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Il talento francese, che ha scelto il tennis dopo aver provato a diventare uno sciatore, ha un grande potenziale, ancora tutto da esprimere. Il suo sogno è di vincere a Parigi. A qualcuno, ricorda Andy Roddick
di Alessandro Nizegorodcew | 31 maggio 2019
Elliot Benchetrit nasce a Nizza il 2 ottobre 1998 e inizia a giocare a tennis all’età di 3 anni. “Da piccolo ho sempre praticato tanti sport – ha spiegato – e mi sono trovato a dover scegliere tra tennis, basket e sci. Mia mamma è stata una cestista semi-professionista e ho avuto la possibilità di allenarmi spesso in un campo vicino casa. Anche con gli sci ai piedi non ero male, ma alla fine ho scelto la racchetta”. Da sempre amante della terra battuta, il concittadino di Gilles Simon si fa notare sin da piccolo nei tornei nazionali, mentre a livello under 18 raggiunge il numero 33 del mondo conquistando ottimi risultati soprattutto in doppio. L’impatto con il tennis professionistico non è semplice, anche perché ‘le petit Elliot’ palesa qualche problema di disciplina in campo. Il numero dei match vinti, almeno inizialmente, è decisamente inferiore a quello delle racchette rotte. Nato e cresciuto tennisticamente sotto la guida di Jean-Michel Pequery e Paul-Antoine Quilichini, Benchetrit si ispira a Andy Murray e Dominic Thiem, sognando di vincere il Roland Garros.
Nonostante il servizio appaia devastante, Elliot ha spiegato che vi sono tante migliorie da potervi apportare, così come nel primo colpo in uscita dalla battuta. “Devo anche migliorare nelle scelte tattiche – ha dichiarato – perché a volte gioco degli inutili colpi folli”. Non solo tennis nella vita di Benchetrit, che è appassionatissimo di ogni genere di disciplina sportiva. “Mi piace da morire seguire le Olimpiadi, in televisione guardo tutto. Adoro anche i motori, ai quali mi hanno introdotto i miei grandi amici Dorian Boccolacci, pilota in Formula 2, ed Esteban Ocon, collaudatore in Mercedes. Loro usano il volante, io la racchetta, ma ci siamo resi conto, parlando a lungo, di dover affrontare lo stesso tipo di difficoltà mentali”. Elliot ha spiegato che la vita nel circuito a volte può essere un po’ noiosa, motivo per cui ha seguito corsi di giornalismo e di psicologia dello sport. Un ragazzo intelligente, brillante, che pensa, riflette, spiega le proprie idee ed emozioni. E, soprattutto, che gioca molto bene a tennis. “Il mio sogno? Giocare contro Rafael Nadal durante il suo ultimo Roland Garros… e vincere”.