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Shelton-Tiafoe, il derby degli showman Usa vede già… rosso!

Sulla terra battuta di Houston la rivincita di settembre agli US Open che ha segnato entrambe gli attaccanti, orgogliosi simboli delle giovani generazioni afroamericane

di | 07 aprile 2024

Ci sono punti e punti, e ci sono partite e partite. La finale a stelle a strisce sulla terra battuta di Houston fra Frances Tiafoe e Ben Shelton vale doppio, triplo, e forse anche di più. Intanto perché lancia nel modo ideale il vincitore del derby nella stagione europea sul rosso che culmina nell’Olimpiade al Roland Garros di Parigi, perché è la rivincita dei quarti degli ultimi US Open, perché lascerà sicuramente un segno importante fra i due yankees di maggior qualità influenzando sicuramente lo spirito di due attaccanti fortemente diversi nello stile e nel fisico, ma ugualmente passionali ed empatici. Oltre che orgogliosissimi del loro delicato ruolo sociale. 

NUMERO 1

Il 6-2 3-6 7-6 6-2 di settembre nel Major di casa a New York ha contribuito largamente ad aumentare la fiducia del più giovane, il 21enne "bum bum" Shelton, e ha deluso invece il 26enne simbolo degli afroamericani. All’epoca favorito anche dall’importante precedente personale, quand’aveva convinto sulle sue possibilità arrivando alle semifinali degli US Open 2022.

Dopo aver eguagliato quell’impresa del connazionale, il figlio dell’ex pro Bryan ha firmato il primo titolo a Tokyo, ha toccato i primi quarti in un Masters 1000, battendo Sinner ed è salito al numero 15 del mondo (oggi 16), con un bel bilancio di 23-10. Mentre Tiafoe, da 10 ATP che era, è uscito dai 20 (ora 21) e, prima del risveglio in questo torneo dove ha più tempo per piazzare i suoi colpi col suo personalissimo timing, da quei fatidici quarti ha superato solo un top 50, con un bilancio negli ultimi 7 mesi di appena 10-13, senza più riuscire a tornare sé stesso. E cioé l’allegro, pimpante, show man che inventa gioco e intrattiene il pubblico. Quasi che Shelton con la sua potenza avesse schiacciato la sua personalità, frustrandolo oltre maniera.

Anche perché, fino a quello snodo, Shelton aveva battuto un solo top 10 su cinque e da gennaio non aveva ancora vinto due match di fila nello stesso torneo. E, soprattutto, superando Frances proprio a New York nel giorno delle celebrazioni del tennis americano, aveva messo una firma importantissima nei primi quarti di sempre di due uomini di origini afroamericane. 

LAMPO

Ben ha anche usurpato un altro campo specifico di Frances, quello della creatività, della fantasia, della capacità di stupire con un lampo imprevisto e imparabile. Come il pugno del ko di un pugile. Così, nel terzo set di quel loro importantissimo precedente, dopo addirittura 6 break fra due grandi battitori, una volta al tie-break e una volta che il più giovane aveva accusato la pressione commettendo due doppio falli sui set point del 6-4, era successo irreparabile.

Sul set point a favore del più esperto, Tiafoe si era visto infilare da una rispostona di dritto che aveva spazzolato due righe insieme. E, impressionato, toccato nell’intimo, aveva ceduto quel set e, clamorosamente, anche quello dopo, nettamente, battuto di testa. Per poi balzare ancor più alla ribalta con la semifinale contro Djokovic, persa sì, ma con il gesto del telefono chiuso in faccia al giovane rivale da parte del numero 1 che aveva un evidente significato. 

ESPERIENZA

La terra rossa, lenta ed irregolare montata a Houston potrebbe favorire leggermente Tiafoe contro Shelton, anche se entrambe cercano la soluzione veloce.

A favore di Frances c’è il bel successo sull’ottimo Luciano Darderi e la maggior esperienza sulla superficie, dove cerca il primo successo in tre finali, ma Ben può sbandierare l’ancor più convincente affermazione alla distanza contro Martin Etcheverry che l’ha portato alla prima finale sul rosso. Anche il pubblico sarà diviso, come il pronostico. Ma finalmente il tennis americano può vivere una rivalità.

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