa di Rafael Nadal (Maiorca) e uno nella patria di Andy Murray (Glasgow). “Dopo la vittoria nel torneo disputato alla Rafa Nadal Academy – spiega coach Ricci – Emil è stato invitato a svolgere lì parte della preparazione. Dopo le prime due settimane a Helsinki siamo quindi volati a Palma di Maiorca per un periodo intenso di preparazione”.

Ruusuvuori si è allenato giornalmente con tennisti di alto livello come Casper Ruud, Jaume Munar e, in un paio di circostanze, anche con Nadal in persona. “È stata una buonissima opportunità di crescita e, nel complesso, il lavoro invernale è scivolato via senza troppi intoppi”. Il finlandese, che a causa di problemi fisici e di salute, aveva saltato la preparazione per il 2019, “non ricordava quanto duro fosse allenarsi intensamente e così a lungo. In fin dei conti siamo molto soddisfatti, anche perché il campo ha dato subito un responso positivo”.

A suon di ace (benefici)

Nella prima settimana del 2020 Ruusuvuori ha raggiunto a Bendigo la sua sesta finale challenger in sette mesi. Nel suo cammino, stoppato nell’ultimo atto del torneo da Philipp Kohlschreiber, ha superato quattro giocatori dall’ottima classifica come Jannik Sinner (n.78), Dominik Koepfer (n.95), Taro Daniel (n.106) e Denis Kudla (n.115). In un anno lo scandinavo ha scalato circa 300 posizioni passando dal numero 402 di inizio 2019 all’attuale posizione n.104, ma a impressionare è soprattutto il livello di gioco e la personalità.

“Emil è sempre stato abituato a giocare con i piedi sulla riga di fondo, comandando lo scambio – spiega ancora Ricci, che segue Ruusuvuori da ben 6 anni –, ma farlo contro i primi del mondo è ovviamente molto più complicato. Abbiamo quindi lavorato tanto sulla profondità dei colpi e sulla gestione della posizione nel rettangolo di gioco. L’obiettivo è quello di rimanere vicino al campo anche contro i top players. Dal punto di vista tecnico è migliorato tantissimo al servizio e nel challenger di Bendigo ha realizzato ben 50 ace. È stato motivo di orgoglio e di gioia, poiché nel torneo ogni ace corrispondeva a una donazione benefica in aiuto delle persone colpite dai drammatici incendi che si stanno verificando in Australia”.

Una vita in controbalzo

Gli obiettivi stagionali sono tracciati: il primo è ovviamente legato al raggiungimento della Top-100 ed è stato ormai quasi completato. Il secondo, consequenziale, sarà di partecipare ai tre restanti Slam dell’anno direttamente nel main draw senza dover passare dalle qualificazioni. “E poi ovviamente ci sono le Next Gen Atp Finals – ricorda Ricci –, che rappresentano un obiettivo sicuramente importante dell’annata 2020”. La partenza lanciata ha già proiettato Ruusuvuori al numero 3 della Race to Milano; un risultato che, dopo una sola settimana, lascia il tempo che trova, ma iniziare bene è molto importante per consapevolezza e morale. In particolare aver superato il campionato in carica di Milano è un buon viatico per per il futuro. Sarà fondamentale, però, limitare gli infortuni e i problemi di salute, che troppo spesso hanno rallentato se non bloccato la crescita del finlandese.

“La schiena, che tanti problemi ha dato a Emil in passato, ora sta bene. Per quanto riguarda la prevenzione dei vari malanni, che altrettanto spesso hanno colpito il ragazzo, abbiamo scelto di chiedere un parere anche allo staff medico di Nadal durante la permanenza a Maiorca. In seguito abbiamo fatto degli accorgimenti nutrizionali e di abitudini importanti, che speriamo possano portare, nel lungo periodo, parecchi benefici. Il vero grande obiettivo è che Emil possa giocare la sua prima, intera, stagione da tennista”. L’erede di Jarkko Nieminen è partito a razzo e non ha alcuna intenzione di fermarsi, con i piedi ben saldi dentro alla riga di fondo. Il controbalzo, d’altronde, non sembra essere un problema.

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