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Due sconfitte inattese, i primi tre mesi dell'anno senza alcun titolo, il forfait da Miami motivato con la volontà di bilanciare "sfera professionale e privata" e in sottofondo la malinconia per un'era che sente giunta al termine. Basterà la primavera sul rosso a rilanciarne le ambizioni?
di Ronald Giammò | 19 marzo 2024
"Sono momenti che arrivano per tutti, lo sappiamo bene. Ma quando realizzi che quel momento è infine arrivato, che Roger ha chiuso la sua carriera, che io e Rafa non continueremo a giocare ancora a lungo, ti rendi conto che è tutta un'era che sta per chiudersi. Ed è triste". Così Novak Djokovic alla vigilia di Indian Wells, torneo da lui vinto cinque volte in carriera e dove tornava a competere dopo cinque anni di assenza conclusosi con la sconfitta al terzo turno contro Luca Nardi. La seconda in otto incontri giocati nel 2024, dopo quella rimediata in semifinale a Melbourne contro Jannik Sinner.
Hi Miami!
— Novak Djokovic (@DjokerNole) March 16, 2024
Unfortunately I won’t be playing the @MiamiOpen this year. At this stage of my career, I’m balancing my private and professional schedule. I’m sorry that I won’t experience some of the best and most passionate fans in the world. I’m looking fw competing in MI in future!
Alle volte basta poco per dare una sfumatura diversa alle cose. E se in passato dichiarazioni come quella offerta da Djokovic in California, dietro alla malinconia di facciata, tradivano la ferocia e l'orgoglio dell'ultimo sopravvissuto di un'era, dopo la prematura eliminazione dal primo Masters1000 della stagione e il successivo ritiro dal Miami Open la stessa frase assume ora una valenza diversa. A correggere il tiro molto ha contribuito anche il messaggio con cui Nole ha giustificato la sua assenza, quella necessità di "trovare il giusto equilibrio tra sfera professionale e privata". Una condizione non più rinviabile, che già da anni dettava la rotta nella compilazione del suo calendario - programmazione mirata su pochi e grandi selezionati tornei dove andare a caccia di altri record - e che oggi sembra aver perso la sua aura di infallibilità.
You will be missed, champion. But all the parents understand how important time with the family is. Best wishes and see you next year here at @MiamiOpen https://t.co/QqEMZtiuPw
— James Blake (@JRBlake) March 16, 2024
Non è nel solo calendario che si esaurisce la risposta al rendimento offerto dal n.1 del mondo in questo avvio di stagione. C'é che il tempo passa, logorando il suo fisico e ringalluzzendo avversari oggi non più timorosi di affrontarlo. E che, fiutata l'aria, l'ecosistema tennistico si stia riorganizzando per occupare quel territorio che il n.1 del mondo sente ora scricchiolare sotto i suoi piedi. E' ancora presto per parlare di successione. Prima Alcaraz, poi Sinner - Torino, Malaga, Melbourne - ora Nardi: tre indizi che valgono ormai quanto una prova. Al di là del tempo che il serbo sente di avere ancora a disposizione per organizzare la sua reazione, occorrerà prima capire se ne ha davvero la voglia.
Quando nel 2016 vinse il Roland Garros completando il Career Grand Slam, Djokovic restò digiuno di Slam per le due successive stagioni dichiarando di aver perso un po' di motivazione. Il che non gli impedì di riaccendersi proseguendo nella sua incetta di titoli e trofei fino a farne il più titolato di sempre nei major nella storia del tennis. Ma adesso che quasi tutti i record sono stati riscritti, ora che sul campo non resta più nessuno a contestarne lo status di più grande, e nessun infortunio pare minacciarne un ritiro anticipato, più difficile risulta capire dove e come il serbo deciderà di alimentare la sua fame d'agonista. E, soprattutto, se questo basterà a fargli tornare l'appetito.
Curry x Djokovic ???? pic.twitter.com/IGqLraurlI
— NBA (@NBA) March 17, 2024
Decidere quando uscire di scena è sempre un momento delicato. Farlo liberamente, "on my terms", come voglio io, senza lasciare ad acciacchi e logorio il compito di stabilirlo per noi ci si illude che possa essere il modo migliore per renderlo più digeribile. Ma nel caso di Djokovic, più che dal fisico, il rintocco si direbbe provenire dalle prestazioni offerte nei due tornei da lui giocati nei primi mesi della stagione: set concessi, nervosismo ingiustificato, rimonte in primi e secondi turni a lui estranee fino all'ammissione di sentirsi colpito "dal modesto livello della mia prestazione" in occasione delle due sconfitte subite per mano azzurra.
Joker meets up with Novak Djokovic and Vlade Divac after the win ???? pic.twitter.com/3fmg1wK9Yk
— Denver Nuggets (@nuggets) March 3, 2024
Quale che sia l'esito di questo travaglio interiore, lo scopriremo in primavera sui campi in terra battuta d'Europa. Comunicato il forfait da Miami, Djokovic è rimasto negli Stati Uniti trascorrendo il suo tempo tra un'ospitata televisiva e una partita di basket Nba. La sete di rivincita non tarderà a farsi sentire. Fosse anche per un ultimo Slam, un ultima pagina di storia da aggiungere al suo libro dei record. La partita è appena iniziata. E solo Djokovic conosce il risultato.