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Sinner pronto per Rotterdam: "L'Australian Open non mi cambierà"

Guarda l'intervista a Sinner alla vigilia dell'esordio all'ATP 500 di Rotterdam. "Io non sono cambiato e non cambierà il modo in cui lavoro con il mio team - ha detto -. I miei avversari mi conoscono, sanno come battermi: è una posizione bella per me"

14 febbraio 2024

Grande attesa a Rotterdam per l'esordio di Jannik Sinner all'ABN AMRO Open, l'ATP 500 di Rotterdam. Nella prima partita da campione Slam, Sinner affronta Botic Van de Zandschulp, proprio lo stesso avversario contro il quale è iniziato il cammino a Melbourne.

Accompagnato in Olanda dal coach Simone Vagnozzi, che si è lanciato in una notevole imitazione di Andy Roddick, e da Umberto Ferrara, Sinner si è mostrato concentrato e sicuro. "Non cambierà il mio modo di lavorare con il team - ha detto alla vigilia -. I miei obiettivi restano far meglio dell'anno scorso negli Slam e vincere una medaglia alle Olimpiadi".

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Sinner, numero 4 del mondo e finalista l'anno scorso, arriva a Rotterdam sulla scia di una striscia di 10 vittorie consecutive. Primo azzurro nell'albo d'oro dell'Australian Open in singolare, è il giocatore italiano con più titoli all'attivo nell'era Open (11). Se dovesse vincere il titolo, vista l'assenza di Daniil Medvedev, Sinner diventerebbe numero 3 del mondo, una posizione che nella storia del tennis maschile fra gli italiani ha occupato solo Nicola Pietrangeli, considerato il terzo miglior giocatore del mondo dal giornalista Lance Tingay che allora stilava le classifiche più autorevoli, nel 1959 e 1960.

A Rotterdam, Sinner ha debuttato nel 2020. "Avevo 18 anni, mi hanno dato una wild card" ha ricordato il numero 1 d'Italia. Nel primo incontro avrebbe dovuto affrontare il moldavo Radu Albot, che però si è cancellato prima del match. Tuttavia non c'erano giocatori registrati nella lista dei possibili lucky loser. Dunque Sinner ha superato il turno per walkover e poi, più riposato, ha sconfitto David Goffin e celebrato la sua prima vittoria in carriera contro un Top 10. "Non mi era mai capitato niente di simile prima - ha detto -. E' stata sicuramente una situazione strana, c'è sempre qualche lucky loser registrato nei tornei".

L'anno scorso, alla seconda partecipazione, ha centrato la finale dopo aver battuto, tra gli altri, Stefanos Tsitsipas al secondo turno. Secondo il suo coach Darren Cahill è stata la prima scintilla del cambiamento, il primo segnale che nel 2023 il tempo dell'altoatesino avrebbe preso velocità.

Van de Zandschulp, numero 66, ha vinto finora una sola partita sulle dieci giocate contro un Top 5. L'unico successo l'ha ottenuto contro Casper Ruud, allora numero 4, al Masters 1000 di Miami del 2023. un suo eventuale successo sarebbe il quarto per un giocatore di casa contro un Top 5 a Rotterdam dopo quelli di Jan Siemerink su Stefan Edberg nel 1992 e su Patrick Rafter nel 1998, e di Raemon Sluiter su Juan Carlos Ferrero (per ritiro) nel 2003).

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